Buon salve bookspediani.
Il lunedì comincia con la recensione di "Il secondo lavoro di Babbo Natale" di Michele D'Ignazio, un romanzo per ragazzi edito da Rizzoli.
Titolo: Il secondo lavoro di Babbo Natale
Il lunedì comincia con la recensione di "Il secondo lavoro di Babbo Natale" di Michele D'Ignazio, un romanzo per ragazzi edito da Rizzoli.
Titolo: Il secondo lavoro di Babbo Natale
Autore: Michele D'Ignazio
Editore: Rizzoli
Genere: Libri per ragazzi
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 5 Novembre 2019
Babbo Natale, si sa, è uno stagionale, e gli è sempre andata bene così, finché per colpa della crisi non è costretto a cercarsi un secondo lavoro. Fosse facile! Il cameriere? No, Babbo Natale è troppo grosso e goffo. L'animatore? Troppo vecchio. L'operatore di call center? Non fa per lui.
Ma proprio quando sta per perdere ogni speranza, Babbo Natale trova un mestiere perfetto. E scopre che non è mai tardi per realizzare i desideri. I propri, ma soprattutto quelli degli altri.
IL MIO VOTO
Il tempo in un attimo è volato e ora siamo già a dicembre, manca veramente pochissimo a Natale e quindi quale occasione migliore ci può essere per parlare del romanzo di Michele D'Ignazio, che ha come protagonista un Babbo Natale terribilmente al passo con i tempi. Ormai si sa, il lavoro in Italia è quasi una utopia e la crisi purtroppo colpisce tutti, anche il nostro Babbo Natale che è un impiegato stagionale: egli infatti lavora solo il mese di dicembre, mentre gli altri undici mesi li passa in completo relax, a leggere o a tenersi occupato in altro modo. Ma ora è arrivato anche per lui il momento di cercarsi un nuovo lavoro, visto che il primo è a rischio e infatti si mette a studiare attentamente il giornale alla ricerca del lavoro giusto. Ma a cosa può essere idoneo una persona come lui? Potrebbe essere un cameriere? Sfortunatamente no perchè dovrebbe in primis mettersi a dieta e soprattutto tagliarsi la barba, qualcosa di altamente improbabile visto che è ciò che lo caratterizza. L'animatore? Perchè no, lui che è tanto amato dai bambini può certamente rientrare in questa categoria, se non fosse che questa volta è la sua età e non il suo aspetto a non andare bene. Dunque la ricerca si fa sempre più ardua, ma forse sembra esserci una piccola speranza anche per lui e, in tutta questa sfortuna Babbo Natale potrebbe aver trovato molto di più che un nuovo lavoro, qualcosa che è ancora più raro e da custodire.
Ho trovato davvero interessante l'idea dell'autore di usare una leggenda, una figura quasi mitologica come Babbo Natale come protagonista di questa storia e ovviamente la conseguente scelta di renderlo uno di noi a tutti gli effetti e questo significa che, nel mondo di oggi, con tutti i problemi che si hanno a trovare un lavoro e soprattutto a mantenerlo, nemmeno Babbo Natale è immune alla crisi e ai tagli del personale. Dunque si va a sottolineare che tutti siamo importanti ma nessuno è indispensabile e, se c'è occasione, si viene tranquillamente sostituiti con elementi che costano meno o semplicemente con robot, che non si lamentano mai e che possono quindi portare avanti il doppio, se non il triplo del lavoro, guadagnando tempo. La ricerca dunque di Babbo Natale su un nuovo possibile lavoro si avvicina molto alla nostra quotidiana ricerca di un impiego che possa essere adatto a noi e spesso, per quanto crediamo di essere perfetti e adatti per quella particolare posizione, ci vengono fatti aprire gli occhi e quindi risulta chiaro che non siamo così perfetti per quel lavoro come credevamo, sia dal punto di vista fisico che di competenze. Babbo Natale infatti non ha alcuna competenza e, sebbene sia conosciuto per la sua lunga barba e il suo pancione, per essere un cameriere non si può permettere di restare tale o ancora per essere un animatore risulta troppo vecchio. Dunque Michele D'Ignazio prende la figura di Babbo Natale e la inserisce tra i comuni mortali, riuscendo a far rispecchiare il lettore proprio nel suo idolo.
Michele D'Ignazio, aiutato dalle illustrazioni di Sergio Olivotti, ci conduce in una storia che si legge in un lampo, visto che conta poco più di ottanta pagine, una storia tremendamente ironica e divertente, ma, ad un esame più approfondito anche estremamente seria e attuale.
Le illustrazioni caratterizzano la maggior parte della storia e io le ho semplicemente adorate, saltano subito all'occhio con colori accesi e vivaci e ovviamente mettono in grande mood natalizio, anzi ci spinge a restare a letto in pigiama con una bella cioccolata calda per goderci appieno la storia.
Io trovo che sia una lettura decisamente adatta a tutti, sia ai lettori più giovani, i quali potranno bearsi di una storia un po' diversa e originale sul loro beniamino, sia a quelli più adulti, che potranno rispecchiarsi nella situazione di ansia e paura di Babbo Natale, il quale dopo tanti anni di lavoro si ritrova a doversi reinventare per poter andare avanti.
Ovviamente questa vuole essere una storia che emana positività, un messaggio per farci capire di non mollare mai e di continuare a cercare, perchè esiste un lavoro adatto a noi da qualche parte, basta saperlo scovare per bene. Inoltre bisogna tenere conto che il destino ha sempre un piano per noi e, se al principio la situazione sembra senza speranza e via di uscita, bisogna cercare di restare positivi, perchè qualcosa arriverà certamente a salvare la situazione e chissà, finirà anche per portare molto più di quello che si poteva anche solo sperare, per cui il libro può essere considerato anche un bellissimo inno alla speranza.
Il secondo lavoro di Babbo Natale è una piccola favola della buona notte, una storia perfetta da regalare proprio per Natale, una lettura che fa ridere e divertire, ma anche riflettere sulla situazione lavorativa in cui verte il nostro paese e, se nemmeno il lavoro di Babbo Natale è il sicuro, direi che è solo il principio della fine. Michele D'Ignazio è un autore al suo secondo romanzo e per me è stato questo il modo di conoscerlo poichè mi era sfuggita la sua precedente uscita, tuttavia posso affermare che si è rivelato un abile narratore, con uno stile semplice e diretto ma sicuro di quello che dice e quindi ha tutte le carte in regola per sfornare romanzi su romanzi.
Che aspettate dunque ad entrare in pieno spirito natalizio e iniziare questa ironica e incredibile avventura alla ricerca di un lavoro perfetto per Babbo Natale, oltre a quello che già ha, in teoria?
Mi raccomando, non fatevi sfuggire le altre recensioni!
Ma proprio quando sta per perdere ogni speranza, Babbo Natale trova un mestiere perfetto. E scopre che non è mai tardi per realizzare i desideri. I propri, ma soprattutto quelli degli altri.
IL MIO VOTO
Ho trovato davvero interessante l'idea dell'autore di usare una leggenda, una figura quasi mitologica come Babbo Natale come protagonista di questa storia e ovviamente la conseguente scelta di renderlo uno di noi a tutti gli effetti e questo significa che, nel mondo di oggi, con tutti i problemi che si hanno a trovare un lavoro e soprattutto a mantenerlo, nemmeno Babbo Natale è immune alla crisi e ai tagli del personale. Dunque si va a sottolineare che tutti siamo importanti ma nessuno è indispensabile e, se c'è occasione, si viene tranquillamente sostituiti con elementi che costano meno o semplicemente con robot, che non si lamentano mai e che possono quindi portare avanti il doppio, se non il triplo del lavoro, guadagnando tempo. La ricerca dunque di Babbo Natale su un nuovo possibile lavoro si avvicina molto alla nostra quotidiana ricerca di un impiego che possa essere adatto a noi e spesso, per quanto crediamo di essere perfetti e adatti per quella particolare posizione, ci vengono fatti aprire gli occhi e quindi risulta chiaro che non siamo così perfetti per quel lavoro come credevamo, sia dal punto di vista fisico che di competenze. Babbo Natale infatti non ha alcuna competenza e, sebbene sia conosciuto per la sua lunga barba e il suo pancione, per essere un cameriere non si può permettere di restare tale o ancora per essere un animatore risulta troppo vecchio. Dunque Michele D'Ignazio prende la figura di Babbo Natale e la inserisce tra i comuni mortali, riuscendo a far rispecchiare il lettore proprio nel suo idolo.
Michele D'Ignazio, aiutato dalle illustrazioni di Sergio Olivotti, ci conduce in una storia che si legge in un lampo, visto che conta poco più di ottanta pagine, una storia tremendamente ironica e divertente, ma, ad un esame più approfondito anche estremamente seria e attuale.
Le illustrazioni caratterizzano la maggior parte della storia e io le ho semplicemente adorate, saltano subito all'occhio con colori accesi e vivaci e ovviamente mettono in grande mood natalizio, anzi ci spinge a restare a letto in pigiama con una bella cioccolata calda per goderci appieno la storia.
Io trovo che sia una lettura decisamente adatta a tutti, sia ai lettori più giovani, i quali potranno bearsi di una storia un po' diversa e originale sul loro beniamino, sia a quelli più adulti, che potranno rispecchiarsi nella situazione di ansia e paura di Babbo Natale, il quale dopo tanti anni di lavoro si ritrova a doversi reinventare per poter andare avanti.
Ovviamente questa vuole essere una storia che emana positività, un messaggio per farci capire di non mollare mai e di continuare a cercare, perchè esiste un lavoro adatto a noi da qualche parte, basta saperlo scovare per bene. Inoltre bisogna tenere conto che il destino ha sempre un piano per noi e, se al principio la situazione sembra senza speranza e via di uscita, bisogna cercare di restare positivi, perchè qualcosa arriverà certamente a salvare la situazione e chissà, finirà anche per portare molto più di quello che si poteva anche solo sperare, per cui il libro può essere considerato anche un bellissimo inno alla speranza.
Il secondo lavoro di Babbo Natale è una piccola favola della buona notte, una storia perfetta da regalare proprio per Natale, una lettura che fa ridere e divertire, ma anche riflettere sulla situazione lavorativa in cui verte il nostro paese e, se nemmeno il lavoro di Babbo Natale è il sicuro, direi che è solo il principio della fine. Michele D'Ignazio è un autore al suo secondo romanzo e per me è stato questo il modo di conoscerlo poichè mi era sfuggita la sua precedente uscita, tuttavia posso affermare che si è rivelato un abile narratore, con uno stile semplice e diretto ma sicuro di quello che dice e quindi ha tutte le carte in regola per sfornare romanzi su romanzi.
Che aspettate dunque ad entrare in pieno spirito natalizio e iniziare questa ironica e incredibile avventura alla ricerca di un lavoro perfetto per Babbo Natale, oltre a quello che già ha, in teoria?
Mi raccomando, non fatevi sfuggire le altre recensioni!
si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio.
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