giovedì 1 ottobre 2020

Review "Morte Apparente" di Barbara Abel

Bookspediani eccomi con un nuovo thriller e questa volta si parla di "Morte Apparente" di Barbara Abel.


Titolo: Morte apparente
Autore: Barbara Abel
Editore: Leone Editore
Genere: Thriller
Data di uscita: 1 Ottobre 2020


Jeanne è in coma da quattro anni a causa di un brutto incidente. I familiari temono che i medici stiano per arrendersi e staccare le macchine che la tengono in vita. Tuttavia, una scoperta raccapricciante cambia le carte in tavola: Jeanne è stata stuprata durante la degenza, e ora è incinta. La famiglia Mercier deve decidere se mettere a repentaglio la vita della figlia facendole portare a termine la gravidanza, o farle abortire il frutto di quell'atto osceno, andando tuttavia contro i precetti religiosi cui sono tanto devoti. I suoi genitori e suo marito hanno dieci giorni per decidere cosa fare, ma prendere questa decisione riporta a galla problemi passati, sospetti, e conflitti familiari. Vengono a galla tradimenti e bugie, che porteranno uno dei protagonisti a compiere gesti estremi, e le vite di tutti saranno irrimediabilmente sconvolte.

IL MIO VOTO 





E' Jeanne ad aprire questa storia, una donna che è in coma da quattro anni in seguito ad un incidente, ma non è lei la protagonista principale della vicenda, bensì la sua famiglia. I Mercier infatti anno dopo anno hanno vegliato sulla loro figlia minore, in particolare la madre non ha mai smesso di sperare in un miracolo, di poter finalmente riabbracciare sua figlia. Al contrario il marito della donna è molto più pragmatico e realista, sa che non ci sono molte possibilità di miglioramento e un continuo accanimento terapeutico non porterebbe a nulla, stesa su quel letto non c'è sua figlia, solo un corpo che respira grazie alle macchine. E dopo tanto tempo infatti arriva il consiglio dei medici di staccare la spina, perchè ormai tutto sembra perduto. E se il padre di Jeanne è determinato a lasciarla andare, la madre non può che cercare appoggio dal marito di Jeanne, il quale sta cercando di andare avanti come può, anche se l'assenza della moglie gli pesa molto e anche lui non può che essere d'accordo a tenerla in vita, a sperare fino all'ultimo. Ma ovviamente c'è di più: Jeanne durante il coma è stata vittima di uno stupro e ora è incinta, per cui staccarla dal respiratore provocherebbe anche la morte del bambino dentro di lei, mentre invece tenerla in vita la farebbe essere di fatto un'incubatrice, ma anche l'unico modo per avere di nuovo una parte di lei, anche se prodotta da un atto di violenza. Nulla però è come appare e la famiglia Mercier ha tanto da nascondere, tanti segreti e tanti conflitti messi da parte per il bene di Jeanne, ma che durante i dieci giorni che hanno di tempo per decidere non tardano a riemergere, dieci giorni quindi che cambieranno per sempre non solo la vita di Jeanne, ma quella di tutta la sua famiglia perchè sta per succedere qualcosa che cambierà completamente le carte in tavola.


La prima pagina del romanzo si apre con questa frase: il fatto più incredibile di questa storia è ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto. Penso che leggendo la trama possa bastare questo a mettere i brividi e ovviamente a volersi immergere subito nella lettura del romanzo, che è come un giro sulle montagne russe, un continuo susseguirsi di emozioni e colpi di scena che fanno uscire dalla storia davvero provati, come se il lettore stesso avesse vissutto tutto sulla sua pelle, tanto sono forti le sensazioni che si avvertono. Barbara Abel costruisce il suo romanzo su una tematica davvero importante, quanto realistica: una persona amata si trova in coma e dopo anni e anni non ci sono miglioramenti, tanto che ci si chiede se sia giusto continuare a tenerla in vita o lasciarla andare. Non c'è una scelta giusta, potrebbe essere giusto lasciarla libera come potrebbe esserci sempre quell'occasione che si risvegli e che quindi torni alla vita, è una decisione che spero di non dovere mai fare onestamente.
La cosa più sconvolgente è il fatto che la protagonista, oltre che essere in coma, è anche incinta ed è stata stuprata proprio in ospedale, qualcosa che purtroppo non è difficile da credere, visto tutto quello che succede nel mondo ed è questo a mettere i brividi, così come è questo quello che fa chiedere alla famiglia di Jeanne se sia giusto tenerla in vita per questo bambino, oppure no. In questi momenti tuttavia non si pensa al bene dei propri figli o a quello che avrebbero voluto loro, si è egoisti nel cercare di avere ancora una parte di loro, anche tramite un bambino nato da una violenza.
Sono tematiche davvero delicate che l'autrice tratta con la giusta importanza e che ovviamente dividono sia la famiglia Mercier sia il lettore, ma non si può negare che siano estremamente realistiche.
E a questo proposito l'autrice non può che parlare di quanto è complicata la famiglia Mercier e di quanti segreti nasconda: una famiglia non è mai perfetta e ha sempre delle piccole discussioni, ma la famiglia Mercier è davvero unica nel suo genere e quindi un'altra tematica essenziale è proprio la famiglia e quello che questa nasconde, in particolare il fatto che niente è davvero come sembra.


Ho conosciuto Barbara Abel con il suo precedente romanzo, Alice, che mi ha letteralmente lasciato senza parole, per cui quando ho visto tra le nuove uscite questa sua nuova storia, non potevo che non vedere l'ora di immergermi in quella che dalla trama sembrava una lettura assolutamente sconvolgente e indimenticabile. Attraverso una narrazione che si svolge in terza persona, per permetter all'autrice di coprire tutte le voci dei personaggi, così come tutti i loro segreti, la Abel ci conduce all'interno di una famiglia che ne ha passate davvero tante e che è convinta di aver toccato il fondo, ma in verità il loro incubo deve appena cominciare. Abbiamo modo infatti di conoscere l'intera famiglia di Jeanne, a partire dal marito della donna, che durante gli anni del coma della moglie si è rifatto una vita, fino ad arrivare ovviamente alla madre, quella che più è attaccata alla figlia e che spera che prima o poi si risvegli, mentre invece abbiamo un padre completamente opposto alla cosa, perchè ormai è passato troppo tempo. La famiglia di Jeanne all'apparenza sembra una come tante, ma quando si scoprirà che la figlia è stata violentata mentre era in coma e che ora porta in grembo un figlio, questa non tarderà a dividersi sul da farsi, rivelandosi per quello che sono davvero. Segreti e colpi di scena sono le parole chiave di questo romanzo assolutamente imprevedibile, che porta con sè una parte di realtà perchè si ispira a fatti realmente accaduti ed è quello che mette ancora più ansia e soprattutto i brividi. Barbara Abel si conferma quindi una grande autrice, in grado di dar vita alla parte più oscura dell'essere umano e quindi di creare romanzi che non ci lasciano una volta terminati, ma restano con noi per le loro tematiche. Morte apparente è una storia cupa e oscura che tuttavia è importante leggere e, sebbene sia composta da più di quattrocento pagine, è un attimo ritrovarsi alla fine della storia grazie allo stile sempre fluido dell'autrice e ovviamente ai continui colpi di scena da brivido che rendono assolutamente impossibile smettere di leggere il libro. Barbara Abel è ufficialmente diventata una delle mie autrici thriller preferite, una vera e propria garanzia perchè non ne sbaglia una e quindi se ancora non la conoscete, cosa state aspettando?


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