martedì 23 marzo 2021

Recensione "La sfocatura del mondo" di Iris Wolff

 Bookspediani oggi esce "La sfocatura del mondo" di Iris Wolff  e io ve ne parlo subito.


Titolo
: La sfocatura del mondo
Autore: Iris Wolff 
Editore: Rizzoli
Genere: Fiction
Data di uscita: 23 Marzo
 2021


Una slitta scivola nella campagna innevata in una mattina di dicembre, la guida un uomo avvolto in un cappotto, con un cappello di pelliccia in testa. Trasporta barili di aringhe sotto sale e una donna. Florentine ha preso l’unico mezzo disponibile, ha lasciato il marito Hannes a casa, a spalare la neve dal cortile e poi a dire messa, mentre lei corre verso la stazione pregando che il bambino che porta in grembo sopravviva. Siamo nel Banato, una regione di frontiera nel cuore dell’Europa centrale, dove si parlano, insieme, tedesco, rumeno, ungherese, serbo, e dove si intrecciano altrettante, antiche tradizioni. E siamo poco oltre la metà del Novecento, anche se la scena sembra di almeno due secoli prima. Tre mesi dopo quel giorno di spavento nasce Samuel, il protagonista di questo romanzo, attorno a cui si muovono sette personaggi, tutti legati strettamente a lui, ogni capitolo un’esistenza, un carattere, un futuro davanti a sé, ognuno partecipe di un grande quadro famigliare. Samuel nasce in un luogo remoto, che, seppure al centro dell’Europa, è anche periferia quasi dimenticata dell’impero sovietico. Qui la storia passa per lasciare solo residui inestinguibili, questo è il nocciolo di tutto, da questa vaghezza Samuel vuole scappare per raggiungere l’Occidente, ma è anche qui che si torna, poi, per ritrovare i colori dell’autunno, le vigne e i silenzi.



Questo romanzo è incredibilmente particolare perchè abbiamo tantissimi personaggi che l'autrice ci presenta, tuttavia è solo uno il perno centrale, quel personaggio grazie al quale tutto è possibile e che funge da collegamento tra gli altri, il vero protagonista di questa storia ossia Samuel. Samuel è un ragazzo che nasce da Florentine e Hannes ed è principalmente la donna, che lo ha tanto desiderato e protetto, che lo vizia fin dal principio. 
La sua famiglia vive nel Banato, una regione dell'Europa centrale dove si parla un po' di tutto, tantissime lingue vengono mescolate ed è per questo che Samuel al principio fatica a trovare la sua voce, così come fatica a trovare la lingua per esprimersi. Questo è un luogo che non offre quindi sbocchi, un posto in cui fuggire lontano per costruirsi una vita degna di essere vissuta ed è proprio quello che farà il nostro protagonista, conoscendo tanti personaggi nel suo viaggio di andata, ma anche di ritorno perchè alla fine è impossibile resistere al richiamo di casa. Il titolo quindi di questa storia non potrebbe essere più azzeccato perchè conosciamo e vediamo i personaggi attraverso una leggera sfocatura, non abbiamo modo di conoscerli direttamente e non abbiamo modo di approfondire la loro storia che subito ne conosciamo uno nuovo, neppure Samuel stesso, il perno centrale della storia, ci viene descritto quasi se fosse a distanza da noi, così come i luoghi che vediamo attraverso la storia, prima il Banato con i suoi invernif freddi, ma anche con i suoi bellissimi colori autunnali, e poi ovviamente l'Occidente, ci compaiono sempre in qualche modo sfocati, come se fosse impossibile avvicinarsi a questi.


Non avevo mai letto nulla di questa autrice e ho notato  che questo romanzo è stato elogiato tantissimo per la sua particolarità e infatti posso tranquillamente capirlo. Sebbene sia composto da poco più di duecento pagine, la Wolff offre tantissimi argomenti di riflessione così come tantissima carne al fuoco e infatti occorre tempo prima di poter entrare davvero all'interno di questa storia e, anche una volta fatto e compreso che ci sono tantissimi personaggi che ruotano tutti attorno a Samuel e che  è lui il vero protagonista, anche in questo caso occorre capire che non si riesce davvero a fare la conoscenza di questi personaggi, come se fossero appunto sfocati e non riuscissimo a focalizzarci su di questi. Sono dei personaggi che appaiono e scompaiono, che portano una parte della loro vita dentro quella di Samuel e che servono appunto per formarlo e per consentirgli di spiccare, così come di prendere il volo ed esplorare nuovi posti, come se il suo luogo di nascita non fosse abbastanza per lui. E infatti il Banato stesso diventa una parte importante della storia, un luogo di origine per Samuel e la sua famiglia ma anche un punto di incontro tra tante lingue e tante culture, così come un luogo da cui fuggire per poter esplorare qualcosa di diverso, ma sempre un posto da considerare casa e in cui fare ritorno, una volta concluso il proprio viaggio. La sfocatura del mondo è quindi la metefora stessa della vita, la quale è un viaggio, è un posto in cui si incontrano tante persone che bene o male finiscono per avere un forte impatto nella vita ed è alla fine dei conti un cerchio e infatti tutto termina dove tutto ha avuto inizio. Non è tanto quello che è contenuto dentro questo libro ad essere importante, quanto il messaggio dell'autrice, la sua prosa poetica e d'impatto e la metafora che usa per comunicarcelo.
Non penso che questa lettura sia per tutti, non è una storia semplice in cui entrare e da comprendere, ma sono certa che chiunque gli voglia dare una possibilità trovare qualcosa di unico e straordinario che porterà dentro il cuore per molto tempo, un  viaggio sfocato di un mondo imperfetto, una bellissima metafora della vita stessa e di quanto questa sia speciale.







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