venerdì 16 aprile 2021

Recensione "Hollowpox - A caccia di Morrigan Crow" di Jessica Townsend

 Bookspediani oggi vi palro di Hollowpox -  A caccia di Morrigan Crow di Jessica Townsend



Titolo:
 Hollowpox -  A caccia di Morrigan Crow
Autore: Jessica Townsend
Editore: Il Castoro
Genere: Fantasy
Data di uscita: 15 Aprile 2021


Morrigan Crow e i suoi amici hanno superato il loro primo anno come orgogliosi studenti della Wundrous Society, hanno contribuito a far chiudere il nefasto Mercato degli Spettri e si sono dimostrati fedeli all'Unità 919. Ora Morrigan è determinata e prontissima per la sfida che la attende: accettare il suo destino da Wundermaker e imparare a controllare il potere che rischia di distruggerla. Ma una nuova minaccia si abbatte su Nevermoor: una misteriosa malattia, l'Hollowpox, si diffonde rapidamente lasciandosi dietro una scia di vittime inermi. Mentre il panico dilaga, Morrigan si rende presto conto che spetta a lei trovare una cura e salvare la città, prima che sia troppo tardi. Anche a costo di sacrificare se stessa

IL MIO VOTO


Morrigan Crow ne ha passate davvero tante: è passata dall'essere una bambina maledetta, destinata alla morte proprio per questo, così come è poi arrivata a Nevermoor senza sapere davvero la verità su se stessa ed infine ha scoperto di essere una Wundermaker, ma per via di questo non può che dire la verità a pochissime persone perchè ormai questo talento è sinonimo di pericolo, per cui già tutti l'hanno sempre guardata dal basso verso l'alto e l'hanno sempre creduta una intrusa, se sapessero chi è davvero non esiterebbero a volerla allontanare. Wundermaker una volta era un sinonimo di potere certo, ma anche di bontà, perchè corrispondeva a persone pronte ad aiutare Nevermoor. Da quando è rimasto solo Ezra Squall, è sinonimo di malvagità e il fatto stesso che il Wundermaker spesso sia in contatto con Morrigan, anzi che l'abbia addirittura usata per i suoi scopi, non può che gettare timore in tutti. Per questo il vero talento della protagonista viene tenuto nascosto, sono in pochi a sapere chi è davvero e di cosa è capace, qualcosa che nemmeno Morrigan stessa sa e infatti in questo libro la vedremo immergersi totalmente nello studio delle arti per poter imparare a gestire i suoi poteri al meglio, per il bene comune. E non è un caso se, ancora una volta, è Morrigan a fiutare il pericolo all'interno di Nevermoor, un virus da cui è impossibile ritornare se non cambiati, una malattia che si sta diffondendo a macchia d'olio e che come sempre solo Morrigan potrà arrivare a risolverla, pagando un prezzo molto caro per salvare tutte quelle persone che invece la temono. In questo terzo libro abbiamo una bella evoluzione di Morrigan, ormai è consapevole della sua identità e sebbene sia soggetta al giudizio degli altri, sa di avere amici su cui contare come per esempio Jupiter, sempre pronto a proteggerla, così come gli altri ragazzi della sua squadra all'interno della Wundrous Society, Morrigan non è più sola e questo lo sa bene, ma come Wundermaker ci sono tante prove che deve affrontare e ora più che mai deve stare attenta a non confondere se stessa con la Wunder dentro di lei, perchè potrebbe cambiare tutto.


Jessica Townsend è un vero genio perchè in due romanzi ha avuto modo di parlarci di Nevermoor, delle sue particolarità, del suo essere uno Stato Libero e nascosto dal resto del mondo, impenetrabile praticamente se non per chi sa cosa sta cercando. Ci ha presentato come funziona questo posto, da chi è governato e tutta la magia di cui è disposto, così come i talenti di ogni persona al suo interno, di società segrete e prestigiose, tuttavia in questo terzo libro l'autrice aggiunge ancora più elementi perchè ci parla meglio della Wunder e di cosa significa essere davvero una Wundermaker, cosa studiare per poter controllare questo potere e di fatto comprendere che questo titolo non corrisponde ne a bene ne a male, ma è la persona stessa a definirlo a seconda di come lo usa. La parte però scottante della storia è la nuova malattia che sembra colpire Nevermoor, l'Hollowpox, che verte solo sulle persone in grado di prendere aspetto animale, lasciandole quindi senza la persona stessa ma solo nella loro versione animale, completamente scatenati e non in grado di comprendere davvero cosa sta accadendo, una volta poi liberati da questo virus, di fatto non rimane nulla se non il vuoto e infatti il nome è ovviamente incalzante, Hollow in inglese significa vuoto.
Tra apprendere le arti magiche per diventare una vera e propria Wundermaker, nascondere la sua identità e scoprire di più su questo virus, Morrigan anche in questo capitolo è ben impegnata e quindi nuove rivelazioni e colpi di scena non mancheranno, insomma Nevermoor non ha ancora finito di rivelarsi al lettore.


Come sempre, questo è un romanzo fantasy, dove l'immaginazione dell'autrice ha creato un mondo davvero spettacolare, ma questo non toglie il fatto che ci siano tanti elementi attuali e tematiche attuali che spingono comunque il lettore a riflettere. Infatti abbiamo Morrigan che finalmente conosce il suo talento e quindi la sua identità, ma questo non toglie il fatto che deve ancora imparare a gestire la Wunder e quindi il potere dentro di lei, che da una parte brama di scoprire per vedere di cosa è realmente capace, ma dall'altra teme per paura di diventare malvagia. E proprio l'idea della gente, che taccia come malvagio qualcosa che non conosce, o che comunque dia per scontato che solo perchè un Wundermaker abbia fatto scelte sbagliate, allora in automatico tutti lo siano, corrisponde di fatto al pregiudizio che si ha del diverso, di qualcosa che non si capisce e che non si vuole comprendere, per cui è più facile bollarlo e non pensarci più, piuttosto che sforzarsi di conoscere davvero la persona e darle un'occasione.
Questo è il tema di fondo, così come il fatto che ancora una volta Morrigan viene messa alla prova, non solo per conoscere bene il suo potere ma anche per comprendere chi vuole essere in futuro, qualcosa che non si può che apprezzare perchè fa sentire il lettore vicino al romanzo ancora di più.


Personalmente io amo la serie di Morrigan Crow, fin dal primo libro me ne sono innamorata e anno dopo anno aspetto la sua nuova uscita perchè è una lettura che si sta rivelando sempre più bella, magica e piena di colpi di scena. Lo stile di Jessica Townsend è diretto, a volte non sempre semplice e forse il primo libro è quello più complesso da leggere per via del mondo magico da scoprire, mentre invece i due capitoli successivi sono come tornare a casa, perchè sebbene l'autrice sia sempre bravissima e creativa, sempre pronta ad aggiungere pezzi di questo mondo, si conoscono le basi e quindi ci si ritrova quasi a Nevermoor in persona. Questo terzo libro è un piccolo mattoncino perchè è composto da cinquecento pagine, ma tra tutti quelli pubblicati penso sia il più bello, sicuramente quello più maturo perchè abbiamo una Morrigan ormai consapevole di chi è e delle sue doti, tuttavia occorre ancora del tempo prima che trovi la sua strada e da come si è concluso questo libro, anche per quanto riguarda il quarto prevedo scintille e non vedo l'ora!
Morrigan Crow è un personaggio che merita di esser conosciuto, è una protagonista imperfetta che commette errori e che tenta di fare sempre la cosa giusta, anche a discapito di se stessa, perchè è davvero una brava persona che viene giudicata per quello che è e non per chi è e questo, oltre l'elemento fantasy, riguarda un poco tutti e quindi è una protagonista  che si fa conoscere e amare in tutte le sue sfaccettature e non si può quindi che tifare per lei e vivere insieme a lei questa avventura a Nevermoor.







1 commento:

  1. Davvero una bella recensione! Sono d'accordo con tutto ciò che hai detto, anche io mi sono innamorata di Nevermoor, di Morrigan e di tutta la storia e i misteri da scoprire! Le pagine sembrano essere volate, non vedo l'ora che esca anche il quarto libro! Ciao!

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