Bookspediani oggi vi parlo di "Le cose belle sono curve" di Marco Braico edito da Piemme.
Autore: Marco Braico
Editore: Piemme
Genere: Fiction
Data di uscita: 9 Marzo 2021Il primo giorno di scuola per Alberto, professore di matematica e fisica al liceo, è indimenticabile, ogni anno. Quello che in giugno sembra impossibile, i comportamenti insopportabili degli alunni e dei colleghi, il programma ripetuto fino alla nausea, in settembre pare trasformarsi. Non più un ostacolo, ma un'opportunità. Ed è con questo atteggiamento che varca le porte della scuola in cui insegna da tempo, pronto alle battute dei ragazzi, alla ritualità dei giorni sempre uguali a se stessi e sempre diversi. Quest'anno, però, le cose non vanno come dovrebbero: è solo un piccolo particolare stonato, in grado però di trasformare quella bella giornata. Serena, collega bellissima e irraggiungibile, suo amore segreto da sempre, ma soprattutto grande amica, è diversa, non ricambia i suoi sorrisi, non risponde ai suoi messaggi. Serena nasconde un segreto, qualcosa che non ha nulla a che fare con lui e che la rende ogni giorno più triste e distratta. Dopo molta insistenza, Alberto riesce a farsi confessare il motivo di tanto turbamento. E la verità è sconcertante. Spetterà a lui starle accanto come mai avrebbe pensato, perché stare vicino a chi soffre è difficile. L'istinto è quello di scappare, come se il male dell'altro potesse in qualche modo intaccare la nostra vita, come una malattia. Alberto si accorgerà di quanto l'amicizia in certe stagioni della vita possa avere la stessa importanza dell'amore e di quanta forza una donna, una madre possa sprigionare dal suo piccolo cuore. Un romanzo sull'amore, l'amicizia, la paura della perdita, la scuola, dalla penna di un autore sempre attento a raccontare con leggerezza e profondità insieme la caduta e la rinascita di ogni esistenza, anche la più dolorosa.
IL MIO VOTO
Alberto è uno dei protagonisti del romanzo, quello che comunque spicca di più e che è il filo conduttore della storia per cui è bene partire da lui, un insegnante di matematica e fisica che tiene sinceramente al suo lavoro, che è abituato a lavorare in un certo modo e che, sebbene l'anno scolastico possa essere stressante e stancante, in qualche modo è sempre triste di arrivare alla sua conclusione e non vede l'ora che arrivi settembre per ricominciare il tutto, è praticamente un ciclo che non finisce mai. Del resto Alberto è un insegnante di ruolo e per questo ha con sè sicurezze, certamente ha nuove classi, perchè per una quinta che se ne va c'è una nuova prima che arriva, ma comunque è un insegnate che ci tiene davvero a quello che fa, uno con cui è facile ridere e scherzare ma quando c'è da lavorare si fa sul serio e lo mette in chiaro, insomma un prof che penso mi sarebbe piaciuto avere. Attraverso di lui conosciamo Serena, una sua collega e anche una cara amica, con cui scherza sempre, eppure Alberto nota subito che nella donna c'è qualcosa che non va e Serena ci mette del tempo a dirgli la verità, forse perchè dirlo a voce alta lo rende più vero, forse perchè non è facile, ma improvvisamente tutto cambia, perchè Alberto non ha solo il pensiero della scuola, ma anche di Serena e di come poterla aiutare, per cui attraverso di lei vediamo cosa significa essere madre e affrontare una delle sfide più difficili di essere un genitore, qualcosa che ti segna nel profondo. Ma tramite Alberto poi conosciamo tanti ragazzi che segue, alcuni che gli creano più problemi di altri, tanti amici e tante persone pronte, come lui, ad aiutare Serena e quindi non possiamo che assistere a questa storia fatta di scuola ma anche di amicizia e di che cosa significa essere genitori, il tutto guidato da Alberto, che è un personaggio molto particolare ma di cui ci si innamora e si segue, perchè trascinante ma anche desideroso di far quadrare tutto, anche se non sempre è possibile.
L'autore porta all'interno del romanzo tantissime tematiche che ovviamente portano a riflettere su quanto appena letto. In primis abbiamo la scuola: Alberto è uno di quei professori che sono convinta farebbe amare le sue materie a chiunque, un insegnante che mette bene in chiaro quello che vuole, che riesce a scherzare e a coinvolgere i suoi allievi, ma che sa quando essere serio e quando no, un professore quindi con le idee chiare proprio come la materia che insegna, fisica e matematica, dove non ci sono molteplici interpretazioni per arrivare ad una soluzione, perchè il risultato può essere solo uno. E' un professore che a volte sbaglia, questo è naturale, ma che ci mette il cuore in quello che fa.
E' anche un buon amico e questo lo vediamo tramite Serena, la quale non sta passando un momento facile e a poco a poco si confida con Alberto, che ovviamente non può che starle vicino e aiutarla come può, così come non può che attivarsi per fare qualcosa in più per lei e questo dimostra la sua grande amicizia nei suoi confronti, non solo in ambito scolastico ma proprio a livello personale e penso sia bello vedere uniti gli insegnanti anche al di fuori della scuola. Tramite Serena invece abbiamo modo di approfondire il legame tra una madre e una figlia, qualcosa che la donna ci fa capire bene perchè è lei a notare determinate cose ed è sempre lei quella spaventata che cerca delle risposte e che sta accanto alla bambina nonostante tutto, perchè questo fa un genitore, prende il bello e il brutto in ogni momento. Insomma un libro denso di argomenti, che ovviamente alla fine della storia spingono a riflettere su quanto appena letto.
Devo ammettere che, leggendo la trama, mi aspettavo una storia completamente diversa ed è bello a volte venire sorpresi.
Marco Braico partendo da un solo personaggio ha creato una trama sicuramente interessante, a volte non sempre chiara, ma di forte impatto specie per via dei temi che tratta, dando vita quindi ad una storia corale che cattura l'attenzione del lettore.
Lo stile dell'autore è semplice, ma non sempre risulta essere totalmente fluido e non sempre va al sodo della questione, gira un po' attorno alle cose e a volte è un bene, altre volte invece sembra voler solo rimandare il momento della verità e in alcuni momenti ci sta, altri invece un po' meno.
Ho apprezzato tantissimo il focus sulla scuola e quindi su come il protagonista la vede, con regole ben chiare e delienate e soprattutto come un compito importante perchè si va ad insegnare alla generazione del futuro, che deve essere pronta ad affrontare la vita e non è una cosa da prender sotto gamba. Ha mostrato però anche la parte ironica e divertente, ossia gli scherzi tra colleghi e la complicità tra insegnanti e studenti e questa è una cosa davvero bellissima. Sicuramente molto più profonda è la tematica riguardante Serena e sua figlia, un rapporto che viviamo quasi in prima persona e per cui non possiamo che fare il tifo. La stessa conclusione secondo me richiama un po' il titolo, non è una fine perfetta e quindi non combacia con un cerchio, è una fine a curva e quindi tutte le cose belle non possono che essere così, non perfette come la vita stessa.
Nessun commento:
Posta un commento