lunedì 20 settembre 2021

Recensione "Manù e Michè - Il segreto del principe" di Francesco Niccolini

Bookspediani, oggi vi parlo di "Manù e Michè - Il segreto del principe" di Francesco Niccolini


Titolo:
Manù e Michè - Il segreto del principe
Autore: Francesco Niccolini
Editore: Mondadori
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 7 Settembre 2021


Hanno la stessa età, Manù e Michè. Ma l'uno è il figlio del principe, l'altro il suo servo. Per loro non c'è gioco più bello che perdersi tra le vie della Grande Città: vanno in piazza, dove incontrano acrobati e accattoni, si calano nelle fogne e giocano a sfidarsi con i bambini che ci abitano. Ma una notte, il tempo dei giochi finisce. Un'oscura morte arriva a spezzare in due le loro vite. Bisogna scappare via dalla Grande Città. Nel lontano castello circondato da boschi e da streghe in cui si ritrovano a vivere, Manù e Michè stanno dentro le stesse mura, ma appartengono ormai a due mondi diversi. Ispirata alla figura controversa di Carlo Gesualdo, principe di Venosa, una storia che ci parla di amicizia, di passione, di solitudine, mostrandoci quanto diverse e complesse possano essere le forme dell'amore.


IL MIO VOTO


Manù e Michè sono i protagonisti di questa storia, due ragazzi della stessa età con caratteri e origini completamente diverse, ma che hanno un bellissimo legame di amicizia, anche se non sempre è perfetto. Manù è in verità è Emanuele, figlio di Carlo e Maria e quindi un reale, mentre invece Michele è solo il figlio della sua balia e poco importa che li abbia allevati praticamente insieme, poco importa che Manù si diverta a giocare con Michè nel castello o anche all'esterno, fingendosi chiaramente un ragazzo povero come tanti altri, sono due bambini ancora ma ci sarà sempre questa differenza sociale a separarli. Michele spesso chiama Manù con il suo soprannome, del resto nel castello gli deve rispetto, ma se uscissero fuori dalla protezione delle guardie e si mettesse a chiamare Emanuele con il giusto appellativo, rischierebbero grosso entrambi. Manù è infatti il figlio del principe, un giorno sarà il suo successore eppure il principe non è ben visto dal popolo, che invoca la sua presenza o per lo meno un suo aiuto, visto che a poco a poco c'è sempre meno cibo. Ma Carlo è troppo occupato con la sua musica e le sue stelle, nemmeno la moglie Maria cattura più di tanto la sua attenzione e l'unica cosa che lo fa muovere dalle sue camere è il matrimonio della figlia Beatrice, una bambina che va in sposa ad un uomo che ha il doppio dei suoi anni perchè in questo mondo avere figlie femmine è solo un problema, mai una gioia tranne quando si sposano e rendono fiera la propria famiglia.
Manù e Michè continuano quindi la loro avventura e la loro amicizia, sono ancora due ragazzini che non sanno come va il mondo, ma lo apprenderanno a poco a poco e sarà in quel momento che le loro diversità verranno fuori così come il percorso di crescita che entrambi sono chiamati a fare. 


Manù è un personaggio complesso, lo si ama e lo si odia a momenti alternati: è un ragazzo che ama sentire storie violente e che spesso si fa raccontare dalla madre, cosa che invece la sorella Beatrice odia, ama uscire dal castello con l'amico Michè e mescolarsi al popolo per vedere cosa succede al di là di casa sua, anche se ovviamente rischia grosso ogni volta che lo fa. Non ha paura di mettersi alla prova, è un piccolo ribelle ma accetta anche le sfide e le punizioni che gli vengono inflitte a testa alta. Ha la fortuna di avere una madre e un padre, eppure si sente un estraneo agli occhi dell'uomo, che raramente lo guarda e si rinchiude nelle sue stanze, occupato ad osservare le stelle e a suonare la musica. Michè invece può contare solo su sua madre, non conosce il padre e non ha mai risposte dalla donna, quando lo nomina. E' solo il figlio di una balia ma è una persona importante per Manù, un po' il suo grillo parlante che cerca di tenerlo fuori dai guai e di farlo riflettere, anche se non sempre ci riesce. E' consapevole delle loro differenze sociali ma lui vede Manù come un vero amico, si toglierebbe il poco che ha per lui e spesso lo fa, ma è anche un ragazzo curioso, come il principe ama la musica e cerca di capire sia Manù per come è cresciuto ma prende anche le parti del popolo e delle persone più deboli, che a differenza del suo amico non hanno mai avuto tanti agi. Inutile dire che si tifa subito per Michè, la cui vita non è mai stata facile anche se crescere in un castello ha fatto la differenza, visto che all'esterno c'è gente che muore di fame e nessuno gli ascolta. Ma insieme a questi due personaggi ce ne sono tanti altri, come Beatrice, il cui destino è avverso, il principe Carlo che è più assente che presente non solo nella vita dei suoi figli ma nel suo stesso ruolo, così come Maria, la madre di Beatrice e Manù e tanti altri personaggi che troviamo nel percorso di crescita di Manù e Michè, che finiranno per avere un forte impatto su di loro e sui loro cambiamenti.


Francesco Niccolini, ispirandosi alla figura di Carlo Gesualdo, ci racconta una storia che parla di amicizia, di crescita, di diversità e di amore e che ha anche delle sfumature oscure, in particolare per quanto riguarda la crudeltà dei cittadini verso il loro principe, che fa finta di non sentire le loro lamentele e suppliche, così come abbiamo modo di vederla molto più sviluppata nella seconda parte, quando Michè, Manù e il principe lasciano la Grande Città.
Chiaramente non vi posso raccontare troppo e non voglio rovinarvi la storia, personalmente non sapevo tutti i dettagli della vita di Carlo Gesualdo, quindi la nota finale dell'autore è riuscita bene a colmare delle mie lacune, anche se la storia che racconta, per quanto romanzata, prende subito piede e cattura il cuore del lettore. Come vi dicevo sono tanti i temi a partire dall'amore, che può essere per il proprio amico, per la famiglia o per qualcun altro, un amore che purtroppo porta anche a fare gesti disperati. L'amicizia tra Michè e Manù è fondamentale, è il punto centrale della storia e per quanto diversi, per quanto a volte litighino, di fatto l'uno senza l'altro non possono assolutamente stare. Insomma questa è una storia con personaggi imperfetti ma umani, che si ispira alla realtà ma riesce a farci apprezzare sia il contesto storico che i suoi personaggi e incanta a partire dalla copertina, ma anche grazie allo stile dell'autore, che è semplice e fluido e in poche ore permette al lettore di godersi questa storia che sa di favola un po' oscura, ma che resta nel cuore del lettore proprio per le sue tematiche e il suo messaggio, una storia che si rifà a qualcosa di realmente accaduto e che permette anche di conoscere un pizzico del passato, che non guasta mai. Francesco Niccolini mi ha quindi assolutamente convinto con Manù e Michè e spero di leggere presto altro di questo autore.




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