Buon pomeriggio bookspediani, oggi vi parlo di "La donna dei mirtilli rossi" di Susanne Jansson
Titolo: La donna dei mirtilli rossi
Titolo: La donna dei mirtilli rossi
Editore: Rizzoli
Genere: Thriller
Data di uscita: 26 giugno 2018
Mossmarken è un piccolo paese affacciato sulle paludi del Nord della Svezia. Negli acquitrini che coprono l'intero paesaggio, durante l'Età del Ferro, venivano compiuti sacrifici agli dei. Anche sacrifici umani. Le condizioni ambientali di queste zone umide ritardano il processo di decomposizione, e dalle acque melmose riemergono antichi corpi mummificati. Come quello della donna dei mirtilli rossi, il primo miracoloso ritrovamento che aveva portato alla scoperta delle proprietà chimiche di quell'area. Nathalie è una biologa. È venuta fino a Mossmarken per studiare le torbiere. Ma lei quelle zone le conosce bene: le ha abbandonate da bambina, in seguito a strani, tragici incidenti. Poco dopo il suo arrivo, trova un uomo privo di sensi a pochi passi dall'acquitrino. E una fossa scavata per accoglierlo poco distante. La palude ha fame di nuovi sacrifici, come sostiene la gente del posto? Oppure il male che si annida in quel piccolo borgo ha una natura terribilmente umana? A porsi le stesse domande è Maya Linde, artista e fotografa della polizia. Sarà lei a guidare le indagini e a sfiorare la verità. La donna dei mirtilli rossi è un thriller nordico che mantiene le promesse e riluce delle atmosfere di un luogo di grande fascino, dove due figure femminili diventano protagoniste di una terribile scoperta.
Nathalie è una biologa che per la sua tesi di dottorato vuole studiare le torbiere e ha deciso di andare a Mossmarken per farlo, un posto che non le sconosciuto perchè è il suo luogo di nascita.
Ma la palude è davvero dotata di poteri oppure c'è lo zampino di un animo umano crudele?
Tocca a Maya rispondere a questa risposta, una donna che si guadagna da vivere tramite le foto che fa ma anche aiutando la polizia a risolvere i casi, aiutata dal suo spirito arguto e soprattutto dalla voglia di verità che risiede dentro di lei.
Essendo una poliziotta non può credere che esista qualcosa di soprannaturale che costringe le vittime a fungere da sacrificio, deve per forza esserci una mano tangibile che operi nell'ombra e continui ad offrire sacrificii alla palude, per avere salva la vita degli abitanti del posto.
In verità ora come ora solo Johannes sa la verità poichè è l'unico sopravvissuto, ma il ragazzo non accenna a svegliarsi e quindi tocca alla donna armarsi di pazienza e di coraggio e scavare nel passato della città e della palude.
La verità però spesso non è bianca o nera, ma in mezzo ha tante sfumature di colore e saperla potrebbe cambiare ogni cosa.
Susanne Jansson crea un giallo che si va ad incrociare al soprannaturale, offrendo una storia davvero particolare soprattutto per la scelta del setting e per le atmosfere cupe e ansiogene che descrive, le quali terrorizzano non poco il lettore.
La narrazione è affidata a Nathalie e Maya attraverso capitoli alternati, dove la prima si concentra sulle torbiere e quindi ci offre anche un pizzico di conoscenza sull'argomento, mentre la seconda spazia tra le sue fotografie al suo lavoro da polizziota.
Entrambe però sono accumunate da una cosa: la ricerca della verità.
Una verità che viene nascosta da secoli e che giace nella palude stessa, ma che è impossibile da prevedere.
La donna dei mirtilli rossi è un giallo che consiglio agli amanti del genere, soprattutto a chi piace un libro che si differenzi dagli altri.
IL MIO VOTO
Un luogo che vuole dimenticare a causa del suo orribile passato: la città l'ha infatti privata dei suoi genitori, il padre prima ha ucciso la madre e poi si è ucciso, facendola diventare orfana e con un peso impossibile da portare, che l'hanno costretta a lasciare la città.
Ma Mossmarken è particolarmente conosciuta anche per le sue scomparse: infatti nella palude della città anni prima è stata ritrovata una donna che è stata chiamata la donna dai mirtilli rossi, uno dei corpi recuperati che faceva intuire che venissero fatti sacrifici agli dei.
Eppure da quel ritrovamento ci sono state altre misteriose scomparse, in particolare riguardanti Nathalie da vicino e ora che è tornata, sembra che nulla sia cambiato.
Poco dopo il suo arrivo infatti Nathalie conosce un ragazzo con cui si trova bene, ma non vuole assolutamente nulla di serio da lui. Eppure quando lo vede correre verso la palude sa che qualcosa potrebbe accadergli e infatti riesce a salvarlo appena in tempo, anche se a causa del trauma alla testa il ragazzo resta privo di conoscenza e viene portato in ospedale.
Viene chiamato ad indagare sul caso il detective Lief, che insieme alla bravissima fotografa Maya, la quale lavora anche per la polizia, analizzano la scena del ritrovamento e cercano qualcosa che possa indicare il colpevole, ma l'unica cosa degna di nota è il ritrovamento di denaro che era destinato ad essere seppellito con Johannes, l'ennesima offerta quindi.
Ma cosa racchiude la palude di così misterioso?
Si ha a che fare con una forza sovrannaturale oppure con la convinzione e con la crudeltà dell'uomo che, convinto di agire per un fine superiore, si sente Dio ed è convinto di poter decidere chi muore e chi vive?
La donna dei mirtilli rossi è un giallo che segue parallelamente le vicende delle sue due grandi protagoniste: Nathalie e Maya, entrambe completamente diverse ma con la voglia di trovare una spiegazione a quello che sta succedendo a Mossmarken.
Nathalie ormai è una ragazza cresciuta, ha cercato di lasciarsi il passato alle spalle ma è stato il passato a non voler lasciare lei.
E' stata attirata in qualche modo da Mossmarken, la sua città di nascita, e ora che è tornata non può non affrontare tutto quello che è successo: la scomparsa nella palude della sorella delal sua migliore amica e soprattutto la morte dei suoi genitori.
Il suo ritorno sembra in qualche modo provocare la palude, che subito si mette alla ricerca di una nuova vittima, che Nathalie salva in tempo.Ma la palude è davvero dotata di poteri oppure c'è lo zampino di un animo umano crudele?
Tocca a Maya rispondere a questa risposta, una donna che si guadagna da vivere tramite le foto che fa ma anche aiutando la polizia a risolvere i casi, aiutata dal suo spirito arguto e soprattutto dalla voglia di verità che risiede dentro di lei.
Essendo una poliziotta non può credere che esista qualcosa di soprannaturale che costringe le vittime a fungere da sacrificio, deve per forza esserci una mano tangibile che operi nell'ombra e continui ad offrire sacrificii alla palude, per avere salva la vita degli abitanti del posto.
In verità ora come ora solo Johannes sa la verità poichè è l'unico sopravvissuto, ma il ragazzo non accenna a svegliarsi e quindi tocca alla donna armarsi di pazienza e di coraggio e scavare nel passato della città e della palude.
La verità però spesso non è bianca o nera, ma in mezzo ha tante sfumature di colore e saperla potrebbe cambiare ogni cosa.
Susanne Jansson crea un giallo che si va ad incrociare al soprannaturale, offrendo una storia davvero particolare soprattutto per la scelta del setting e per le atmosfere cupe e ansiogene che descrive, le quali terrorizzano non poco il lettore.
La narrazione è affidata a Nathalie e Maya attraverso capitoli alternati, dove la prima si concentra sulle torbiere e quindi ci offre anche un pizzico di conoscenza sull'argomento, mentre la seconda spazia tra le sue fotografie al suo lavoro da polizziota.
Entrambe però sono accumunate da una cosa: la ricerca della verità.
Una verità che viene nascosta da secoli e che giace nella palude stessa, ma che è impossibile da prevedere.
La donna dei mirtilli rossi è un giallo che consiglio agli amanti del genere, soprattutto a chi piace un libro che si differenzi dagli altri.
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