Buona sera bookspediani.
Domani esce in libreria "L'amico nascosto" di Katherine Marsh, un libro che mi ha fatto versare mille lacrime e che vi consiglio caldamente di non farvi sfuggire.
Titolo: L'amico nascosto
Domani esce in libreria "L'amico nascosto" di Katherine Marsh, un libro che mi ha fatto versare mille lacrime e che vi consiglio caldamente di non farvi sfuggire.
Titolo: L'amico nascosto
Autore: Katherine Marsh
Editore: Rizzoli
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 18 Settembre 2018
Quando Ahmed arriva a Bruxelles non sa dove andare; ha quattordici anni ed è solo. Suo padre, con cui è partito dalla Siria per fuggire la guerra, è disperso nel mar Mediterraneo. Ahmed si nasconde perché non vuole finire in un istituto per minori non accompagnati, e vagando riesce a entrare in una cantina che diventa il suo rifugio. Nella casa sopra di lui vive Max, un ragazzo americano che trascorre un anno a Bruxelles con la sua famiglia. Non è bravo a scuola, non ha nessuna voglia di imparare il francese e il Belgio non gli piace. Ahmed e Max sono quasi coetanei, ma le loro esperienze non potrebbero essere più diverse. Eppure il loro incontro è l'inizio di una grande avventura, di quelle che solo due veri amici possono affrontare.
IL MIO VOTO
Max è un ragazzo americano di tredici anni che passerà, insieme ai genitori e alla sorella Claire, un anno a Bruxelles a causa del lavoro del padre.
Non è certamente contento dell'idea in primis perchè a casa, a Washington, ha degli amici che conosce da sempre e che lo aspettano e soprattutto perchè non conoscendo la lingua francesce, non può nemmeno conoscere ragazzi nuovi con cui fare amicizia.
Le cose peggiorano drasticamente quando i genitori gli comunicano che, a differenza di Claire, non andrà alla scuola americana ma frequenterà quella pubblica e per aiutarlo ulteriormente rifrequenterà la sua ultima classe, in modo tale da permettergli di conoscer meglio il francese.
Un anno all'estero per chiunque dovrebbe essere un'avventura da godere in ogni momento, per Max invece si preannuncia un anno pieno di solitudine e pieno di bambini antipatici pronti a prenderlo in giro, come Oscar, il bulletto della scuola, abituato ad averla sempre vinta.
Questo almeno fino a quando non incontra un clandestino in casa sua: Ahmed.
Ahmed è un ragazzino siriano di quattordici anni fuggito dalla sua città natale a causa della guerra.
In Siria ha perso sua madre, suo nonno e le sue due sorelline: l'unica famiglia che gli è rimasta è accanto a lui, suo padre, il quale sta cercando in tutti i modi di offrirgli una vita migliore. Mentre lui e altri rifugiati tentano la traversata del Mar Mediterraneo, qualcosa va storto e il padre di Ahmed si disperde in mare, lasciandolo completamente solo.
L'uomo però aveva giocato d'anticipo e aveva chiesto ad una famiglia di occuparsi del figlio, nel caso in cui gli fosse successo qualcosa, ma questa famiglia lo porta a Bruxelles, dove tentano di venire accettati come cittadini e trovare una casa. Ahmed, determinato a raggiungere la sua destinazione finale, scappa e, senza soldi ne cellulare, non può che nascondersi, in costante timore di essere trovato e portato in un istituto per minori dove non sarebbe mai più libero. L'unico posto che trova è una piccola cantina non utilizzata, dove vive una famiglia americana e un bambino quasi della sua stessa età che lo farà sentire di nuovo parte di qualcosa.
Max e Ahmed sono due ragazzi quasi coetanei ed entrambi nella stessa situazioni: si sentono terribilmente soli, in un paese straniero che non è il loro e di cui non parlano nemmeno la lingua.
Le loro strade non si sarebbero mai incrociate se il destino non avesse dato una spinta nella giusta direzione.
Ahmed si è introdotto in casa di Max dopo essere scappato da un uomo che oltre ad essersi preso i suoi soldi e il suo cellulare, voleva prendergli l'ultimo ricordo di suo padre: il suo orologio. Stremato e terrorizzato si è sistemato nella sua cantina per la notte, sperando di andarsene il giorno dopo. Purtroppo l'influenzato l'ha colpito e l'ha costretto a starsene a riposo, una volta passata e scoperto che non c'era nessuno in casa, ha fatto un giro per l'abitazione servendosi qualcosa da mangiare, appuntandosi però tutto quello che aveva preso, per avere la possibilità in futuro di restituirlo in qualche modo. E per sdebitarsi, ha curato le piantine delal famiglia.
Nessuno per mesi e mesi si è accorto della sua presenza, sebbene ci fosse qualche piccola avvisaglia e questo ha dato ad Ahmed una certa sicurezza, rendendolo disattento e facendosi scoprire dal ragazzo, Max.
La prima reazione di Max era gridare aiuto, ma è bastato uno sguardo per capire che Ahmed non era tanto diverso da lui. Entrambi si crogiolavano nella solitudine e Ahmed, che per tutta la vita aveva visto solo guerre e crudeltà, per una volta ha potuto vedere la bontà di una persona, quando Max ha deciso di aiutarlo, almeno fino a quando lui sarebbe rimasto a Bruxelles. La fiducia tra i due non è nata in una notte, ma è bastato poco per unirli e per diventare quello di cui entrambi avevano bisogno: due amici.
Giorno dopo giorno Max gli porta del cibo, dei libri e fumetti per fargli imparare meglio la lingua inglese e soprattutto la sua compagnia.
Perchè Max non giudica Ahmed dalla sua provenienza o dal colore della sua pelle, lo tratta come suo pari.
La situazione però in Europa è gravissima: ci sono continui atti di terrorismo e la colpa ricade ovviamente sui migranti siriani e su chi proviene dall'oriente.
Basta uno sguardo ai loro documenti per giudicarli colpevoli, senza nemmeno provare a conoscere la loro storia. Bruxelles non è una delle città più colpite, ma è la Francia la testimone di uno degli orrori che più resterà nella storia: l'attentato al Bataclan.
E proprio uno dei colpevoli è in fuga, per questo l'allerta è massima e se qualcuno venisse a scoprire della presenza di Ahmed in casa di Max, sarebbero guai non solo per il bambino ma anche per la famiglia americana.
L'unica cosa che Max può fare è andare contro tutti i pericoli per dimostrare ad Ahmed che nel mondo esiste ancora la bontà, ormai sono amici e gli amici non possono che aiutarsi, combattendo insieme contro gli ostacoli che la vita distribuisce nel loro percorso.
In un mondo pieno di paura e di pregiudizi, l'amicizia tra Max e Ahmed arriva dritto al cuore.
Spesso i bambini sono incuranti del pericolo che corrono ma è anche vero che questi non scelgono gli amici per il colore della pelle o per il loro luogo di nascita: per loro un amico è un qualcuno che ti aiuti nei momenti di difficoltà, che ti accetti per come sei e ti faccia sentire finalmente parte di qualcosa. Si cercano degli amici per scacciare la solitudine o per sopportarla meglio in compagnia.
Max avrebbe potuto dire subito la verità su Ahmed, ma sentire la sua storia gli ha spezzato il cuore perchè il ragazzo per tutta la vita non ha conosciuto altro che morte e sofferenza e l'unica cosa che lui poteva offrirgli era la speranza: la speranza che qualcuno andasse oltre la sua religione e lo vedesse semplicemente per quello che è, un bambino solo che ha bisogno di una mano per rimettersi in piedi. Ma è anche Ahmed a salvare Max, facendogli capire di non essere solo e di essere amato.
Katherine Marsh ha dato vita ad una storia che mi ha letteralmente sciolta.
Al centro del suo romanzo c'è la storia di una semplice amicizia che dal mondo è vista come sconveniente, come un pericolo perchè chiunque viene dalla Siria è destinato a portare guai. Per Max e Ahmed invece stare insieme significa leggere i libri preferiti del ragazzo americano, scoprire di più sulla loro vita e capire che per quanto la loro religione e la loro etnia sia diversa, il loro cuore batte uguale a quello dell'altro.
Insieme, di nascosto, Ahmed e Max sfidano ogni pregiudizio e come sempre servono dei bambini per farci capire che il mondo è un posto malato, in cui si pensa sempre il peggio e non si da nemmeno la possibilità di aprire bocca che abbiamo già decretato una sentenza di colpevolezza.
E' giusto prestare la giusta prudenza, oggi più che mai, ma non è nemmeno corretto voltare le spalle agli altri solo per il colore diverso della pelle.
L'autrice in punta di piedi pone anche l'attenzione sul terrorismo e su quanto il mondo sia sempre in costante allerta, pronto a vedere pericoli in ogni persona.
La sua prosa scorrevole e la sua cura nei dettagli da vita a un qualcosa di davvero unico che mette in evidenza come basti davvero poco per cambiare il mondo, un semplice atto di coraggio: dare fiducia al prossimo.
Ma non solo: si concentra anche sul bullismo e su quanto sia facile giudicare una persona dal suo comportamento, senza soffermarsi a capire il perchè.
Alla base di tutto c'è la solitudine: nessun essere umano è fatto per restare solo, tutti abbiamo bisogno di un amico che ci veda per come siamo davvero e una volta trovato, non si può non lottare per aiutarlo nella sua battaglia, perchè ormai è diventata anche la nostra.
Ahmed e Max sono un simbolo di speranza che ci fa capire che non tutta l'umanità è ancora perduta, basta solo avere fiducia.
si ringrazie la casa editrice
per la copia omaggio.
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