Buona sera bookspediani!
Eccomi con una nuova recensione, oggi tocca al romanzo di esordio di Hannah Begbie ossia "Siamo stati una famiglia felice", che trovate già in libreria grazie a Fabbri.
Titolo: Siamo stati una famiglia felice
Eccomi con una nuova recensione, oggi tocca al romanzo di esordio di Hannah Begbie ossia "Siamo stati una famiglia felice", che trovate già in libreria grazie a Fabbri.
Titolo: Siamo stati una famiglia felice
Autore: Hannah Begbie
Editore: Fabbri Editore
Genere: Fiction
Data di uscita: 25 Settembre 2018
Cath e Dave sono una coppia che si ama e che vuole provare a formare una famiglia, per essere finalmente completi.
I loro tentativi però purtroppo non hanno dato i loro frutti e così quel sentimento che li univa e collimava in amore, è diventato solo qualcosa di automatico al fine di creare una vita. Per poter restare incinta Cath ne ha passate veramente di ogni e questo in qualche modo ha aperto una crepa nel suo rapporto con marito: prima tanto amorevole, poi in completa modalità protettiva, perchè la cosa più importante non era più lei ma salvaguardare quella vita che le cresceva dentro e che avevano creato insieme.
Dopo tanta fatica però la coppia è stata ricompensata con una bellissima bambina, che hanno deciso di chiamare Mia, e che hanno amato dal primo secondo che è entrata nel loro mondo. Finalmente possono respirare di nuovo e cercare di ricucire quello che si è incrinato nel loro rapporto.
Purtroppo però il destino ha preparato per loro un percorso molto più difficile di quello che credevano.
Dopo solo venticinque giorni di vita alla piccola Mia viene diagnosticata la fibrosi cistica, una malattia che compromette irrimediabilmente i polmoni, per la quale non esiste nessuna cura. Cath e Dave sono davvero devastati dalla notizia ma, anzichè fare squadra e trovare il conforto l'uno tra le braccia dell'altra, si allontanano sempre più.
Per Dave l'importante è passare quanto più tempo possibile con sua figlia e amarla incondizionatamente.
Tuttavia non può fare a meno di rifugiarsi nelle sue partite di football e nelle sue uscite con gli amici
Per Cath questa è l'ulteriore sconfitta: ha provato e desiderato tanto restare incinta e ora che finalmente è madre, questo titolo che si è guadagnata con sudore e fatica, ha una spada di Damocle che le pende sopra la testa, una minaccia insita dentro la sua piccola, che se la può portare via in ogni momento.
L'unica cosa che la consola è informarsi, prendere tutte le varie precauzioni possibili e ovviamente frequentare un gruppo di supporto, dove altre persone sono nella sua stessa situazione. Persone come Richard, che sembra capirla come nessuno e la fa sentire di nuovo se stessa...
Hannah Begbie è una nuova penna nel panorama letterario che ha voluto raccontare una storia struggente, distruttiva ma tremendamente realistica alla sua prima prova.
La protagonista indiscussa del romanzo è Cath, una donna che viene vista in tutte le sue sfaccettature: una moglie, una madre, una figlia e un'amante.
Cath e Dave insieme sono una forza della natura, si sono amati fin dal primo momento ed era quindi ovvio che le loro strade non potessero dividersi. Purtroppo però qualcosa di superiore a loro si è infilato nel loro matrimonio, minando la loro felicità e facendo qualche crepa nella loro vita perfetta e con il passare del tempo, finendo per separarli sempre di più. Il ruolo di moglie a Cath è sempre calzato a pennello, almeno fino a quando non è diventata madre.
L'arrivo di Mia ha migliorato il suo umore ma la sua tranquillità è durata appena venticinque giorni, quando il suo mondo si è ribaltato completamente alla notizia della malattia della piccola.
L'autrice penso si sia certamente documentata sulla fibrosi cistica, una malattia che purtroppo è ereditaria e non fa distinzioni di età: colpisce quando vuole e chi vuole, senza alcuna possibilità di scampo, e ne parla con grande rispetto, istruendo ,senza però scendere troppo in termini medici, chi non è informato sull'argomento.
Nè Dave nè Cath prendono bene la notizia però hanno entrambi due modi completamente diversi di reagire.
Se il primo vuole godersi appieno ogni attimo con sua figlia e vuole cercare di stare con i piedi per terra sulle sue aspettative di vita e sulle possibilità per il futuro, per Cath il suo approccio non ha senso.
La donna infatti si sente un fallimento perchè come madre ha già deluso sua figlia, l'ha desiderata tanto e alla prima prova non è riuscita a proteggerla.
Non riesce a guardarla più come prima e ha bisogno di essere rassicurata sulle sue condizioni e sul suo futuro, per questo si unisce ad un gruppo di supporto, dove incontra Richard, un uomo che sembra capirla perfettamente e per il quale inizia a sentire qualcosa di più di una semplice amicizia.
Non sono una madre e quindi non posso comprende appieno il dolore di Cath, ma la sua sofferenza traspare in ogni pagina ed è impossibile restare impassibili al suo dolore.
Cath stessa è una donna che ha perso da poco suo padre, il genitore che la ascoltava e con cui andava più d'accordo.
Non riesce a parlare con sua madre perchè sa che non la sentirebbe parlare e nemmeno Dave sembra capire quanto è importante per lei sentirsi in controllo della situazione: Cath è impotente davanti alla malattia e al dolore di sua figlia ma può controllare che la sua casa sia pulita e che i batteri non arrivino a lei, aggravando la sua situazione.
Ben presto la malattia di Mia diventa una vera e propria ossessione per la donna, la quale non riesce a fermare la sua testa dal pensare a quanto il futuro è promettente e a quanto può fare parlando con gli altri genitori del gruppo di supporto, quanto è utile sensibilizzare gli altri sulla malattia, in modo tale che tantissime porte vengano aperte e ci siano più possibilità di salvezza per chi soffre di fibrosi cistica.
Ma questa è una spirale che non fa che consumarla, facendole perdere di vista la sua famiglia.
Siamo stati una famiglia felice descrive semplicemente la storia di una famiglia come tante, che anzichè fare fronte unito contro il mondo si allontana, perdendosi di vista.
Hannah Begbie da davvero il massimo in questa lettura, esplorando tantissime tematiche senza mai trascurarne nessuna e riuscendo a bilanciare il tutto senza mettere troppa carne al fuoco.
E' facile vedersi in Cath perchè è una donna che commette spesso errori e questo non può che renderla umana.
Ci sono stati comportamenti che non mi sono piaciuti, in particolare il fatto che molto spesso ha messo prima se stessa e i suoi bisogni a Mia, una bambina che ora come ora ha solo bisogno di essere amata.
In questo senso Dave è stato un padre esemplare perchè ha sempre avuto la figlia come primo pensiero, ma non ha mai tentato di capire cosa passasse in testa a Cath e spesse volte sembrava davvero vivesse in un altro mondo.
Siamo stati una famiglia felice non è un libro privo di imperfezioni, ma è una lettura davvero interessante che ho trovato coerente fino alla fine.
Lo stesso finale mi ha lasciata con l'amaro in bocca, ma allo stesso tempo mi ha fatto capire che spesso non si ha il controllo di quello che ci succede, la vita è imprevedibile e con essa anche le persone: le nostre azioni hanno un peso e a volte tornare indietro è impossibile.
Bisogna restare sempre a testa alta, andare avanti e guardare al futuro: dopo la tempesta, torna sempre il sereno.
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