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Oggi vi tengo compagnia con il nuovo romanzo di Robert Bryndza ossia La ragazza nell'acqua!
Titolo: La ragazza nell'acqua
Oggi vi tengo compagnia con il nuovo romanzo di Robert Bryndza ossia La ragazza nell'acqua!
Titolo: La ragazza nell'acqua
Autore: Robert Bryndza
Editore: Newton Compton
Genere: Thriller
Data di uscita: 3 Gennaio 2019
Il detective Erika Foster ha appena ricevuto una soffiata che le indica il luogo in cui è nascosta la prova per sventare un grosso giro di traffico di droga. Seppure sospettosa, ordina la perquisizione di una cava in disuso alla periferia di Londra. Quello che non si aspetta è che, scavando nel fango, oltre alla droga venga ritrovato un piccolo scheletro, subito identificato. Si tratta di Jessica Collins, scomparsa ventisei anni prima all’età di soli sette anni. Il caso fece un grandissimo scalpore e il mistero dietro la scomparsa di Jessica non venne mai risolto. Cominciando a indagare grazie alle nuove prove, Erika si addentra in un caso difficilissimo, in un costante alternarsi di passato e presente. Dovrà fare i conti con i segreti della famiglia Collins, i rimorsi del detective divorato dal senso di colpa per non aver mai ritrovato Jessica, e un altro omicidio avvenuto vicino alla cava. Chi conosce la verità? E perché qualcuno non vuole che il caso venga finalmente chiuso?
Erika Foster ha dovuto allontanarsi dalla risoluzione di omicidi per poter restare a galla: la morte di suo marito è ancora una ferita fresca, che non riesce a rimanginarsi e per questo ora si occupa di trafficanti di droga in un nuovo distretto, non troppo lontano da tutti ma sufficiente per poter tentare di respirare. E' proprio a causa dell'ultimo caso che Erika si dirige, insieme alla sua squadra, in una cava in disuso poco distante dalla periferia di Londra.
Durante la perquisizione non solo emerge un grande quantitativo di droga, proprio quello che si aspettava, ma anche il corpo di un bambino, che lascia tutti sconvolti.
Dopo i dovuti accertamenti si sa finalmente a chi appartiene quel corpo: a Jessica Collins,una bambina scomparsa ormai ventisei anni prima di cui non si è più saputo nulla fino ad ora.
Il detective Foster è senza parole ma è determinata a dare alla famiglia Collins le risposte che attendono da troppo tempo e si offre lei stessa di occuparsi del caso, nonostante il suo attuale capo non sia del tutto d'accordo. Per lei però è importante concludere le indagini: non si è mai tirata indietro davanti a un caso e non intende farlo ora.
Quello che bisogna fare ora è ricominciare tutto da capo, partendo dalla famiglia di Jessica che ovviamente non è più quella di una volta. I signori Collins non sono sopravvissuti alla perdita della figlia e si sono separati senza divorziare, visto quanto è religiosa la signora Collins, ma entrambi conducono vite completamente separate e lontani l'uno dall'altra. Nemmeno i fratelli di Jessica parlano troppo di frequente con la madre: il figlio minore perchè omosessuale e quindi un disonore per le credenze della donna, e Laura perchè non è mai andata d'accordo con la madre e aver perso Jessica non ha fatto che acutizzare il suo malessere verso la donna. Ora però sono tutti costretti a riunirsi e a confessare di non essere così innocenti come appaiono.
Non può certamente mancare all'appello la donna che si era occupata del caso e che poteva sfruttare la sua risoluzione come un trampolino di lancio per fare carriera, ma la sua non riuscita l'ha solo portata alla rovina.
Ad Erika è capitata per le mani una bella matassa da sbrogliare e questa volta sarà in seria difficoltà, perchè c'è qualcuno che è determinato a non far risolvere il caso a tutti i costi.
Robert Bryndza torna in libreria più in forma che mai: se nel secondo capitolo della serie dedicata al detective Foster avevo percepito un netto calo rispetto al primo volume, in questa terza avventura ritorna alle origini regalandoci un caso davvero contorto che riparte da zero dopo ventisei anni di silenzio e che costringe non solo a non giudicare mai le persone dalle apparenze, ma soprattutto a pensare l'impensabile. Nonostante siano i casi ad essere sempre al centro dell'attenzione, non sarebbero la stessa cosa senza il loro comune denominatore: Erika Foster.
Erika è un personaggio che cresce romanzo dopo romanzo: l'abbiamo conosciuta nel suo momento peggiore, costretta a far fronte all'amore della sua vita, a suo marito che è morto e che non tornerà mai più da lei, ma nonostante questo grandissimo lutto ha sempre lottato per riportare giustizia ai suoi casi e non è mai uscita dai binari, perchè sa che la vendetta non le servirebbe a nulla.
In questa nuova storia ancora una volta viene messa a dura prova, quando si ritrova per le mani un caso che vuole con tutta se stessa perchè vuole dare risposte ad una famiglia che piange la figlia senza sapere che fine ha fatto.
Per la prima volta però la vediamo arrancare: Erika è un detective sicuro di sè, determinato a risolvere ogni caso che accetta e, nonostante si sia allontanata dalla risoluzione di omicidi, quando le capito per le mani questo caso non ha la forza di cederlo ad altri perchè è sicura di poterlo risolvere.
Ma più il tempo scorre, più i misteri riguardanti Jessica Collins si infittiscono e sono più le domande che le risposte.
Ecco quindi che la detective accusa il colpo: forse esiste anche per lei un caso che non riesce a risolvere.
Ma sappiamo bene che Erika non è solita perdersi d'animo e nonostante abbia tutti contro e non venga aiutata nè dalla famiglia Collins, che continua imperterrita ad incolparsi a vicenda, nè dal sospettato di allora nè tanto meno dal detective incaricato del caso anni prima, riuscirà a comprendere questo intricato rompicapo.
La parte che più mi ha colpito è stata vedere Erika per una volta più umana del solito: la sua corazza si sta piano piano sciogliendo e notiamo la sua parte più nascosta, quella più umana in cui sente più che mai la mancanza del marito ma allo stesso tempo vorrebbe riprovare a sentire di nuovo quei sentimenti senza però sentirsi in colpa.
La penna di Robert Bryndza è diretta, incalzante e non permette scampo: il caso di Jessica Collins non lascia nessuno indifferente, nemmeno il lettore, che vuole divorare il libro in poco tempo per arrivare alla risoluzione del mistero, che onestamente mi ha fatto divorare il romanzo in poche ore, anche se in alcuni punti la narrazione poteva essere un poco più veloce.
Si è sicuramente fatto perdonare per lo scivolone con il suo precedente romanzo, riconfermando il suo talento come autore sia per quanto riguarda il caso creato sia per quanto riguarda l'attenzione che pone alla sua protagonista, che in tre romanzi è cambiata molto sia in peggio che in meglio ma che ha ancora tanta strada da fare e tanto da dirci.
Quello che fa funzionare il romanzo sono soprattutto i capitoli brevi e incisivi, che istigano il lettore e lo spingono a dirsi di leggerne ancora uno e in un attimo si ritrova alla fine. Anche la scelta di narrare gli eventi in terza persona da più punti di vista permette di avere una visione di insieme e di esplorare i comportamenti e i pensieri di più personaggi, rendendo la storia ancora più interessante.
Dopo aver letto la ragazza nell'acqua mi rimane solo una cosa da fare: attendere il quarto capitolo della serie.
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