Buon salve bookspediani.
Vi lascio la recensione di una delle mie ultime letture, ossia "Il peso della neve" di Christian Guay-Poliquin uscito un mesetto fa per Marsilio.
Titolo: Il peso della neve
Vi lascio la recensione di una delle mie ultime letture, ossia "Il peso della neve" di Christian Guay-Poliquin uscito un mesetto fa per Marsilio.
Titolo: Il peso della neve
Autore: Christian Guay-Poliquin
Editore: Marsilio
Genere: Thriller
Data di uscita: 24 Gennaio 2019
Genere: Thriller
Data di uscita: 24 Gennaio 2019
In seguito a un brutto incidente, un uomo si ritrova nella stanza di una casa in mezzo alla neve. Ha le gambe paralizzate ed è in balia di un vecchio che non conosce. Il misterioso signore gli cura le ferite, gli prepara da mangiare e fa quel che può per riscaldare e illuminare l'ambiente, perché l'energia elettrica è saltata a causa di un improvviso e generalizzato blackout. Ma nonostante l'apparente dedizione, il vecchio rimane un enigma per il suo paziente: potrebbe nascondere qualunque segreto, potrebbe nutrire istinti violenti, potrebbe essere capace di un gesto inconsulto. Come se non bastasse, inquietanti personaggi dai nomi biblici fanno visita ai due uomini portando viveri e notizie dal villaggio vicino, ma neanche loro sembrano persone di cui fidarsi. Con il livello della neve, sale anche la tensione. Di fatto, quella casa immersa in un mare di ghiaccio è una trappola senza uscita, proprio come lo era il labirinto per Dedalo e Icaro. Prigionieri dell'inverno spietato, delle minacce esterne, ma soprattutto l'uno dell'altro, i due possono solo sperare di procurarsi delle ali metaforiche e provare a volare. A patto che l'ambizione non si riveli una condanna. Acclamato da pubblico e critica come la nuova promessa della letteratura canadese, Christian Guay-Poliquin dà vita a un thriller psicologico che in realtà è molto di più: la storia di una guarigione ma anche di una crescita, di un rapporto tra generazioni che nasce e si evolve in modi inaspettati e in una condizione ambientale estrema; la storia dell'isolamento forzato di due persone e di un'intera comunità, che si trova a fare i conti con bisogni primari e istinti elementari; la storia dell'eterna sfida tra l'uomo e una natura selvaggia, sublime e ostile, salvifica e fatale
IL MIO VOTO
Dopo tanti anni lontano dalla sua città natale, il protagonista decide di tornare a casa, cambiando così tutta la sua esistenza. A causa di un brutto incidente in macchina, proprio lui che è un meccanico, le gambe dell'uomo sembrano completamente andate ed è solo a causa di una veterinaria che spinge per curarlo che si ritrova in salvo. L'uomo tuttavia non può certo mantenersi in forze da solo e gli abitanti sono già troppo occupati a preoccuparsi della città, che piano piano si sta riempendo di neve e quindi decidono di affidarlo alle cure di Matteo, un misterioso uomo che gli cura costantemente le ferite alle gambe e che lo mantiene in forza, facendolo mangiare, senza pretendere nulla da lui. Il nostro protagonista inizialmente è in un continuo stato di incoscienza, causato dai continui antidolorifici poichè il dolore alle gambe è insopportabile e quindi non si rende davvero conto di quello che sta succedendo, sa solo che l'ha scampata bella e che è completamente dipendente da una persona che non conosce. E, mentre ricomincia a prendere le forze e la neve inizia a bloccare ogni via di uscita dalla casa in cui si trova, comprende che ha inizio in quel momento la sua sopravvivenza.
E' la prima volta che ho a che fare con Christian Guay-Poliquin per cui non sapevo bene cosa aspettarmi da questo romanzo, ero fortemente attratta dalla trama e il mio sesto senso non sbagliava. L'autore fin dal principio ci presenta uno scenario in cui è facile trovarsi: circondati dalla neve, con poche provviste che possono venire meno in qualsiasi momento. Ma non parte da questo, parte da molto prima, da quando è ancora possibile fuggire fino a raggiungere a poco a poco un'escalation che provoca un grande senso di ansia. Per tutto il romanzo si aspetta costantemente il momento di picco massimo, non comprendendo che l'autore è già entrato nella nostra mente, facendoci provare lo stesso senso di impotenza del protagonista e a dirla tutta anche la sua ansia, poichè si trova in una casa che non conosce, con uno straniero che è gentile con lui e si rende utile per aiutarlo a superare il suo dolore, ma a conti fatti non sa davvero chi è oltre al suo nome e non sa neppure come possa reagire a certe notizie. L'unica cosa che sa è che deve tornare da sua moglie, per cui non può restare bloccato a lungo. La vicenda ruota quindi attorno a questi due personaggi principalmente ed è interessante osservare le loro iterazioni, soprattutto come il protagonista affronta il suo dolore e tenta di rimettersi in piedi.
Geniale la scelta dell'autore di usare capitoli molto brevi, che spingono il lettore ad andare costantemente avanti e soprattutto mi ha incuriosita molto la scelta di numerazione dei capitoli, che non seguono una vera e propria continuità temporale e che quindi ci fanno capire il tempo che passa e la situazione che di fatto non cambia, anzi peggiora solo.
Estremamente interessante è stato anche il voler accostare il mito di Dedalo e Icaro, che si ritrovarono intrappolati in un labirinto senza via di fuga: in questo caso la trappola è la casa stessa, quel rifugio che dovrebbe tenere al sicuro ora non permette di uscire e di scappare via, di ricominciare a vivere e più la neve scende, bloccando ogni passaggio, più l'oscurità arriva nel cuore dei protagonisti, facendoli compiere scelte disperate e a volte precipitose, che mettono in discussione tutto quello che si pensava di sapere. Il peso della neve è una lettura decisamente interessante, che scava nell'animo umano e ci fa capire da una parte la bontà degli uomini e quello che si è disposti a fare per aiutare una persona bisognosa, dall'altra però anche la loro crudeltà nel lasciarli al loro destino, parlando in modo egoistico per quanto riguarda le medicine date ad una sola persona e costate ad una intera città.
Quello che l'autore ci va vedere è il confronto di una grande realtà, come la cittadina ricoperta di neve e i suoi abitanti, paragonato al piccolo mondo del nostro protagonista con Matteo: i due mondi si avvicinano spesso tra loro eppure sembrano essere totalmente distanti sia per quanto riguarda le scelte, sia per quanto riguarda la presenza di persone umane, poichè penso in davvero pochi avrebbero fatto quello che ha fatto Matteo.
E' anche il vecchio stesso ad essere una figura estremamente interessante, difficile da comprendere fino in fondo e con cui si ha un rapporto di amore e odio.
Sembra essere uno di quei vecchi saggi perfetti che sa tutto e sa cosa è meglio, per poi rivelarsi anche lui come gli altri imperfetto. Il suo rapporto con il protagonista è decisamente fuori dal comune ma uno dei punti di forza del romanzo.
Il peso della neve si è rivelata una lettura decisamente sorprendente, che si è attaccata a me come la neve si attacca ai prati e al terreno, e anche se non mi ha convinto del tutto, resta un romanzo su cui puntare e Christian Guay-Poliquin si è dimostrato un autore da tenere d'occhio.
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