Buona sera bookspediani.
A concludere la tripletta di oggi è un nuovo arrivo in libreria grazie a Piemme, ossia il nuovo romanzo di Nadia Hashimi: Il cielo più azzurro.
Titolo: Il cielo più azzurro
A concludere la tripletta di oggi è un nuovo arrivo in libreria grazie a Piemme, ossia il nuovo romanzo di Nadia Hashimi: Il cielo più azzurro.
Titolo: Il cielo più azzurro
Autore: Nadia Hashimi
Editore: Piemme
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 5 Marzo 2019
Data di uscita: 5 Marzo 2019
Hai dodici anni e sei nato in America. Tua madre è afghana e tutto ciò che sai di tuo padre è che una guerra stupida l'ha ucciso. Poi un giorno arriva la polizia, e vedi tua madre presa di forza e portata via, perché immigrata clandestina. La sua presenza è "illegale" nel paese dove tu sei nato, cresciuto, l'unico paese che puoi chiamare "casa".
Comincia così la fuga di Jason, improvvisamente straniero a casa propria, per sfuggire alla polizia che ha preso sua madre, e per raggiungere New York, dove una zia è tutto ciò che gli resta della famiglia che credeva di avere.
Una vera e propria avventura, per un ragazzino, nella giungla di una città che si rivela molto più amichevole del previsto. Soprattutto grazie a Max: conosciuta per caso in una corsia d'ospedale, dove Jason finisce per uno svenimento, Max è una ragazzina molto speciale, pronta ad aiutarlo e a dargli saggi consigli.
Tra incontri bizzarri, nuove amicizie, paura e speranza, Jason riuscirà a ricongiungersi con la zia, e soprattutto a rivedere sua madre e a compiere quella che ormai è la sua missione: ricominciare daccapo, in America, con lei, che nel frattempo ha chiesto asilo politico. Perché nessuna legge può avere il potere di distruggere una famiglia.
Jason D. è un bambino a tutti gli effetti americano poichè nato in suolo statunitense, ma è cresciuto seguendo le tradizioni della madre, afghana di nascita e arrivata illegalmente nel paese. Jason non ha mai conosciuto suo padre, per lui sua madre è tutto quello che ha, il suo rifugio sicuro, la sua casa. Il bambino non ha mai conosciuto la storia della sua famiglia, giusto qualche piccolo accenno, eppure il giorno del compleanno di sua madre, la donna decide di non poter più tacere la verità: c'è la possibilità che i due vengano separati e che lei debbe tornare in Afghanistan, ma vuole che suo figlio abbia l'occasione di avere una vita migliore e per questo non dovrà provare a salvarla, dovrà solo essere forte. La conversazione per Jason è inizialmente insensata e dopo qualche tempo viene presto dimenticata, ma purtroppo è l'America a non dimenticare sua madre e appena un mese dopo due poliziotti si presentano al lavoro della donna e la portano via, lasciano Jason senza parole e completamente solo.
Cosa puoi fare quando la persona più importante per te, quella persona che ti fa sentire a casa, viene allontanata da te? Devi assolutamente fare qualcosa per farla tornare!
La prima idea di Jason è rivolgersi all'unica amica della madre, la zia Seema, che abita però a New York.
Tutto solo, con i pochi risparmi che ha in tasca, il nostro piccolo protagonista si dirige in stazione e con tutti i soldi che ha riesce ad acquistare un solo biglietto per la sua destinazione, tuttavia a causa dell'agitazione di essere in qualche modo scoperto e portato via lui stesso e a causa dell'affollamento della stazione, Jason ha un mancamento e sviene, sbattendo la testa. Al suo risvelio si ritrova in ospedale, con troppi dottori che fanno troppe domande a cui non può rispondere, altrimenti il suo piano finirà ancora prima di essere iniziato e così, intontito dalla caduta, finge di non ricordarsi nulla della sua vita. E' proprio girovagando in ospedale e cercando di pensare ad un nuovo piano, che Jason D. incontra Max, una ragazzina che si trova nel suo stesso piano a causa della sua super intelligenza, o almeno così vuole far credere a Jason. I due legano all'istante: entrambi hanno i loro segreti ed entrambi sono determinati a fuggire dall'ospedale, per cui perchè non allearsi e fuggire insieme? Inizia così l'avventura di Jason alla ricerca non solo di un modo per salvare sua madre, ma di un posto da chiamare casa, che nel mentre gli fa trovare un'amica.
Il cielo più azzuro è stato un libro che mi ha catturato fin dalla trama, non ho saputo resistere al suo richiamo e la sua lettura è stata un toccasana per me, poichè venivo da un giorni in cui nessun romanzo riusciva a convincermi appieno. La Hashimi con la il suo stile molto semplice e scorrevole, mi ha investito in pieno con questo romanzo, facendomelo divorare in poche ore non solo perchè un capitolo tirava l'altro, ma perchè ero genuinamente curiosa di scoprire come si sarebbe concluso il viaggio di Jason. Per me non è stato immediato rispecchiarmi nel protagonista della storia, perchè non so davvero cosa significa essere divisa tra due paesi, ma non ho potuto fare a meno di entrare in sintonia con lui. Tantissime volte sarei voluta entrare nel romanzo e abbracciarlo, solo per farlo sentire meno solo, per fargli capire che c'era qualcuno accanto a lui durante il suo viaggio alla ricerca di quel posto, ma soprattutto di quella persona, che si può definire casa. Tutti abbiamo una casa, un edificio che ci ospita e che ci tiene al sicuro, che ci fa sentire protetti. Ma non ci soffermiamo mai a pensare che non è il luogo di per sè che è una casa, sono le persone al suo interno che la definiscono in quanto tale. E quando queste persone, che tanto amiamo, ci vengono portate via, il nostro mondo crolla.
Jason D. è solo un ragazzino di dodici anni che è nato da una madre afghana e che conosce alcune usanze del paese natio della madre, così come alcuni piatti tipici, ma è di fatto americano poichè venuto alla luce negli Stati Uniti.
Può contare solo sua madre, una donna che per tragiche circostanze si è ritrovata una clandestina in un paese che non vuole avere niente a che fare con lei, che smania per rispedirla a casa non appena ne ha l'occasione, e per questo, quando la donna viene portata via, il mondo di Jason non può che crollare. Ma il ragazzo è famoso per essere cocciuto e testardo e non si arrende certamente al primo ostacolo, anzi usa tutte le sue risorse per provare a mettersi in contatto con l'unica persona che può aiutarlo.
Jason tuttavia non aveva messo in conto di conoscere Max, una ragazzina che incontra in ospedale, dopo che viene portato a causa della sua caduta in stazione, la quale è ben felice di scappare dall'ospedale e allo stesso tempo di aiutare il ragazzo a trovare la sua casa, sua madre.
Dicono che quello che conta è il viaggio, non la meta e anche in questo caso è vero: quello che affrontano Max e Jason insieme è qualcosa che li unisce in modo indissolubile. Jason cercava disperatamente una casa in sua madre, non si è accorto che nel mentre ha trovato un'altra casa in Max, un'amica preziosa pronta a tutto per aiutarlo.
Il cielo più azzuro è un romanzo che nasce principalmente per un pubblico di ragazzi, ma onestamente sono sicura che non avrà grosse difficoltà anche a toccare il cuore dei lettori più grandi per i temi attuali che tratta, con una cura e una semplicità disarmanti. Nadia Hashimi non è estranea al fenomeno dell'immigrazione e proprio per questo la sua è una voce tremendamente personale, che permette di comprendere chi si trova dall'altra parte, che fugge dal proprio paese per avere una vita migliore o per offrire alal propria famiglia uan vita migliore e in qualche modo si ritrova in una situazione di stallo, dove non è ne straniero ne un cittadino del paese in cui vive e dove è costretto a vivere nella paura, perchè in qualsiasi momento può arrivare la polizia a portarlo via dal paese che chiama casa.
Ma la Hashimi ci fa capire che casa non è solo un paese, come non è solo un edificio: è tante, tantissime cose ma in particolare può essere anche una persona e quando la nostra casa viene meno, è normale sentirsi persi e fare quello che si può per ritrovare quella protezione.
Il cielo più azzuro non è solo un romanzo in cui si lotta per trovare chi si è davvero, è una storia di amicizia e di voglia di sentirsi al sicuro, di essere finalmente a casa.
Un romanzo, quello di Nadia Hashimi, che non mi dimenticherò tanto facilmente.
Comincia così la fuga di Jason, improvvisamente straniero a casa propria, per sfuggire alla polizia che ha preso sua madre, e per raggiungere New York, dove una zia è tutto ciò che gli resta della famiglia che credeva di avere.
Una vera e propria avventura, per un ragazzino, nella giungla di una città che si rivela molto più amichevole del previsto. Soprattutto grazie a Max: conosciuta per caso in una corsia d'ospedale, dove Jason finisce per uno svenimento, Max è una ragazzina molto speciale, pronta ad aiutarlo e a dargli saggi consigli.
Tra incontri bizzarri, nuove amicizie, paura e speranza, Jason riuscirà a ricongiungersi con la zia, e soprattutto a rivedere sua madre e a compiere quella che ormai è la sua missione: ricominciare daccapo, in America, con lei, che nel frattempo ha chiesto asilo politico. Perché nessuna legge può avere il potere di distruggere una famiglia.
IL MIO VOTO
Jason D. è un bambino a tutti gli effetti americano poichè nato in suolo statunitense, ma è cresciuto seguendo le tradizioni della madre, afghana di nascita e arrivata illegalmente nel paese. Jason non ha mai conosciuto suo padre, per lui sua madre è tutto quello che ha, il suo rifugio sicuro, la sua casa. Il bambino non ha mai conosciuto la storia della sua famiglia, giusto qualche piccolo accenno, eppure il giorno del compleanno di sua madre, la donna decide di non poter più tacere la verità: c'è la possibilità che i due vengano separati e che lei debbe tornare in Afghanistan, ma vuole che suo figlio abbia l'occasione di avere una vita migliore e per questo non dovrà provare a salvarla, dovrà solo essere forte. La conversazione per Jason è inizialmente insensata e dopo qualche tempo viene presto dimenticata, ma purtroppo è l'America a non dimenticare sua madre e appena un mese dopo due poliziotti si presentano al lavoro della donna e la portano via, lasciano Jason senza parole e completamente solo.
Cosa puoi fare quando la persona più importante per te, quella persona che ti fa sentire a casa, viene allontanata da te? Devi assolutamente fare qualcosa per farla tornare!
La prima idea di Jason è rivolgersi all'unica amica della madre, la zia Seema, che abita però a New York.
Tutto solo, con i pochi risparmi che ha in tasca, il nostro piccolo protagonista si dirige in stazione e con tutti i soldi che ha riesce ad acquistare un solo biglietto per la sua destinazione, tuttavia a causa dell'agitazione di essere in qualche modo scoperto e portato via lui stesso e a causa dell'affollamento della stazione, Jason ha un mancamento e sviene, sbattendo la testa. Al suo risvelio si ritrova in ospedale, con troppi dottori che fanno troppe domande a cui non può rispondere, altrimenti il suo piano finirà ancora prima di essere iniziato e così, intontito dalla caduta, finge di non ricordarsi nulla della sua vita. E' proprio girovagando in ospedale e cercando di pensare ad un nuovo piano, che Jason D. incontra Max, una ragazzina che si trova nel suo stesso piano a causa della sua super intelligenza, o almeno così vuole far credere a Jason. I due legano all'istante: entrambi hanno i loro segreti ed entrambi sono determinati a fuggire dall'ospedale, per cui perchè non allearsi e fuggire insieme? Inizia così l'avventura di Jason alla ricerca non solo di un modo per salvare sua madre, ma di un posto da chiamare casa, che nel mentre gli fa trovare un'amica.
Il cielo più azzuro è stato un libro che mi ha catturato fin dalla trama, non ho saputo resistere al suo richiamo e la sua lettura è stata un toccasana per me, poichè venivo da un giorni in cui nessun romanzo riusciva a convincermi appieno. La Hashimi con la il suo stile molto semplice e scorrevole, mi ha investito in pieno con questo romanzo, facendomelo divorare in poche ore non solo perchè un capitolo tirava l'altro, ma perchè ero genuinamente curiosa di scoprire come si sarebbe concluso il viaggio di Jason. Per me non è stato immediato rispecchiarmi nel protagonista della storia, perchè non so davvero cosa significa essere divisa tra due paesi, ma non ho potuto fare a meno di entrare in sintonia con lui. Tantissime volte sarei voluta entrare nel romanzo e abbracciarlo, solo per farlo sentire meno solo, per fargli capire che c'era qualcuno accanto a lui durante il suo viaggio alla ricerca di quel posto, ma soprattutto di quella persona, che si può definire casa. Tutti abbiamo una casa, un edificio che ci ospita e che ci tiene al sicuro, che ci fa sentire protetti. Ma non ci soffermiamo mai a pensare che non è il luogo di per sè che è una casa, sono le persone al suo interno che la definiscono in quanto tale. E quando queste persone, che tanto amiamo, ci vengono portate via, il nostro mondo crolla.
Jason D. è solo un ragazzino di dodici anni che è nato da una madre afghana e che conosce alcune usanze del paese natio della madre, così come alcuni piatti tipici, ma è di fatto americano poichè venuto alla luce negli Stati Uniti.
Può contare solo sua madre, una donna che per tragiche circostanze si è ritrovata una clandestina in un paese che non vuole avere niente a che fare con lei, che smania per rispedirla a casa non appena ne ha l'occasione, e per questo, quando la donna viene portata via, il mondo di Jason non può che crollare. Ma il ragazzo è famoso per essere cocciuto e testardo e non si arrende certamente al primo ostacolo, anzi usa tutte le sue risorse per provare a mettersi in contatto con l'unica persona che può aiutarlo.
Jason tuttavia non aveva messo in conto di conoscere Max, una ragazzina che incontra in ospedale, dopo che viene portato a causa della sua caduta in stazione, la quale è ben felice di scappare dall'ospedale e allo stesso tempo di aiutare il ragazzo a trovare la sua casa, sua madre.
Dicono che quello che conta è il viaggio, non la meta e anche in questo caso è vero: quello che affrontano Max e Jason insieme è qualcosa che li unisce in modo indissolubile. Jason cercava disperatamente una casa in sua madre, non si è accorto che nel mentre ha trovato un'altra casa in Max, un'amica preziosa pronta a tutto per aiutarlo.
Il cielo più azzuro è un romanzo che nasce principalmente per un pubblico di ragazzi, ma onestamente sono sicura che non avrà grosse difficoltà anche a toccare il cuore dei lettori più grandi per i temi attuali che tratta, con una cura e una semplicità disarmanti. Nadia Hashimi non è estranea al fenomeno dell'immigrazione e proprio per questo la sua è una voce tremendamente personale, che permette di comprendere chi si trova dall'altra parte, che fugge dal proprio paese per avere una vita migliore o per offrire alal propria famiglia uan vita migliore e in qualche modo si ritrova in una situazione di stallo, dove non è ne straniero ne un cittadino del paese in cui vive e dove è costretto a vivere nella paura, perchè in qualsiasi momento può arrivare la polizia a portarlo via dal paese che chiama casa.
Ma la Hashimi ci fa capire che casa non è solo un paese, come non è solo un edificio: è tante, tantissime cose ma in particolare può essere anche una persona e quando la nostra casa viene meno, è normale sentirsi persi e fare quello che si può per ritrovare quella protezione.
Il cielo più azzuro non è solo un romanzo in cui si lotta per trovare chi si è davvero, è una storia di amicizia e di voglia di sentirsi al sicuro, di essere finalmente a casa.
Un romanzo, quello di Nadia Hashimi, che non mi dimenticherò tanto facilmente.
si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio
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