Buon salve bookspediani.
Oggi vi porto la recensione di un romanzo che sono riuscita finalmente a leggere quest'anno e di cui non vi avevo ancora parlato, ossia The Last Girl di Joe Hart.
Oggi vi porto la recensione di un romanzo che sono riuscita finalmente a leggere quest'anno e di cui non vi avevo ancora parlato, ossia The Last Girl di Joe Hart.
Titolo: The Last Girl
Autore: Joe Hart
Editore: La Corte Editore
Genere: Distopico
Genere: Distopico
Data di uscita: 9 Novembre 2017
Una misteriosa epidemia ha ridotto il numero di donne sulla terra a meno di 1.000.
Le sopravvissute sono state isolate e tenute rinchiuse in un centro scientifico e, da oltre vent’anni, vengono trattate come cavie. Zoey, che ha sempre vissuto da prigioniera è determinata a fuggire prima di essere sottoposta a dei successivi test dai quali nessuna è mai tornata.
La fuga sembra essere un’impresa impossibile e, in più, anche se avrà successo, Zoey non sa cosa la potrà aspettare fuori da quelle mura, in quel nuovo e inospitale mondo di cui non sa assolutamente nulla, se non le bugie con le quali è stata cresciuta.
Zoey, che potrebbe essere una delle ultime speranze di salvare l’umanità, sarà costretta così a tirare fuori una forza e una brutalità che non pensava di avere per salvare innanzitutto se stessa e provare a conquistarsi quella famiglia che non ha mai avuto.
Quanto vale una vita?
In un mondo in cui la popolazione femminile è drasticamente diminuita, al punto da arrivare ad aver meno di mille donne in vita sulla Terra, l'unica cosa che si può fare è in primis capire cosa sta succedendo, ma sopratutto salvaguardare le poche donne rimaste. E' per questo che Zoey è una tra le ragazze ad essere rinchiusa in un centro scientifico, dove è stata privata non solo della sua famiglia ma anche della sua identità, poichè non le è dato sapere nemmeno il suo cognome. In questa struttura Zoey viene costantemente osservata dal suo Custode Simon, il quale si è genuinamente affezionato a lei e fa di tutto per proteggerla, ma purtroppo nulla può prepararla a quello che sta per accadere: una volta raggiunti i ventuno anni infatti Zoey avrà la giusta età per essere studiata ancora più da vicino e potrà essere lei quella che salverà il mondo da questa epidemia. E' già da tempo però che Zoey dubita che al centro scientifico le dicano la verità e questa sensazione si fa ancora più forte quando tocca a Terra, la sua migliore amica, essere allontanata dal gruppo per completare la sua missione. Possibile che al centro abbiano davvero a cuore il loro futuro? Quando tutti i castelli di bugie iniziano a crollare, Zoey si vede costretta ad una sola soluzione: fuggire. Ma farlo significherebbe abbandonare le sue compagne e soprattutto addentrarsi nell'ignoto.
Sarà in grado di farlo, per salvarsi la vita?
E' già da un po' di tempo che ho il libreria questo romanzo e solo quest'anno mi sono finalmente decisa a leggere il libro di Joe Hart, il quale apre le porte ad una trilogia distopica decisamente interessante. The Last Girl racconta le vicende di una ragazza, Zoey, la quale non sa nulla di sè e della sua famiglia, sa solo che il suo pianeta è in grave pericolo e lei è una delle poche femmine rimaste in grado di salvarlo.
Da molti anni la sua vita è scandita da un routine collaudata: vive in una struttura che si occupa di capire cosa può aver causato l'epidemia che ha bloccato le nascite delle femmine e per questo anche lei stessa è costantemente osservata quando mangia, quando va a lezione, non esiste un momento libero per lei, tranne quando arriva Lee a trovarla, il figlio del suo Custode Simone e l'unica persona che la mantiene sana di mente.
Certo essere rinchiusa in un posto che offre cibo e un letto per dormire non è male, se non fosse che ogni piccolo errore viene severamente punito tramite la "Scatola" e nessuno torna più la stessa dopo qualche ora lì dentro.
Al centro Zoey si è affezionata ad una ragazza più piccola Lily, che fa di tutto per proteggere, anche se spesso è lei stessa la causa dei suoi problemi, ma è una delle poche persone che considera di famiglia. La sua non si può definire una vita superlativa, ma è pur sempre vita.
L'autore quindi ci presenta una ragazza che non ha idea di chi possa davvero essere, non ricorda nemmeno la sua famiglia, ma riesce comunque a costruirsene una in un luogo che fa di tutto per farla sentire a suo agio, ma non riesce più di tanto ad ingannarla. La struttura in cui è rinchiusa infatti può sembrare che svolga esperimenti per una causa nobile, quando in verità per loro le ragazze rinchiuse lì dentro sono delle semplici cavie, nemmeno delle persone, degli esperimenti che non vedono l'ora di studiare non appena compiono ventuno anni. Zoey è una ragazza sveglia, che ha sempre seguito le regole e che non si è mai messa nei guai, questo fino a quando qualcosa sconvolge il suo equilibrio: il compimento dei ventuno anni di Terra, la sua migliore amica, che è certa di non vedere mai più, nonostante lei sostenga il contrario, troppo fiduciosa di tutte le mezze verità che le vengono dette.
Dall'allontanamento di Terra, Zoey inizia a vedere le cose in modo diverso, osserva tutto con più attenzione e capisce che effettivamente c'è qualcosa che non va e che quindi l'unica sua alternativa è scappare. Ma farlo la costringerebbe a tirare fuori una parte di lei che forse non è pronta a scoprire, o ancora peggio, ad accettare.
Il cambiamento di Zoey lo troviamo subito già dal primo libro della serie, perchè la Zoey delle prime pagine è ben lontana da quella degli ultimi capitoli, tuttavia è ancora una semplice ragazza di ventuno anni che vuole solo una cosa: essere libera e sapere chi è davvero.
Ho trovato molto interessante e innovativo il mondo creato da Joe Hart, e in qualche modo riesce anche a rispecchiare la situazione delle nascite in Italia, rendendo il romanzo non così difficile da credere anche nella realtà.
Ormai ogni giorno infatti sentiamo al telegiornale di continui cali sulle nascite e in The Last Girl il punto centrale è proprio questo: avere la possibilità di controllare le nascite a causa della poca presenza di donne al mondo.
La brutalità della storia di Hart è agghiacciante: essere strappate dalle proprie famiglie solo per essere studiate e per essere trattate come cavie è disumano, soprattutto per quello che andrà a succedere alle ragazze dopo i ventuno anni. Non è difficile immaginare come Zoey arrivi al punto di rottura, è una protagonista in cui ci si riesce a rispecchiare e che si dimostra decisamente coraggiosa e tosta, nonostante tutte le prove e le difficoltà a cui viene sottoposta. Per tutta la vita è stata cresciuta con la convinzione di trovarsi in un luogo sacro, in cu si svolgevano esperimenti importanti in grado di cambiare il mondo, non ha mai compreso che la sua vita non era sua e l'unica cosa che può fare è riprendersi quello che le appartiene, lottare quindi con tutta se stessa per non soccombere mai.
Si vede che questo primo romanzo ha una funzione prettamente introduttiva: ci sono ancora tantissimi interrogativi a cui non abbiamo risposta e tanto altro viene lasciato in sospeso, in attesa di essere sviluppato in futuro.
Ci sono stati momenti in cui avrei preferito un ritmo più veloce, specie nella seconda parte, mentre invece verso la fine è avvenuto tutto talmente in fretta che non sono ben riuscita ad elaborare ogni cosa, per cui penso l'autore abbia voluto darci un assaggio di tutto per poi sapere che avrebbe avuto un secondo momento per approfondire quello che non riesce a trattare in questo libro. Le carte vincenti del romanzo sono senza dubbio l'ambientazione e la distopia del libro, che mi è sembrata originale e decisamente unica nel suo genere, ma così lo è la sua protagonista, una ragazza che non è una bambina ma non è ancora una donna, una persona che ha vissuto per tanto tempo con determinati capi saldi e che in pochissimi attimi si è vista crollare tutto quello che sapeva, o meglio pensava di conoscere, e che deve completamente reinventarsi se vuole sopravvivere.
The Last Girl è un'inizio di serie senza dubbio promettente, che ha ancora tanto da dire e da spiegare, e io muoio dalla voglia di sapere cosa può avere preparato Joe Hart per il lettore.
Le sopravvissute sono state isolate e tenute rinchiuse in un centro scientifico e, da oltre vent’anni, vengono trattate come cavie. Zoey, che ha sempre vissuto da prigioniera è determinata a fuggire prima di essere sottoposta a dei successivi test dai quali nessuna è mai tornata.
La fuga sembra essere un’impresa impossibile e, in più, anche se avrà successo, Zoey non sa cosa la potrà aspettare fuori da quelle mura, in quel nuovo e inospitale mondo di cui non sa assolutamente nulla, se non le bugie con le quali è stata cresciuta.
Zoey, che potrebbe essere una delle ultime speranze di salvare l’umanità, sarà costretta così a tirare fuori una forza e una brutalità che non pensava di avere per salvare innanzitutto se stessa e provare a conquistarsi quella famiglia che non ha mai avuto.
Quanto vale una vita?
IL MIO VOTO
Sarà in grado di farlo, per salvarsi la vita?
E' già da un po' di tempo che ho il libreria questo romanzo e solo quest'anno mi sono finalmente decisa a leggere il libro di Joe Hart, il quale apre le porte ad una trilogia distopica decisamente interessante. The Last Girl racconta le vicende di una ragazza, Zoey, la quale non sa nulla di sè e della sua famiglia, sa solo che il suo pianeta è in grave pericolo e lei è una delle poche femmine rimaste in grado di salvarlo.
Da molti anni la sua vita è scandita da un routine collaudata: vive in una struttura che si occupa di capire cosa può aver causato l'epidemia che ha bloccato le nascite delle femmine e per questo anche lei stessa è costantemente osservata quando mangia, quando va a lezione, non esiste un momento libero per lei, tranne quando arriva Lee a trovarla, il figlio del suo Custode Simone e l'unica persona che la mantiene sana di mente.
Certo essere rinchiusa in un posto che offre cibo e un letto per dormire non è male, se non fosse che ogni piccolo errore viene severamente punito tramite la "Scatola" e nessuno torna più la stessa dopo qualche ora lì dentro.
Al centro Zoey si è affezionata ad una ragazza più piccola Lily, che fa di tutto per proteggere, anche se spesso è lei stessa la causa dei suoi problemi, ma è una delle poche persone che considera di famiglia. La sua non si può definire una vita superlativa, ma è pur sempre vita.
L'autore quindi ci presenta una ragazza che non ha idea di chi possa davvero essere, non ricorda nemmeno la sua famiglia, ma riesce comunque a costruirsene una in un luogo che fa di tutto per farla sentire a suo agio, ma non riesce più di tanto ad ingannarla. La struttura in cui è rinchiusa infatti può sembrare che svolga esperimenti per una causa nobile, quando in verità per loro le ragazze rinchiuse lì dentro sono delle semplici cavie, nemmeno delle persone, degli esperimenti che non vedono l'ora di studiare non appena compiono ventuno anni. Zoey è una ragazza sveglia, che ha sempre seguito le regole e che non si è mai messa nei guai, questo fino a quando qualcosa sconvolge il suo equilibrio: il compimento dei ventuno anni di Terra, la sua migliore amica, che è certa di non vedere mai più, nonostante lei sostenga il contrario, troppo fiduciosa di tutte le mezze verità che le vengono dette.
Dall'allontanamento di Terra, Zoey inizia a vedere le cose in modo diverso, osserva tutto con più attenzione e capisce che effettivamente c'è qualcosa che non va e che quindi l'unica sua alternativa è scappare. Ma farlo la costringerebbe a tirare fuori una parte di lei che forse non è pronta a scoprire, o ancora peggio, ad accettare.
Il cambiamento di Zoey lo troviamo subito già dal primo libro della serie, perchè la Zoey delle prime pagine è ben lontana da quella degli ultimi capitoli, tuttavia è ancora una semplice ragazza di ventuno anni che vuole solo una cosa: essere libera e sapere chi è davvero.
Ho trovato molto interessante e innovativo il mondo creato da Joe Hart, e in qualche modo riesce anche a rispecchiare la situazione delle nascite in Italia, rendendo il romanzo non così difficile da credere anche nella realtà.
Ormai ogni giorno infatti sentiamo al telegiornale di continui cali sulle nascite e in The Last Girl il punto centrale è proprio questo: avere la possibilità di controllare le nascite a causa della poca presenza di donne al mondo.
La brutalità della storia di Hart è agghiacciante: essere strappate dalle proprie famiglie solo per essere studiate e per essere trattate come cavie è disumano, soprattutto per quello che andrà a succedere alle ragazze dopo i ventuno anni. Non è difficile immaginare come Zoey arrivi al punto di rottura, è una protagonista in cui ci si riesce a rispecchiare e che si dimostra decisamente coraggiosa e tosta, nonostante tutte le prove e le difficoltà a cui viene sottoposta. Per tutta la vita è stata cresciuta con la convinzione di trovarsi in un luogo sacro, in cu si svolgevano esperimenti importanti in grado di cambiare il mondo, non ha mai compreso che la sua vita non era sua e l'unica cosa che può fare è riprendersi quello che le appartiene, lottare quindi con tutta se stessa per non soccombere mai.
Si vede che questo primo romanzo ha una funzione prettamente introduttiva: ci sono ancora tantissimi interrogativi a cui non abbiamo risposta e tanto altro viene lasciato in sospeso, in attesa di essere sviluppato in futuro.
Ci sono stati momenti in cui avrei preferito un ritmo più veloce, specie nella seconda parte, mentre invece verso la fine è avvenuto tutto talmente in fretta che non sono ben riuscita ad elaborare ogni cosa, per cui penso l'autore abbia voluto darci un assaggio di tutto per poi sapere che avrebbe avuto un secondo momento per approfondire quello che non riesce a trattare in questo libro. Le carte vincenti del romanzo sono senza dubbio l'ambientazione e la distopia del libro, che mi è sembrata originale e decisamente unica nel suo genere, ma così lo è la sua protagonista, una ragazza che non è una bambina ma non è ancora una donna, una persona che ha vissuto per tanto tempo con determinati capi saldi e che in pochissimi attimi si è vista crollare tutto quello che sapeva, o meglio pensava di conoscere, e che deve completamente reinventarsi se vuole sopravvivere.
The Last Girl è un'inizio di serie senza dubbio promettente, che ha ancora tanto da dire e da spiegare, e io muoio dalla voglia di sapere cosa può avere preparato Joe Hart per il lettore.
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