sabato 20 aprile 2019

#Un libro per due: "I gemelli di Piolenc" di Sandrine Destombes



In una giornata in cui sono stata più addormentata che sveglia, vi parlo dell'ultima lettura a due fatta insieme alla mia partner in crime, ossia Sandy de La stamberga d'inchiostro.
Siete pronti a scoprire con noi "I gemelli di Piolenc" di Sandrine Destombes?


I gemelli di Piolenc di [Destombes, Sandrine]

Titolo: I gemelli di Piolenc
Autore: Sandrine Destombes
Editore: Rizzoli
Genere: Thriller
Data di uscita: 2 Aprile 2019



Giugno 2018. Piolenc, Francia del Sud. Nadia Vernois, undici anni, saluta le amiche all'uscita di scuola e un attimo dopo svanisce nel nulla. I sospetti delle autorità si concentrano subito su Victor Lessage, "il maledetto di Piolenc", come è stato soprannominato da qualcuno. Vedovo, Victor è un uomo che si nutre di collera da troppo tempo, un uomo che non trova pace da trent'anni. È da giorni sotto torchio nella sala interrogatori della Gendarmeria di Orange, quando Nadia torna a casa. Ma la ricomparsa della bimba non basta a scagionarlo: particolari inquietanti non lo consentono, come il messaggio che Nadia dice di dover riferire a Victor, "Ditegli che Solène lo perdona". Ecco, Solène lo perdona. Sua figlia. Trovata morta un giorno d'estate del 1989, dopo essere scomparsa insieme al fratello gemello, Raphaël, di cui invece non si sono più avute notizie. Un messaggio impossibile da recapitare, ma che per il commissario Julien Fabregas rappresenta l'unica traccia da seguire per risolvere le altre due sparizioni che si verificano nei giorni successivi. E che porta indietro a trent'anni prima, a quell'estate maledetta del 1989. Da quel momento, Fabregas sprofonda in un rovo di piste già battute dal suo alter ego dell'epoca, Jean Wimez, e di altre nuove, inesplorate, che allungano la lista dei sospettati. Neanche il più piccolo frammento disseminato sul sentiero degli anni potrà essere trascurato. 


IL MIO VOTO


Ho terminato da poco il romanzo di Sandrine Destombes, autrice che ho avuto il piacere di conoscer con questo libro uscito da poco in Italia, e ancora devo metabolizzare quello che ho letto, perchè questa storia mi ha letteralmente mandato fuori di testa e mi ha sorpreso ad ogni pagina.
E' stato tremendamente difficile comprendere dove l'autrice volesse andare a parare e anche una volta che ci mette davanti alla verità, è ancora più arduo accettarla.
Tutto inizia nel lontano 1989 a Piolenc, una cittadina della Francia del Sud, in cui da un giorno all'altro scompaiono nel nulla due gemelli: Solène e Raphaël. Nonostante le varie ricerche, il capo dei gendarmi Jean Wimez non è mai riuscito a trovarli. La lista dei sospettati era fitta di nomi, ma in un modo o nell'altro tuto girava attorno al padre, Victor, il quale si è sempre dimostrato collaborativo perchè voleva solo vedere tornare a casa i suoi figli. Qualche mese dopo la piccola  Solène è stata trovata morta e subito ci si è lanciati alla ricerca del colpevole, tuttavia Jean non aveva mezzi e nemmeno uomini per scoprire la verità dietro il delitto della bambina e la sua morte, come la scomparsa del gemello, sono rimasti un mistero fino al giorno d'oggi.
La vita intanto è andata avanti: la moglie di Victor, Luce, non ha retto e si tolta la vita, mentre invece il caso dei Gemelli di Piolenc ha tormentato per anni Jean Wimez, il quale è rimasto molto amico con Victor ed è andato in pensione con questo mistero ancora irrisolto.


Ora a capo dei gendarmi c'è l'uomo che ha istruito proprio Jean, Julien Fabregas, il quale si ritrova davanti un caso che lo getta dritto nel passato: a Piolenc infatti sparisce una bambina, Nadia, che viene ritrovata dopo due giorni illesa ma tremendamente scossa, che ha un messaggio importante per Victor, ossia che Solène lo perdona. Oltre a questo però Nadia non dice altro e Julien non può fare a meno di richiamare Victor e sospettare di lui, visto che l'unico elemento che collega i due casi è la sua famiglia, tuttavia non può non aggiornare Jean e attingere alla sua memoria per venire a capo della vicenda. Quello che nessuno sa è che questo è solo l'inizio, perchè poco dopo altri due ragazzi scompaiono e ancora una volta tutto sembra collegato ai due gemelli di Piolenc e il commisatio Fabregas sa che per risolvere questo caso, deve prima scoprire cosa è successo davvero a Solène e Raphaël, ma più si avvicina ad una possibile risoluzione più passi fa indietro, poichè ci sono ancora troppe questioni lasciate in sospeso e nemmeo Jean può aiutarlo, perchè ancora troppo coinvolto e troppo amico di Victor, che ancora una volta si trova al centro dell'attenzione. Fabregas tuttavia non vuole diventare come Jean, non vuole avere rimpiati, ed è pronto a tutto pur di trovare la verità, infischiandosene delle carinerie: è ora di scoprire cosa si nasconde a Piolenc.


Il ritmo serrato del romanzo è senza dubbio uno dei punti di forza di questa lettura, che lascia sempre qualcosa in sospeso e se risponde ad una sola domanda, lo fa facendo nascere altri mille interrogativi, in modo tale da invogliare il lettore sempre di più a scoprire la verità. Ma bisogna ammettere che Sandrine Destombes è un'autrice che sa certamente il fatto suo: la trama da lei creata non poggia elementi su qualcosa di banale o di scontato, anzi suggerisce che tutto sia stato ben studiato e ben documentato prima di immergersi nella scrittura del libro.
La storia si svolge prettamente nel presente, ma non mancano certo riferimenti al passato, a causa di una sparizione che ha sconvolto tutto il paese, che ovviamente piano piano è riuscito a riprendersi, mentre invece chi era direttamente coinvolto non ha potuto fare finta di nulla e andare avanti con la sua vita, in particolare Victor, il padre dei due gemelli scomparsi nel 1989. Victor è uno dei protagonisti del romanzo: un uomo che sebbene siano passati trent'anni non si da pace per quello che è successo e ancora spera di avere le risposte che cerca. Ormai è un uomo solo, visto che la moglie si è suicidata, e l'unico amico con cui può parlare è proprio la persona incaricata di risolvere il caso, l'ex commissario Jean Wimez.


Il rapporto tra i due è una costante di tutto il romanzo: Jean Wimez infatti all'epoca aveva trattato Victor come un sospettato, come del resto si fa in casi di sparizione, poichè purtroppo si pensa sempre che il colpevole sia un familiare. Victor negli anni si è dimostrato sempre pronto a collaborare, pronto a tutto pur di avere risposte, e questo ha portato Wimez a credere che fosse innocente e che avesse bisogno non solo di risposte, ma anche di qualcuno con cui parlare, un supporto morale. E quella persona è diventata lui stesso. Avrebbe tanto voluto risolvere il caso per chiudere finalmente con il passato, purtroppo però è andato in pensione ancora con questo mistero aperto e con l'ossessione per i due gemelli, un'ossessione che ha caratterizzato la maggior parte della sua vita. Victor dal canto suo non l'ha mai incolpato per non aver trovato la soluzione che tanto disperatamente bramava, ma ora che tutto sta accadendo di nuovo l'uomo non può che essere indispettito di sentirsi chiamare ancora un sospettato, ma prima di tutto vuole essere informato sul caso perchè se c'è anche solo una possibilità di mettere la parola fine al passato, deve assolutamente venirne a conoscenza.


Tra la disperazione di un uomo che vuole solo sapere la verità e il senso di colpa di un ex commissario che non sa come può non aver compreso quello che è davvero successo, c'è il nuovo commissario: un uomo che non crede alle teorie ma solo ai fatti, un uomo che dà ascolto al suo ex capo ma che deve anche agire secondo il suo istinto e questo gli sta dicendo che deve ricominciare da capo per risolvere quello che sta accadendo nel presente e questo significa andare indietro di trent'anni e ritenere tutti sospettati, nessuno escluso, perchè la verità è rimasta sepolta per troppo tempo ed è arrivato il momento di farla emergere. E la verità è pronta a farlo, solo che il lettore non è pronto ad accettarla. L'autrice infatti è brillante nel far credere una cosa al lettore, per poi cambiare completamente le carte in tavola e dare una nuova immagine di tutto, ancora meglio una nuova chiave di lettura, che mette in discussione tutto quello che si pensava di sapere. Sono tantissime le tematiche che la Destombes tocca con questo romanzo e di alcune di esse non posso parlarvi perchè rischierei di rovinarvi la lettura, ma una in particolare va sottolineata: il passato è sempre pronto a tornare e spesso non si è pronti ad ascoltarlo, perchè molto spesso ci si nasconde dietro una maschera e quando questa viene finalmente tolta, fare finta di nulla è impossibile. Sandrine Destombes mi ha davvero sorpreso con questa storia e non mi stupisce sapere che abbia avuto un riconoscimento per questa opera, lo ha meritato.



si ringrazia la casa editrice 
per la copia omaggio
e Sandy Mercado per la grafica


 

1 commento:

  1. Grazie per la recensione, sei riuscita a dire tanto senza svelare particolari che potrebbero togliere il velo di mistero che deve avvolgere un thriller prima dell'inizio della sua lettura :)

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