domenica 2 giugno 2019

Recensione "Il tribunale degli uccelli" di Agnes Ravatn

Buon salve bookspediani.
Che buona notte sarebbe senza parlare prima di un nuovo thriller uscito qualche settimana fa per Marsilio, ossia Il tribunale degli uccelli di Angnes Ravatn.

Il tribunale degli uccelli

Titolo: Il tribunale degli uccelli
Autore: Agnes Ravatn 
Editore: Marsilio
Genere: Thriller
Data di uscita: 16 Maggio 2019


Allis Hagtorn, giovane promessa della tv travolta da uno scandalo, decide di lasciare il lavoro e il marito e di cercare rifugio nell’anonimato di un lavoro umile. In una sorta di esilio volontario, accetta il posto di domestica in casa di Sigurd Bagge, un quarantenne misterioso che vive appartato sulla riva di un fiordo. Allis dovrà servirgli tre pasti al giorno, occuparsi della casa e del giardino, e lasciarlo in pace. Protetta dalla natura norvegese, tra il bosco e il mare, messa di fronte a sfide nuove, come cucinare un pollo arrosto, dissodare un terreno abbandonato o respingere un’invasione di roditori, Allis si convince sempre di più che la vita le abbia offerto una seconda possibilità. Ben presto, però, il fascino oscuro di quell’imprevedibile padrone di casa comincia a dominare i suoi giorni. A mano a mano che i due si avvicinano, prende corpo una domanda cruciale: chi è Sigurd Bagge, e che cosa vuole da Allis?


IL MIO VOTO





Allis Hagtorn è una donna che lavora in televisione e che ama il suo lavoro, tuttavia ben presto viene travolta da uno scandalo e, non riuscendo a restare un minuto di più in un luogo in cui si sente esposta e vulnerabile, decide di lasciare la città per trasferirsi in un luogo in cui nessuno sa chi è davvero e quindi può essere libera di nuovo.
La sua nuova occupazione quindi è quella di domestica presso una dimora situata sulla riva di un fiordo, dove vive Sigurd Bagge, un uomo di quarant'anni che ha deciso di assumere Allis per prendersi cura della casa e del giardino in attesa che la moglie faccia ritorno. Inizialmente abituarsi a questo lavoro, di cui non conosce nulla, per Allis è davvero difficile, come lo è essere trattata come una nullità da Bagge, il quale esige di mangiare solo e quindi la condanna ogni volta ad aspettare i suoi comodi e a consumare un pasto freddo. Bagge è un uomo completamente avvolto dal mistero, che cambia umore e comportamento da un momento all'altro e che incute timore, così come la casa stessa sembra pronta a spaventare Allis in qualsiasi momento, non solo a causa dei topi che la dimorano, ma anche a causa di un passato scomodo che smania per venire a galla.



Il tribunale degli uccelli si può descrivere con una sola parola: ansiogeno. Agnes Ravatn infatti ci immerge fin da subito in un ambiente chiuso, ambienta la sua storia in un luogo lontano da tutto e da tutti dove i protagonisti principali sono solo due: Allis Hagtorn e Sigurd Bagge.
Allis è una donna che è scappata dal suo passato dopo che uno scandalo l'ha travolta in pieno, rovinandole la carriera, e per questo motivo ha deciso di andare il più lontano possibile per ricominciare e per essere libera da critiche e insulti gratuiti. Per questo motivo è arrivata a casa di Sigurd Bagge, un uomo che vive sulla riva di un fiordo e che è completamente isolato dal mondo, il quale attende speranzoso il ritorno della moglie e per questo motivo assume Allis, per prendersi cura del giardino in sua assenza e per prendersi cura anche di lui stesso, preparandogli pasti e tenendo in ordine la casa. E' chiara fin da subito la distanza tra i due personaggi: Sigurd impone ad Allis di mangiare sola, dopo che ha consumato lui i pasti, e sebbene sia abbastanza libera di fare ciò che vuole, la donna si sente costantemente osservata dall'uomo e sente che nella casa ci sono ombre pronte a spaventarla, che emergono da un passato che non si può nascondere all'infinito.


Con un'atmosfera tetra e soffocante, aiutata da capitoli brevi ed incisivi, il lettore non può che affrontare questa storia con grande ansia e trepidazione: più si va avanti con la lettura e più ci si prepara a restare scioccati da quello che succederà, perchè è chiaro che qualcosa è in agguato, un passato che non dimentica e che è pronto a colpire.
Sebbene i personaggi principali siano solo due, a mio avviso Sigurd Bagge è quello che spicca di più per la sua stranezza e per la sua costante ambiguità: Bagge è un uomo di quarant'anni che vive completamente isolato in una dimora enorme, in attesa del ritorno della moglie, eppure prende a servizio una donna che non conosce e che inizialmente tratta come se fosse totalmente inferiore a lui, facendole mangiare pasti freddi perchè preferisce cenare da solo, e proibendole di addentrarsi in determinate stanze della casa. A volte però in lui vediamo un cambiamento netto, che sembra ispirare fiducia sia ad Allis che al lettore, per poi trasformarsi di nuovo in un'altra persona, come se avesse tantissime sfaccettature e nemmeno lui stesso sia consapevole di chi è davvero Sigurd Bagge. Proprio per questa aura di mistero che lo avvolge e per i cambi repentini di umore e personalità, Bagge è un personaggio che mi ha intrigato tantissimo, soprattutto in alcuni momenti quando non riuscivo a comprendere se stesse vaneggiando oppure dicendo la verità.


Allis invece è un personaggio che cerca di rifarsi una vita lontano dal mondo che conosce, un mondo che prima l'ha accettata e amata e un attimo dopo l'ha insultata e buttata via come fosse spazzatura. La sua vecchia vita viene menzionata pochissime volte, sappiamo solo che era una presentatrice televisiva e che ora non vuole più avere niente a che fare con quel mondo, tanto è che preferisce essere una domestica in casa di un uomo che non conosce e che fatica a comprendere perchè troppo ambiguo. Allis, così come il lettore, rimane spiazzata dai continui cambi di comportamento di Bagge, tuttavia non può che sperare che la sua presenza faccia aprire l'uomo e lo faccia essere meno freddo e distaccato di quello che appare. La relazione che si sviluppa tra loro è tremendamente ingarbugliata poichè un attimo prima sembrano migliori amici e quello dopo due completi estranei, cosa che di fatto sono, ed è interessante osservare questo strano ballo, che prepare il lettore per il numero finale, quello in grado di lasciare tutti a bocca aperta. E proprio perchè questo numero di chiusura sembrava tanto atteso quanto misterioso, arrivata alla rivelazione devo ammettere di non essere stata totalmente soddisfatta dalla svolta data dall'autrice, poichè mi aspettavo qualcosina in più da come lo aveva impostato.


"Il tribunale degli uccelli" è una lettura che si legge in una sola seduta, sia per la brevità del romanzo, che arriva a poco più di duecento pagine, sia per l'incisività dei capitoli, che spingono il lettore a voler conoscere sempre di più questa storia e quindi ad andare avanti. Paradossalmente ho trovato la prima parte del romanzo molto più interessante poichè l'autrice con le sue descrizioni accurate ed evocative riusciva ad entrare nella mente del lettore, facendolo sentire parte integrante della storia e provocandogli un costante senso di angoscia, come se esso stesso si trovasse nella dimora di Bagge e fosse spaventato dall'uomo. La seconda parte invece mi è sembrata molto più affrettata, come se l'autrice fosse desiderosa di arrivare alla fine, quando invece poteva essere gestita molto meglio e in modo più approfondito. I personaggi principali sono solo due e dunque la storia ruota attorno a loro, del resto entrambi sono ben caratterizzati, anche se Bagge è certamente il protagonista più riuscito e quello più emblematico nella storia, in grado di spaventare o far sorridere, a seconda del momento. Agnes Ravatn ha una penna scorrevole ed evocativa e ha tutte le carte in tavola per creare storie da brivido e sono sicura che sentiremo ancora parlare di lei.




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