domenica 2 giugno 2019

Recensione "Come muoversi tra la folla" di Camille Bordas

Buona sera bookspediani.
E' tardi, ma io vi parlo lo stesso di "Come muoversi tra la folla" di Camille Bordas, un romanzo uscito qualche tempo fa per SEM.

Come muoversi tra la folla di [Bordas, Camille]

Titolo: Come muoversi tra la folla
Autore: Camille Bordas
Editore: SEM
Genere: Narrativa
Data di uscita: 14 Marzo 2019


Isidore, per tutti Dory, anche se lui preferirebbe Izzie, ha undici anni ed è il più giovane di sei fratelli che vivono in una piccola città francese insieme alla madre e un padre sempre in giro per lavoro. Rispetto agli altri fratelli si sente incompleto e insicuro: Berenice, Aurore e Leonard, i maggiori, sono sulla buona strada per ottenere un dottorato molto prima dei loro coetanei più brillanti; Jeremie è un violoncellista di altissimo livello, e Simone, compagna di stanza di Isidore, pianifica per sé una grande carriera da scrittrice, tanto che ha già messo il fratello a lavorare alla sua biografia.
I sei ragazzi lasciano raramente le loro stanze, dove studiano tutto il giorno, se non per riunirsi sul vecchio divano a interpretare i programmi televisivi alla luce della Poetica di Aristotele.
Dory è un discreto studente ma meno dotato dei suoi formidabili fratelli. La sua normalità, al loro cospetto, sembra un fallimento. Tuttavia è il solo che cerca di costruire delle relazioni, mentre per gli altri la conoscenza è più importante dell’amicizia. È astuto, ironico, empatico e rabbioso: vede cose che i fratelli non notano e fa domande che loro temono di porre. Perciò, quando una tragedia li colpisce, Isidore diventa, a sua insaputa, la pietra angolare della famiglia. L’unico che comprende come stiano tutti lottando con il rispettivo dolore e, forse, l’unico in grado di aiutarli, se soltanto riesce a trattenersi dallo scappare di casa.


IL MIO VOTO




Isidore, chiamato da tutti Dory, è un bambino di undici anni che condivide la casa con altri cinque fratelli, tutti molto più grandi di lui e molto più intelligenti di lui, tanto è che almeno tre di loro si stanno preparando a laurearsi prima del tempo e sono pronti ad affrontare un dottorato per avviarsi al loro futuro. Dory invece non ha la più pallida idea di chi è e tanto meno di chi vuole essere: si rende conto di essere estremamente fortunato perchè ha una madre che lo ama, un padre che si interessa di lui anche se è assente per lavoro la maggior parte del tempo, ma non riesce a trovare un punto di comunicazione con i suoi fratelli, i quali stanno principalmente per i fatti loro.
Solo Simone, la sorella con cui condivide la camera, riesce ad andare d'accordo e infatti è pronto a scrivere la sua biografia, visto che la ragazza già sa che sarà un'autrice famosa e affermata. E più Dory si inoltra nell'età dell'adolescenza, più il bisogno di comprendere la sua strada si fa più acuto, soprattutto il bisogno di avere accanto a sè un amico, poichè non considera tali i fratelli. Eppure quando una tragedia colpisce la sua famiglia, da bravo osservatore come è sempre stato, comprende molti dettagli sui suoi fratelli e, senza rendersene conto, diventa per loro un punto di riferimento, un personaggio dinamico che nel tempo insiste a scoprire chi può diventare.
Ma riuscirà a trovare la strada per muoversi tra la folla?


Quello di Camille Bordas non è un semplice romanzo di narrativa in cui vengono raccontante le peripezie di una famiglia alquanto numerosa di cui i componenti sembrano muoversi ognugno per la propria strada, è anche un romanzo di formazione e di crescita, dove non solo il lettore evolve durante il racconto, ma lo stesso narratore: Isidore. Isidore, chiamato da tutta la famiglia Dory, anche se lui preferirebbe Izzie, è il più giovane dei sei fratelli che compongono la sua famiglia e, siccome ci sono molti anni che lo separano dai suoi fratelli, è anche l'unico che ancora non ha capito cosa vuole fare da grande e soprattutto qual è il suo posto all'interno della famiglia. In essa infatti c'è un padre assente, il quale è sempre fuori per lavoro e potrebbe tornare per cena, come potrebbe non farlo, ma di cui non ci si accorge davvero della mancanza perchè raramente si intromette nei discorsi, almeno raramente parla con Dory.
I suoi fratelli maggiori Berenice, Aurore e Leonard sono alcuni dei ragazzi più intelligenti e talentuosi ed è per questo che si stanno già preparando per il dottorato, sebbene anagraficamente non siano ancora pronti, facendo sentire Dory ancora più insicuro di se stesso e di quello che vuole fare.


Quando la storia inizia del resto Dory è un ragazzino di undici anni che non sa cosa significa davvero stare al mondo, tuttavia sa cosa significa essere invisibile e ha idea di esserlo molto spesso per la sua famiglia. Proprio il suo essere dato per scontato, e a volte non venire considerato, lo spinge spesse volte a decidere di scappare di casa, solo per lanciare un messaggio alla propria famiglia, anche se poi non riesce mai a portare a termine il suo piano.
Dei suoi fratelli e sorella l'unica persona con cui va più d'accordo è Simone, che è anche la sorella con cui divide la camera, e insieme passano molto più tempo rispetto agli altri: Simone infatti sa che vuole diventare una scrittrice e affida a Dory il compito di scrivere la sua biografia, facendole continue interviste. La famiglia di Dory, per quanto stramba e bizzarra, è anche molto facoltosa poichè i ragazzi possono tranquillamente permettersi di studiare quello che vogliono anche lontano da casa, e soprattutto hanno la possibilità ogni estate di andare al mare per rilassarsi e per passare del tempo insieme. Proprio le loro possibilità economiche e l'indecisione sul loro futuro, permette ai ragazzi di continuare gli studi, almeno fino a che non trovano il loro percorso. Dory invece sembra ben deciso a trovarlo prima di imbarcarsi in continui dottorati.
E del resto la storia si svolge in un arco temporale di due anni e questo permette a Dory di diventare Izzie, un ragazzo molto più maturo che durante la narrazione si sviluppa come personaggio, mentre invece i suoi fratelli restano principalmente statici, poichè non si evolvono.


Il punto di vista di Dory è fondamentale in questo romanzo perchè essendo quello meno impegnato della famiglia è anche quello che più osserva cosa succede intorno a lui ed è l'unico che riscontra che in verità la sua famiglia ha un proprio modo di agire e di comportarsi che preferisce fare come individuo unico e non come società. Nessuno dei fratelli infatti si confida con qualcuno della famiglia e se all'apparenza sembrano tutti menefreghiste e concentrati sulla loro vita, in verità i cinque fratelli hanno un modo completamente diverso di reagire a quello che sta succedendo alla loro famiglia. A seguito di una tragedia infatti l'equilibrio famigliare cambia totalmente ed è Dory l'unico a reagire, a crescere e a trovare il suo posto nel mondo. Dal Dory undicenne che troviamo a inizio romanzo ci immergiamo sempre di più nella sua vita e nel suo modo di affrontare la folla, che è sia la sua famiglia sia il mondo intero. Dory infatti inizia ad uscire dal suo guscio, compie le sue prime esperienze, cerca di capire il punto di vista dei suoi fratelli e cerca di trovare il suo posto nel mondo e due anni dopo il cambiamento del ragazzo salta subito all'occhio. In questo Camille Bordas è bravissima nel prendere un'outsider come narratore, un personaggio che preferisce osservare da lontano, e a trasformarlo in una persona in grado di affrontare la folla a testa alta.


Il romanzo si compone da quattro parti e quello che non mi ha pienamente convinto è stata la scelta dell'autrice di non dividere questa parti in capitoli, rendendo la narrazione molto più fluida, che invece in questo modo si va a comporre da quasi cento pagine a segmento e quindi appesantisce la lettura, poichè i lettore prima di arrivare ad una nuova parte non si può fermare perchè rischia di perdere il filo del discorso e di non comprendere appieno la storia, se fa qualche pausa. Lo stile dell'autrice si vede essere ancora all'inizio, è scorrevole ma qualche volta subisce piccole battute d'arresto. La sua penna è incisiva e molto ironica: il romanzo tratta tematiche molto serie e attuali, che vanno dall'elaborazione del lutto per una persona, al bullismo, alla depressione fino ad arrivare alla perpetua ricerca del proprio posto nel mondo e lo fa con la giusta cura e la giusta serietà, tuttavia grazie al punto di vista di Isidore e al carattere scherzoso del personaggio, la serietà del momento viene smorzata da una punta di ironia che ovviamente non va a sminuire la tematica, ma cerca di renderla semplicemente più leggera e più digeribile.
Devo ammettere che non mi aspettavo di trovarmi di fronte ad una storia del genere, un racconto in cui ci si perde e ci si ritrova e in cui si capisce come si può affrontare la folla, che non è solo la propria famiglia, ma il mondo intero, e Camille Bordas ha fatto un ottimo lavoro nel rendere questo romanzo originale e un vero e proprio viaggio alla ricerca di se stessi e del proprio posto nel mondo.



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