lunedì 3 giugno 2019

#Review Party:"Sangue Sporco" di Enrica Aragona

Buon salve bookspediani.
Il lunedì si apre con un romanzo bello tosto ma assolutamente necessario e sto parlando di "Sangue Sporco" di Enrica Aragona, edito da Corbaccio.

Sangue sporco

Titolo: Sangue sporco
AutoreEnrica Aragona
Editore: Corbaccio
Genere: Narrativa
Data di uscita: 23 Maggio 2019





Roma, fine anni Settanta: un quartiere appena nato che confina con l’inferno, il sogno della casa popolare che diventa subito incubo. Scilla ha quattro anni quando, sul volto di suo padre, vede disegnarsi la rabbia per la vita che li attende. Ma in un luogo dove ognuno ha un dolore a cui sopravvivere, in uno spazio di abbandono che contamina chi ci vive fino a distruggerlo, c’è anche Renata. Ed ecco che quello spazio si dischiude, poco a poco, e quei palazzoni fatiscenti diventano lo scenario in cui nasce e cresce un rapporto fatto di amicizia, desiderio e paura, un rifugio in cui Scilla e Renata si nascondono da una realtà dove nei vasi fioriscono le siringhe e il riscatto si porta sempre dietro la colpa. Perché dove non ci si può permettere di sognare, la vita corrode ogni legame, separa i destini, allontana le persone. Ma lascia, comunque, la speranza di potersi salvare.

IL MIO VOTO


Sangue Sporco è il romanzo d'esordio di Enrica Aragona, una storia che non risparmia nulla al lettore e che lo colpisce forte, come un pugno allo stomaco e proprio perchè veritiera e dura, si finisce per apprezzare ancora di più.
La protagonista è Scilla, una bambina che si trasferisce con il padre, le sorellastre e la matrigna in quella che si prospetta essere una casa da sogno, ben lontana dalle solite case popolari che offre Roma, ma che ben presto diventa una prigione, perchè attorno non c'è nulla se non altre case e altre famiglie disperate come la sua. Ma se l'inferno domina il mondo esterno, per Scilla questo si trova anche all'interno delle mura di casa, quelle mura che dovrebbero proteggerla e che invece la trattano come se fosse un'ospite indesiderato. Scilla infatti non conosce sua madre, l'unico genitore che ha è il padre eppure non riconosce l'autorità dell'uomo, che chiama con il suo nome di nascita, e la bambina ha a che fare con la nuova moglie del padre, la quale non l'accetta nella famiglia perchè non ha il suo stesso sangue, ha sangue sporco e con il suo sangue rischia di mandare in rovina la famiglia, per questo è sempre Scilla la vittima di tutti i problemi della donna, che protegge le sue figlie e sfoga tutti i suoi problemi su quella che alla fine non considera e non ha mai considerato una figlia.
Fortunatamente Scilla non è una ragazza che si lascia mettere i piedi in testa e si ribella con tutte le sue forze, ma allo stesso tempo cerca conforto tra le amiche.


Appena è arrivata nella nuova casa Scilla ha avuto il piacere di conoscere Natalina, una ragazza che le ha sempre guardato le spalle e che c'è sempre stata per lei.
Eppure qualcun'altra aveva attirato l'attenzione di Scilla, Renata, una ragazza che restava lontano da tutto e da tutti e era scontrosa come non mai, con uno scudo di protezione difficile da distruggere o da bypassare. Eppure Scilla in qualche modo ci è riuscita, in qualche modo è diventata amica di Renata e lei è diventata il suo porto sicuro, l'unica persona con cui parlare davvero e con cui poter condividere la sua vita. Ma entrambe devono ricordarsi di essere in un luogo dove la speranza non trionfa e dove è il cattivo a vincere. Ora, dopo tanti anni, ritroviamo Scilla completamente diversa da quella bambina che abbiamo imparato a conoscere. Ora Scilla non è più una bambina, anzi ha lei stessa una figlia, Serena, con cui cerca di comportarsi in modo diverso da come ha fatto la sua matrigna e ovviamente deve anche colmare la mancanza del padre della piccola. Scilla vuole il meglio per sua figlia e sicuramente non è d'aiuto ricordare il suo passato e tutto quello che ha affrontare per essere quella che è oggi, eppure a volte bisogna accettare appieno il proprio passato, per quanto doloroso, per affrontare a testa alta il futuro.


Attraverso due tempi narrativi diversi, il passato e il presente, andiamo a conoscere la protagonista di questa storia ossia Scilla, una ragazza che deve il suo nome al luogo di nascita del padre e che è l'unico elemento che può descrivere come un gesto d'amore da parte dell'uomo: egli infatti dopo la perdita della madre della figlia non ha esitato a sposarsi e a ricostruirsi una famiglia, facendo terribilmente soffrire Scilla poichè da questa nuova donna viene continuamente maltrattata e l'uomo non fa nulla per fermarla, si permette solo di sottolineare che è suo padre, ma di fatto non merita un tale appellativo poichè un padre non fa finta di nulla quando il proprio figlio è in pericolo.
Così come è Scilla ad essere in pericolo costantemente, lo sono anche tutti gli abitanti delle case popolari, un progetto che doveva essere innovativo per Roma e che doveva regalare delle case da sogno, ma che è stato in grado di regalare solo incubi, e tra queste persone ci sono Natalina, la prima amica di Scilla e colei che si sente in pericolo nella sua stessa casa, e poi Renata, una ragazza difficile da conoscere e da frequentare, con tanti segreti ma anche con tanta rabbia, che fa sentire al sicuro Scilla perchè con lei si sente finalmente compresa. Purtroppo il loro mondo non regala lieti fini, così come non regala amicizie destinate a durare per sempre.


Ecco quindi che si dimostra necessario parlare di Scilla nel tempo presente, far capire al lettore che tipo di donna è diventata: una madre pronta ad amare e proteggere sua figlia in ogni occasione, una donna che è rinata grazie alla figlia e che con lei si è finalmente aperta, ha lasciato andare tutta la rabbia che l'ha sempre caratterizzata ed è diventata una persona ironica, allegra, anche se pensare al passato e a tutto quello che ha affrontato fa ancora male ed è per questo che resta ancora un tabù, anche se Serena con il passare degli anni si fa sempre più curiosa e sempre più determinata a conoscere la storia di sua madre e soprattutto di suo padre, il quale non rientra nel quadretto familiare. La contrapposizione tra la Scilla del passato e la Scilla del presente è estremamente interessante perchè abbiamo modo di vedere quanto la ragazza sia cresciuta e cambiata e più il passato si avvicina al presente, più siamo curiosi di comprendere come sia avvenuto questo cambiamento e soprattutto come sia riuscita ad abbandonare tutta la rabbia che l'ha sempre caratterizzata per farla diventare la splendida donna che è oggi, certamente imperfetta e in alcuni comportamenti molto più simile al padre di quanto avrebbe mai voluto, ma comunque una donna ben diversa dalla bambina del passato.



Enrica Aragona con una penna fluida e diretta ci fa conoscere una storia che non è facile da digerire per i temi che vengono trattati senza troppi giri di parole come la violenza continua, sia da parte della società che tratta gli abitanti delle case popolari come se fossero la feccia dell'umanità, sia da parte delle stesse famiglie che dovrebbero proteggere i loro componenti e invece non fanno che farli soffrire, sia fisicamente che emotivamente.
Ma si parla anche di scoprire se stessi e di accettarsi per quello che si, senza dover fingere. Si parla di amicizia, si parla di segreti e tradimenti e si parla anche di crescita, non solo per necessità ma per propria voglia di cambiamento e questo lo vediamo in particolare in Scilla, che ci viene presentata come una madre giusta ma divertente e pronta a scherzare e assecondare la figlia.
Ma tutto si riduce al perdono: perdono per il passato, perdono per il presente e per quello che sarà il futuro.
Questa storia prende piede fin da subito e si lacia leggere in pochissimo tempo, anche se è difficile processare subito quello che viene letto per quanto duro e triste allo stesso tempo. Enrica Aragona esordisce in libreria con questo romanzo ma da come scrive e dalla storia che racconta non si direbbe, è riuscita davvero ad entrarmi dentro e a farmi stare male come pochi libri e se questo è solo l'inizio, il suo futuro è certamente tutto in discesa.




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3 commenti:

  1. Una storia intensa, vivida, dolorosa e coinvolgente. Un grande romanzo d'esordio

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  2. Peccato solo che non sia un esordio, in quanto la Aragona è una brava scrittrice di lungo corso, con diverse pubblicazioni all'attivo

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    1. Caro Anonimo, grazie per i complimenti. Purtroppo tutte le mie (poche) precedenti pubblicazioni non hanno ottenuto il riscontro che speravo. "Sangue sporco" è sicuramente il mio romanzo d'esordio nell'editoria che conta qualcosa.

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