Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di Ricordami nell'acqua di Eloisa Donadelli.
Titolo: Ricordami nell'acqua
Oggi vi parlo di Ricordami nell'acqua di Eloisa Donadelli.
Titolo: Ricordami nell'acqua
Autore: Eloisa Donadelli
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Fiction
Data di uscita: 9 Giugno 2020
Suo padre Dino scelse per lei un nome importante, Neve, che parlasse dell’acqua nella forma da lui più amata. L’acqua che, nel bene e nel male, aveva accompagnato la loro vita: limpida e dissetante, come quella di montagna, calda ed eterea, come quel vapore che avvolgeva le pozze termali, per le quali il suo paese natio, Aquasalus, era conosciuto. È l’ultima settimana di ottobre e Neve decide di lasciare Rocco, Milano e la loro vita insieme per tornare a casa, alle proprie radici, per salutare i suoi fantasmi. Sono passati vent’anni da quando suo padre, nota guida alpina, è scomparso sulle Alpi, durante un’escursione solitaria: il corpo non è mai stato rinvenuto e Neve si è sempre rifiutata di accettare la sua morte. Questo ritorno alle origini avrà per la giovane donna il sapore dolceamaro di un sacrificio e di una scoperta, necessario per affrontare la sua infanzia e le sue mancanze, per comprendere cosa significhi essere figlia prima di soccombere all’impossibilità di essere madre.
Buon pomeriggio Eloisa e grazie per la disponibilità a questa intervista, partiamo subito!
Come è nata l'idea per questo romanzo?
E’ nata in un momento in cui mi sono chiesta cosa ne è stato del mio essere figlia. Ho cercato di guardare ai miei genitori, ai ricordi, alle debolezze, alle fragilità con cui mi hanno cresciuta.
Se dovessi descriverlo in cinque parole, quali utilizzeresti?
Scorrere, ritrovarsi, padre, acqua, bosco.
Come funziona il tuo processo creativo? La storia è già tutta stabilita oppure ti lasci guidare dai personaggi?
Io non riesco a stabilire una trama completa, sono una persona che vive molto al momento. Lascio che tutto arrivi e ciò accade sempre. Qualunque personaggio, gesto, relazione si intreccia nel punto più opportuno e fruibile. Io di carattere sono disorganizzata e poco metodica per questo lascio che i pezzi si costruiscano da soli con il loro tempo.
Quello che amo delle tue storie, oltre ad uno stile davvero unico, evocativo e poetico, è la tua capacità di parlare di famiglia e della scoperta di se stessi, sono temi che senti molto vicino a te?
Certo, è da lì che veniamo. La famiglia è il gheriglio che ci forma. Le sua fondamenta possono essere di una forza inesauribile tanto quanto distruttive, perciò il ruolo genitoriale è importantissimo.
Parliamo di Neve, la protagonista, ha qualcosa di te, che senti particolarmente vicino? Sì, la sua estrema libertà di essere senza sovrastrutture o condizionamenti. In altri aspetti è diversa, ha dei tratti che stimo come l’essere veloce nelle scelte e la mancanza di pensieri sabotanti.
Come ci si sente a vedere già due propri libri in libreria? Scommetto che è un'emozione unica!
E’ meraviglioso. Quasi incredibile vedersi proiettata su pagine di carta.
IL MIO VOTO
Neve è la protagonista di questo romanzo, una donna che decide all'improvviso di lasciare Rocco, il suo compagno, per tornare nella sua città di origine e affrontare il passato. Neve è una donna che sente il forte desiderio di avere una famiglia, anche se sa che è molto difficile e per questo motivo si allontana dall'uomo che ama, perchè non si sente abbastanza per lui, perchè non riesce a dargli quello che vorrebbe per se stessa, quando invece lui è soddisfatto del loro rapporto così come è. E' per questo che deve tornare a casa, perchè ha ancora troppe questioni in sospeso con il padre, che è ancora disperso nelle montagne che tanto ha amato e che sa di aver perso, ma non ha nemmeno un corpo su cui piangere, e anche con la madre, che non ha mai sentito come tale. Neve è quindi un personaggio fragile ma forte allo stesso tempo, una donna piena di insicurezze derivanti dalla sua infanzia e dalla sua adolescenza che tuttavia lotta per ritrovare se stessa e per sentirsi finalmente accettata, non da altri, ma dalla sua stessa immagine allo specchio. E' un personaggio per cui si hanno sentimenti contrastanti, ma che finisce però per conquistare il lettore, in particolare per il suo percorso durante questa storia.
Una parte essenziale di questa storia è la famiglia di Neve, a partire dai genitori: la madre di Neve fin dalla sua nascita si è dimostrata fredda nei suoi confronti, come se lei non fosse all'altezza e questo ovviamente su una bambina ha avuto un grande effetto, ha contribuito a formarla e a farle capire che le sarebbe sempre mancato qualcosa. Fortunatamente c'era il padre, Dino, sempre pronto a farla sentire apprezzata e amata, a condividere con lei la sua passione per la montagna, a stare con lei anche quando il matrimonio con sua madre non stava andando nella direzione giusta. E, insieme a Dino, ovviamente ci sono stati i nonni, che sono sempre intervenuti per primi quando Neve aveva bisogno di affetto, visto che sua madre non ha esitato a tornare al lavoro subito dopo il parto, lasciando la figlia come se nulla fosse accaduto, quando invece di solito è molto difficile allontanarsi da una creatura appena nata, a maggior ragione se passa una sola settimana. A sostituire la mancanza di affetto della madre, c'è la sorella della donna, la quale si mostra più che una zia, un rifugio nel quale cercare riparo, un rifugio caldo e pieno di amore.
Nel presente invece c'è Rocco, il ragazzo di Neve, che decide di lasciare perchè non si sente abbastanza per lui, un uomo che comunque non si arrende e che cercherà di mostrarle quanto sia perfetta per lui, con tutte le sue insicurezze e incertezze, ma anche con i suoi punti di forza.
Ancora una volta il tema centrale di questo romanzo è la famiglia e tutto ciò che la compete, le proprie radici quindi e l'impatto che ogni persona ha su di noi durante la nostra crescita. Neve è una bambina che è cresciuta con una madre che non l'ha mai fatta sentire perfetta, ma sempre fuori posto e in qualche modo sbagliata e questa convinzione se l'è portata dietro per tutta la vita, ancora pesa su di lei e sul suo rapporto con gli altri. Fortunatamente ha avuto accanto un padre che invece non faceva che vederla per quanto era straodinaria, non faceva che farle capire il suo valore e la portava con sè nel suo angolo di paradiso, le montagne, proprio quel luogo che se lo è rubato e non l'ha più restituito. Ecco perchè è fondamentale ritornare sui propri passi, affrontare il passato e accettare che non sempre è perfetto, che noi non siamo perfetti e nemmeno la nostra famiglia lo è, ma possiamo fare qualcosa per stare meglio, possiamo lasciare indietro i fantasmi del passato e tutte le voci che ci siamo sentite dire e costruirci da noi il futuro. La famiglia è di fatto la nostra origine, le nostre radici, ma questa non sempre sa cosa è meglio per noi ed è quindi giusto cercare di trovare la propria strada, senza avere rimpianti, ma comunque fare quello che è giusto per se stessi perchè siamo noi a decidere il nostro destino, non altri.
L'impatto di Neve sul mondo a causa della madre non è stato perfetto, spesso si è sentita fuori posto, come se non fosse abbastanza o imperfetta e questo pesa anche su Rocco, il suo ragazzo, per cui in questo romanzo la vediamo affrontare i propri demoni e liberare se stessa dai rimpianti.
Ho conosciuto Eloisa Donadelli con il suo primo romanzo, che mi aveva subito catturato per la trama ma che ho scoperto essere poi formidabile proprio per la sua prosa particolare, evocativa e poetica, che ti trasporta interamente nella sua storia. Quando ho visto in arrivo questo romanzo, non ho esitato ad immergermi in questa nuova lettura e ho ritrovato lo stesso stile poetico, qualcosa di davvero meraviglioso, che ti spinge a restare incollato al romanzo solo per la sua prosa incredibile. Anche questa lettura si focalizza su un tema caro all'autrice, la famiglia e quindi le proprie radici, e anche questa volta il passato e il presente della protagonista, Neve, si mescolano tra loro, creando incertezza, proprio come si sente la donna, e cerca quindi di farla emergere dalla sua nebbia per avere la possibilità di un futuro diverso, non più dubbioso o pieno di rimpianti, un futuro dove si può sentire libera di essere se stessa. Di fatto quindi Ricordami nell'acqua non è solo un romanzo di fiction, un romanzo che racconta la storia di una donna e della sua famiglia, delle sue origini, ma è anche un bellissimo romanzo di accettazione e di formazione, un romanzo che colpisce per la sua storia e per la sua poetica prosa, un romanzo che non si dimentica e che si ricorda non solo nell'acqua, ma nel cuore.
INTERVISTA ALL'AUTRICE
Buon pomeriggio Eloisa e grazie per la disponibilità a questa intervista, partiamo subito!
Come è nata l'idea per questo romanzo?
E’ nata in un momento in cui mi sono chiesta cosa ne è stato del mio essere figlia. Ho cercato di guardare ai miei genitori, ai ricordi, alle debolezze, alle fragilità con cui mi hanno cresciuta.
Se dovessi descriverlo in cinque parole, quali utilizzeresti?
Scorrere, ritrovarsi, padre, acqua, bosco.
Come funziona il tuo processo creativo? La storia è già tutta stabilita oppure ti lasci guidare dai personaggi?
Io non riesco a stabilire una trama completa, sono una persona che vive molto al momento. Lascio che tutto arrivi e ciò accade sempre. Qualunque personaggio, gesto, relazione si intreccia nel punto più opportuno e fruibile. Io di carattere sono disorganizzata e poco metodica per questo lascio che i pezzi si costruiscano da soli con il loro tempo.
Quello che amo delle tue storie, oltre ad uno stile davvero unico, evocativo e poetico, è la tua capacità di parlare di famiglia e della scoperta di se stessi, sono temi che senti molto vicino a te?
Certo, è da lì che veniamo. La famiglia è il gheriglio che ci forma. Le sua fondamenta possono essere di una forza inesauribile tanto quanto distruttive, perciò il ruolo genitoriale è importantissimo.
Parliamo di Neve, la protagonista, ha qualcosa di te, che senti particolarmente vicino? Sì, la sua estrema libertà di essere senza sovrastrutture o condizionamenti. In altri aspetti è diversa, ha dei tratti che stimo come l’essere veloce nelle scelte e la mancanza di pensieri sabotanti.
Come ci si sente a vedere già due propri libri in libreria? Scommetto che è un'emozione unica!
E’ meraviglioso. Quasi incredibile vedersi proiettata su pagine di carta.
E a proposito, stai già lavorando a qualcosa di nuovo?
Ho tante idee in testa, ma per scaramanzia le lascio in cantina.
Hai sempre voluto diventare una scrittrice?
Da piccola volevo fare la ballerina, poi l’attrice, poi la cantante. Insomma avevo tante idee svagate anche se tutte legate all’arte. Quest’urgenza di scrivere è giunta in un’età più matura. Ed è il modo più consono alla mia persona per esprimermi.
Questo ha influenzato il tuo percorso accademico?
Ho sempre amato leggere, anche in classe, quando mi annoiavo prendevo il libro di epica o antologia e leggevo sottobanco. Al liceo è capitato che i professori mi ritirasssero dei libri e convocassero i miei genitori. Me lo ricordo ancora.
Gli studi universitari invece, mi hanno permesso di scoprire una vasta letteratura internazionale.
Quale trovi sia la parte più difficile da scrivere in un libro? In questo quale è stata?
La mancanza di tempo, solo la mancanza di tempo. A volte vorrei ritirarmi in eremitaggio per pensare solo a scrivere. Anche durante la scrittura di questo ho avuto mille impegni e contrattempi che mi distraevano.
Ho letto che hai pubblicato anche un libro per ragazzi e ora questo è il secondo libro per adulti, quale preferisci? C'è un approccio diverso?
Certo, utilizzo un linguaggio più semplice e diretto per i ragazzi, anche se in tutto ciò che scrivo voglio che arrivi un messaggio. Una specie di codice dell’anima su cui riflettere.
Hai qualche consiglio per i giovani autori?
Farlo per sé stessi. Crederci e leggere tanto. Non c’è fretta. Arriva il momento opportuno in cui diviene necessario.
Ho tante idee in testa, ma per scaramanzia le lascio in cantina.
Hai sempre voluto diventare una scrittrice?
Da piccola volevo fare la ballerina, poi l’attrice, poi la cantante. Insomma avevo tante idee svagate anche se tutte legate all’arte. Quest’urgenza di scrivere è giunta in un’età più matura. Ed è il modo più consono alla mia persona per esprimermi.
Questo ha influenzato il tuo percorso accademico?
Ho sempre amato leggere, anche in classe, quando mi annoiavo prendevo il libro di epica o antologia e leggevo sottobanco. Al liceo è capitato che i professori mi ritirasssero dei libri e convocassero i miei genitori. Me lo ricordo ancora.
Gli studi universitari invece, mi hanno permesso di scoprire una vasta letteratura internazionale.
Quale trovi sia la parte più difficile da scrivere in un libro? In questo quale è stata?
La mancanza di tempo, solo la mancanza di tempo. A volte vorrei ritirarmi in eremitaggio per pensare solo a scrivere. Anche durante la scrittura di questo ho avuto mille impegni e contrattempi che mi distraevano.
Ho letto che hai pubblicato anche un libro per ragazzi e ora questo è il secondo libro per adulti, quale preferisci? C'è un approccio diverso?
Certo, utilizzo un linguaggio più semplice e diretto per i ragazzi, anche se in tutto ciò che scrivo voglio che arrivi un messaggio. Una specie di codice dell’anima su cui riflettere.
Hai qualche consiglio per i giovani autori?
Farlo per sé stessi. Crederci e leggere tanto. Non c’è fretta. Arriva il momento opportuno in cui diviene necessario.
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