martedì 18 agosto 2020

Recensione "La figlia dimenticata" di Armando Lucas Correa

Buon salve bookspediani.
Oggi vi porto la recensione di "La figlia dimenticata" di Armando Lucas Correa.



Titolo: La figlia dimenticata
Autore: Armando Lucas Correa
Editore: Nord
Genere: Historical Fiction
Data di uscita25 Giugno 2020


Puoi scappare da chi ti perseguita. Ma non da chi sei davvero.

Elise Duval, francese emigrata a New York, è oltremodo sorpresa di ricevere un pacco da Cuba, un Paese in cui non conosce nessuno. Ed è ancora più sconcertata quando, aprendolo, si trova di fronte un fascio di vecchie lettere, scritte in tedesco e datate 1940. Chi saranno mai Viera, la destinataria, e Amanda, la donna che nelle lettere implora il suo perdono? All'improvviso, Elise si rende conto che questo è il momento che ha aspettato e temuto per tutta la vita. Perché lei aveva dieci anni quando la guerra è finita, eppure i suoi primi ricordi sono le campane che suonano a festa l'8 maggio 1945. Adesso il destino le sta offrendo una chiave per aprire la porta del suo passato. Con un coraggio e una determinazione che non credeva di avere, Elise raccoglie gli indizi disseminati nelle lettere e riscostruisce la storia di una famiglia perseguitata dal nazismo, di una donna costretta a compiere una scelta impossibile, di un legame che né il tempo né la distanza sono riusciti a spezzare. E, a poco a poco, Elise scoprirà non solo la verità sulla sua infanzia, ma anche l'esistenza di persone che non l'hanno affatto dimenticata e che non hanno mai perso la speranza di ricondurla a casa.



IL MIO VOTO




E' difficile parlare dei personaggi di questo romanzo senza anticipare qualche dettagli della storia, ma il lettore conosce fin da subito Elise, una donna che non ha più memoria del suo passato e che ha vissuto la sua vita a New York, una vita che non è sempre stata perfetta ma che le ha permesso di avere una famiglia. Ma anche nel suo passato ci sono state persone importanti che hanno contribuito a renderla quella che è oggi e tra queste ci sono Viera, una ragazza che le è stata accanto fino a che il destino ha deciso di dividerle, facendola quindi allontanare non solo fisicamente, ma anche mentalmente, e in particolar modo Amanda, una donna che un tempo aveva tutto ciò che si potesse desiderare: una famiglia e una vita che amava, ma tutto è andato distrutto a causa della Seconda guerra mondiale e ovviamente del suo status da ebrea, come se esserlo potesse essere una colpa e non una semplice diversità, una donna che ha lottato con le unghie e con i denti per salvare quello che per lei era più prezioso, un personaggio che è impossibile dimenticare per il lettore, anche se Elise lo ha fatto e ora è arrivato il momento che ricordi il suo passato, sia i momenti belli che quelli brutti, per poter finalmente essere consapevole delle sue radici.
Elise è quindi la protagonista del presente, nel passato invece è Amanda il vero punto di forza della storia e in particolare il suo amore per la propria famiglia, che le consente di andare avanti e di fare anche le cose più impensabili, pur di salvarle, un amore che non si può dimenticare e che, a fianco a tutto l'orrore che leggiamo su queste pagine sulla Seconda guerra mondiale, diventa un vero e proprio protagonista, un simbolo che non può che infonderci speranza e farci avere un pizzico di luce anche quando il mondo sembra sprofondare nel buio.


Armando Lucas Correa ci riporta con la mente ai tempi della seconda guerra mondiale e quindi veniamo catapultati ancora una volta in una Germania che cambia radicalmente e dall'oggi al domani perseguita gli ebrei, bollandoli come persone di razza inferiore a quella ariana e di conseguenza tutto ciò che conoscevano come una vita semplice, un lavoro e soprattutto una famiglia, cambia drasticamente. Vivere ai tempi della seconda guerra mondiale per gli ebrei deve essere stato qualcosa di inimmaginabile e sentire le storie di chi è sopravvissuto non può che essere un peso sul cuore, ma per chi era un genitore sicuramente era ancora più difficile. Fa pensare il fatto di arrivare a riflettere se mettere a mondo o meno un figlio, non perchè non lo si vuole, ma perchè non si sa in che mondo lo si farà nascere, anche se si è convinti che il mondo non possa essere così crudele. Quello che però l'autore vuole mettere in evidenza non solo le atrocità di questo periodo, di cui purtroppo siamo ben consapevoli, ma cosa una famiglia e in particolare una madre è disposta a fare pur di salvare i suoi figli, pur di tenerli lontano dal pericolo e consentirgli un futuro diverso, migliore, anche se significa separarsi da questi. Questa storia quindi non è facile da leggere, ma mette in evidenza il grande coraggio di una donna che ha sfidato tutto e tutti e ha sopportato tante tragedie, così come è diventata insensibile a quello che le veniva fatto, pur di sapere che tutto quello che doveva sopportare era per una giusta causa ovvero salvare le sue figlie.
Allo stesso tempo l'autore ci fa capire che il passato è qualcosa di fondamentale, definisce chi siamo e non bisogna mai dimenticare le nostre radici e attraverso questa storia anche la sua protagonista potrà ricordarsene.


Il romanzo inizia nel presente e vede come protagonista Elise Duval, la quale non ricorda più nulla del suo passato e, subito dopo una visita inattesa, l'autore ci riporta indietro nel tempo, al principio, raccontando tutto ciò che è accaduto ad Elise e alla sua famiglia, fino a ritornare solo successivamente nel presente, per farci avere tutti i fatti chiari ed essere pronti al finale che avev preparato per noi. Questa scelta non può che essere azzeccata poichè il lettore è già pronto ad avere tutte le risposte che desidera e quindi non può che proseguire la lettura, che grazie anche ad uno stile molto scorrevole si può leggere senza intoppi. E' però la portata dell'argomento che spesso costringe il lettore a prendere qualche piccola pausa perchè quello che si va a leggere, così come è successo per tanti altri romanzi sulla seconda guerra mondiale, non è mai facile da digerire.
A mio avviso la storia non è per nulla scontata, è potente e sebbene molto forte riesce a lanciare un piccolo messaggio di speranza e soprattutto conferma che l'amore di una madre riesce a sconfiggere tutto, persino quello che sembra impossibile, tuttavia un po' sul finale mi sembra l'autore si sia un attimo perso, per poi riprendersi proprio alla fine e regalarci quindi una lettura che resta nella nostra memoria e che conferma la bravura di Armando Lucas Correa.
La figlia dimenticata è una storia che fa male ma allo stesso tempo è qualcosa che bisogna comunque leggere, per non dimenticare mai quello che la crudeltà di un uomo ha causato e per fare in modo che il passato non si ripeta.




1 commento:

  1. Ciao! Innanzitutto, complimenti per il blog dai contenuti davvero molto interessanti e ben presentati! Noi siamo Mary e Vale dal blog #lavaligiadicarta, anche noi parliamo di libri, e ci chiedevamo... ti va di scambiarci un follow? Grazie! 😊

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