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Oggi iniziamo la giornata conoscendo meglio Amore Deluxe Edition con un estratto del romanzo.
Oggi iniziamo la giornata conoscendo meglio Amore Deluxe Edition con un estratto del romanzo.
Titolo: Amore Deluxe Edition
Autore: Roberto Gerilli
Editore: Harper Collins Italia
Genere: Fiction
Data di uscita: 1 Settembre 2020
Avete presente quella vecchia commedia romantica che citate a memoria e guardate e riguardate, soprattutto quando siete giù di morale? Immaginate se fosse ispirata alla storia dei vostri genitori. Riuscireste a continuare a credere che certe cose succedono solo al cinema? Marco ha quasi trent’anni ed è il figlio della commedia più romantica di sempre e forse per questo è ancora single: non vuole compromessi nella sceneggiatura della sua vita. La notte di San Valentino, riceve una telefonata da Molly, un’assistente di produzione che lo invita a New York per un’intervista: realizzeranno un cofanetto deluxe edition dalla pellicola tratta dalla storia d’amore dei suoi genitori. Potrebbe sembrare l’incipit perfetto per una commedia romantica degna di Hollywood, Marco già immagina il suo lieto fine… Peccato che la realtà non tragga ispirazione dai suoi film mentali.
ESTRATTO DEL ROMANZO
Sono in un classico momento da
film. E non lo dico perché vedo momenti da film in ogni situazione che vivo. A
volte mi capita, lo ammetto, ma non tanto spesso quanto pensano i miei
genitori, il mio migliore amico, la sua fidanzata e quattro delle mie ex. Cinque
a voler essere pignoli, ma l’ultima non conta, mi ha mollato dopo nemmeno
ventiquattr'ore, non ha diritto al voto, però sì, insomma, me lo rinfacciava
anche lei.
Il tuo vizio.
La tua mania.
La tua uscita di sicurezza
dalla realtà.
Dicono
sia il motivo della mia infelicità, la ragione per cui rovino tutte le storie
d'amore. Io dissento. Non sono molto allegro di recente, è vero, e sono di
nuovo single, vero anche questo, ma aspirare a una ragazza capace di renderti
una persona migliore è un pregio, non un difetto.
Sono
Marco, laureato cum laude in Estetica
dei Sogni a Occhi Aperti, ho un master in Scene Idilliache di Genere
Hollywoodiano (meglio noto come SIGH) e un dottorato di Escapologia dalla
Realtà. Studi teorici impreziositi da un'applicazione pratica di oltre quindici
anni. Ho solo ventotto anni e sono già esperto.
Sono
stato un enfant prodige dei film mentali e, nonostante le delusioni, continuo a
immaginare alcuni eventi della mia vita – presente e futura – come se fossero
scene da grande schermo, con tanto di colonna sonora e movimenti della macchina
da presa.
Ma
succede di rado, lo ribadisco, solo quando capitano situazioni meritevoli.
Proprio come adesso.
Immaginate
la scena.
La
telecamera scorre in una carrellata orizzontale e mostra dettagli del mio
salotto, illuminato solo dal bagliore della TV accesa sull'ennesima replica di Write Anything. Sul muro intravedete tre
poster cinematografici (Le Iene, Will Hunting, Quasi famosi); sul tavolino notate un numero di Ciak, un cellulare e una partecipazione
di matrimonio (tutto posizionato con cura); sul divano, seduto in maniera
composta, trovate un ragazzo elegante. Il telefono squilla. Zoomata sul
display: Joshua Wilson sta chiamando
e a seguire un'inquadratura stretta sullo schermo della televisione: Prodotto da Joshua Wilson. Rispondo.
Dissolvenza. Fine della scena.
Ora
ditemi se sbaglio: ricevere la chiamata di un produttore cinematografico
proprio mentre guardi la sua opera più celebre: è o non è una di quelle cose
che capitano solo sul grande schermo?
Il
film mentale è più che giustificato.
La
scena che sto vivendo è proprio come l'ho descritta, ho solo aggiunto i
movimenti della telecamera e ripulito un po’ il mio salotto, ma il resto è lo
specchio della realtà. Eccetto la mia eleganza: quando sono a casa tendo a
essere... diciamo casual.
Ora
però niente film, è il momento di attenermi ai fatti.
Siamo
ad Ancona, è il 14 febbraio, sono le undici di sera e io faccio parte dei
milioni di italiani sintonizzati su Italia Uno per riguardare Write Anything, la commedia più
romantica della storia del cinema, almeno secondo Entertainment Weekly.
Sono
stravaccato sul divano, in pigiama, ho il petto cosparso di briciole e la mano
destra affondata in un pacco di Pan di
Stelle. Mi sono appena mollato con la
tipa e sono all'apice della depressione postrottura. Sarebbe la serata
giusta per sbronzarmi, ma Davide è al ristorante per una cenetta a lume di
candela con Giorgia, fidanzata e futura moglie. Nessuno spazio per le
commiserazioni alcoliche del sottoscritto, amico e futuro testimone di nozze.
Dio, quanto mi sento solo!
Il
tavolino di fronte a me è ingombro di Ciak
e Best Movie sparpagliati alla
rinfusa. Erano una pila ordinata prima che ci sbattessi contro dieci giorni fa.
Appoggiata sopra una copertina dedicata a Scarlett Johansson c'è la
partecipazione al matrimonio di Davide, mentre sul faccione di Ben Affleck c'è
il mio cellulare.
Il
display è spento, il led frontale lampeggia rabbioso e WhatsApp mi rammenta che
la tipa di cui sopra, Anna, ha
lasciato una lunga sfilza di messaggi. Ne intuisco il contenuto. Niente di
lusinghiero. Meglio lasciar sfogare la rabbia, magari il led si stancherà di
lampeggiare, o magari la batteria deciderà di scaricarsi più in fretta per
concedermi un po' di tregua.
E
invece il cellulare prende vita: vibra, ruota sul tavolo, quasi mi acceca con
la luce dello schermo. Per un instante temo che Anna abbia trovato il modo di
farmi esplodere a distanza, invece non è niente di così grave, è solo una
chiamata in arrivo.
Leggo il
display. Non rispondere a questo stronzo.
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