IL MIO VOTO
Kerry, Joel e Tim sono i protagonisti di questa storia, tre ragazzi che conosciamo dalla fine del 1999 fino al 2018, un arco temporale molto ampio che serve a permettere a questi personaggi di commettere errori, crescere, perdersi e trovare poi se stessi, anni in cui il lettore non può che soffrire con loro e vederli sbagliare ma anche prendere in mano le redini della loro vita, insomma un romanzo davvero tosto e non facile come lettura, ma che vale la pena di fare così come vale la pena di conoscere questi tre amici, le cui vite finiscono per cambiare per sempre proprio a dicembre 1999. Kerry e Tim sono due ragazzi che aspirano a diventare medici ed è per questo che conoscono le nozioni di base del primo soccorso, qualcosa che può sembrare stupido, ma che può davvero finire per salvare una vita e di fatto si stanno godendo il capodanno insieme a degli amici e Joel, un ragazzo sempre in forma e pronto ad iniziare la sua carriera sportiva, quando improvvisamente il ragazzo si accascia a terra. La prima a reagire è Kerry, che tramite la respirazione bocca a bocca tenta di trattenere Joel e di fatto questo permette ai soccorsi di arrivare e di salvargli la vita, anche se il ragazzo non la vedrà in questo modo. Kerry infatti prova qualcosa per Joel e non ha esitato ad aiutarlo, ha mantenuto del sangue freddo e questo è un ottimo indizio per il suo futuro da medico, Tim invece si è bloccato, non è riuscito a pensare a nulla e questo lo mette in crisi, ma del resto Joel è un amico per cui pensa sia naturale avere queste reazioni. E mentre i due pensano al loro futuro, a Joel viene portato via perchè sopravvive ma purtroppo la sua vita nel mondo dello sport è finita e questo ovviamente lo distrugge e il ragazzo non può che distruggere tutto quello che c'è di buono nella sua vita, inclusa Kerry.
Inizia così la storia di Joel e Kerry, con il bacio della vita, eppure prima di poter trovare una strada che li conduca l'uno all'altra dovrà passare tanto tempo, anni pieni di errori e di momenti sbagliati che fanno capire che a volte l'amore non basta a sistemare tutto, oppure è solo il momento a non essere quello giusto e con un po' di tempo e con un pizzico di aiuto del destino, forse ci sarà una possibilità per loro.
Inutile dire che nessuno dei tre personaggi è perfetto, anche se Kerry è quella che più si avvicina ad essere un personaggio modello, una ragazza che spesso mette prima i bisogni degli altri rispetto ai suoi e una persona che è sempre disposta a farsi in quattro per aiutare, anche quando non le viene nulla in mano. Il suo rapporto con Joel è molto complesso, così come quello con Tim e soprattutto il suo percorso lavorativo rivela parecchie sorprese, ma questo non toglie che sia una persona speciale. Giustificare Joel invece è facile al principio, è un ragazzo che è morto per qualche tempo ed è tornato alla vita guasto, ha tante limitazioni e non può fare quello che più ama per cui è normale che allontani gli altri, eppure se al principio questa può essere una giustificazione, il suo volersi continuamente sabotare e sabotare gli altri inizia a stancare perchè a volte bisogna smettere di piangersi addosso e ricominciare a vivere, finalmente. Tim invece è forse il personaggio che si sopporta meno, un ragazzo che viene considerato meno sia dal lettore che da Joel e Kerry e si ha un rapporto di amore e odio con lui, ma anche lui è essenziale.
Ammetto che quando ho iniziato questa lettura me l'aspettavo completamente diversa: quella che ci racconta Eva Carter è una storia incredibilmente complessa, fatti di tanti momenti di alti e bassi, di momenti giusti e altrettanti sbagliati, di amori che fanno male, di un amore che non è sufficiente a combattere tutte le battaglie, di seconde occasioni, di lotte per la propria vita e per ritrovare il proprio posto nel mondo, insomma credetemi, sono tantissime le tematiche che affronta l'autrice. E del resto si può permettere di farlo perchè il romano copre un arco narrativo di quasi vent'anni e quindi l'autrice doveva in qualche modo giustificare questo continuo viaggio sulle montagne russe, un viaggio che fa male, che emoziona e che fa arrabbiare, ma che almeno una volta si vuole fare perchè questa non è una lettura semplice, non è una lettura estiva dove non bisogna pensare a nulla, è una storia corposa e piena di tanti spunti di riflessione e non è per tutti, però a chi vorrà dargli un'occasione, sono certa che sarà una storia che saprà come ripagare il lettore.
Eva Carter ci racconta questo libro attraverso i punti di vista dei tre personaggi principali e quindi in questo modo abbiamo occasione di conoscerli da vicino, ma anche di sapere i loro pensieri e soprattutto riusciamo a vederli crescere, sbagliare e maturare, sfruttare quelle famose occasioni che la vita non offre a tutti e quindi, quando si è fortunati abbastanza da averle, bisogna sfruttarle. Il bacio della vita non potrebbe essere il titolo più azzeccato di questo romanzo, una storia davvero potente e indimenticabile che non vi deve spaventare per le sue quasi cinquecento pagine perchè è un libro che chiede tanto a livello emotivo, a volte vi farà arrabbiare, ma vi darà ancora di più, saprà emozionarvi e arrivarvi dritto al cuore e per questo ne vale la pena.
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