venerdì 12 novembre 2021

Recensione "Raccontami qualcosa di bello. Storie di ricci e dello straordinario salvataggio della delfina Kasya" di Massimo Vacchetta

 



 Titolo: Raccontami qualcosa di bello. Storie di ricci e dello straordinario salvataggio della delfina Kasya

Autore: Massimo Vacchetta
Editore: Sperling & Kupfer
Data di uscita: 19 Ottobre 2021


Massimo Vacchetta, il veterinario che salva i ricci, torna con un libro che sorprende e tocca le nostre corde più profonde. Una notte di aprile 2020 incappa per caso in un video: una delfina immobile a bordo vasca emette strazianti lamenti, abbandonata in un delfinario di Teheran ormai in disuso. Che cosa è successo? Perché la delfina sta male? Massimo scopre che Kasya, dopo aver perso la libertà e la sua unica compagna, Alpha, si sta lasciando morire di tristezza. Da quel momento inizia un'epica impresa di salvataggio che coinvolge volontari appartenenti a diversi Paesi. Massimo alterna la cura dei suoi piccoli pazienti con l'impegno spasmodico per risolvere difficoltà e imprevisti che di continuo si frappongono tra Kasya e la sua nuova vita. In pagine indimenticabili per empatia e umanità, l'autore ci svela come «la cura» per lui sia una filosofia di vita, basata sugli unici valori che possono garantire alla nostra specie un futuro accettabile: passione, solidarietà, amore per i più fragili e attenzione per ogni essere vivente.

IL MIO VOTO


Quando si parla di animali non riesco a resistere ai romanzi che li hanno come protagonisti, per cui non potevo non immergermi subito tra le pagine del libro di Massimo Vacchetta, che ci racconta della sua vita quotidiana e di quanto sia sempre pronto a salvare nuovi ricci, così come quanto non sia mai pronto a perderli, qualcosa che accade molto spesso di quanto ci piaccia pensare, ma in questo romanzo c'è anche un'altra grande protagonista: Kasya, una delfina che è stata strappata dal suo habit naturale e che, dopo la perdita della sua compagna, ha iniziato a dare segni di volersene andare anche lei per il semplice fatto che si stava abbandonando a se stessa e, sebbene fosse a chilometri di distanza, Massimo non ha esitato ad imbarcarsi anche in questa impresa, che sembrava impossibile. Personalmente ho amato conoscere Massimo attraverso questo romanzo, un uomo che dedica davvero se stesso ai suoi ricci e che cerca di essere presente ovunque, pur di salvarli, ma soprattutto è un romanzo attuale perchè di mezzo c'è anche il Covid e quanto questo abbia ostacolato Massimo nel suo tentativo di aiutare i suoi amati ricci, un uomo che dà davvero tanto a questi animali perchè a volte gli capita di addormentarsi o di non esserci ventiquattro ore su ventiquattro e quando quindi accade qualcosa di brutto, quando purtroppo qualcuno dei ricci non ce la fa, non può che colpevolizzarsi e soprattutto rimarcare il fatto che è una perdita che non passa inosservata, è un riccio che non è stato possibile salvare e per cui si poteva fare di più.
Massimo è quindi autore e protagonista e sebbene questo per me fosse il primo incontro con lui, mi sono innamorata della sua storia perchè è un uomo che non si è messo in risalto, ma ha messo in risalto gli animali, quelli che sono la sua vita e il suo lavoro.


Massimo Vacchetta in questo romanzo ci spiega il suo lavoro, quanto si impegna a salvare i ricci che tanto ama e soprattutto lancia un appello molto forte ossia di fare attenzione ai ricci, non bisogna fare finta di nulla quando se ne trova uno per strada anzi bisogna essere tempestivi nell'aiutarli anche perchè sono animali delicati e soprattutto stanno rischiando l'estinzione, qualcosa che l'uomo stesso purtroppo sta causando. 
In aggiunta ai tanti ricci che Massimo cura, insieme alla sua squadra con le tantissime difficoltà che non consistono solo nel curare insieme sempre più ricci ma anche a causa del Covid, anche perchè il personale in quel periodo si è ridotto e soprattutto se qualcuno di loro si fosse ammalato, tutti i ricci erano a rischio perchè nessuno sarebbe stato al loro fianco. 
Ma anche la storia di Kayla è qualcosa di indimenticabile, una delfina che vive lontano dall'Italia e che Massimo si ritrova a voler aiutare a tutti i costi perchè è un animale che merita di essere salvato, è una delfina che sta soffrendo a causa della lontananza del suo habit, ma soprattutto a causa della morte dell'unica compagnia che ha mai avuto, Alpha, per cui è imperativo aiutarla e anche se da lontano, Massimo non potrà che fare l'impossibile per fare quello che gli riesce meglio: aiutare gli animali.


Massimo in questo romanzo ci insegna cosa significa amare così tanto gli animali da dedicar loro la propria vita, cosa significa impegnarsi per aiutarli e cosa significa a volte perderli, ma per quanto faccia male non si può non dimenticare l'amore che questi ci danno e ci hanno dato, anche per poco tempo.
Un romanzo che può fare male, non nego di aver pianto in certi momenti, ma che fa amare ancora di più tutte quelle persone così impegnate ad aiutare gli animali e in questo caso in particolare i ricci, perchè non solo ci viene mostrata la cura che si ha per loro, ma anche ci viene chiesto di riflettere sul perchè sono animali che spesso vengono feriti e che rischiano l'estinzione, animali che meritano di più dall'uomo che spesso causa loro tanti problemi.
Anche però Kasya non è da meno, un delfino che ne ha affrontate tante e che sa come farsi valere.
Ammetto che per questa lettura è stata una vera sorpresa, che però ho davvero amato e non sarà certo l'unico romanzo che leggerò di Massimo, ora sono troppo curiosa degli altri suoi titoli non solo per la storia, ma anche per lo stile molto scorrevole e i capitoli brevi e diretti, che comunque portano a leggere molto veloce il libro, e soprattutto è una storia che sa come lasciare il segno.

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