Buon pomeriggio bookspediani.
Oggi vi parlo di "Sabbie mobili: Tre settimane per capire un giorno" di Malin Persson Giolito.
Titolo: "Sabbie mobili: Tre settimane per capire un giorno
Autore: Malin Persson Giolito
Editore: Salani
Genere: Thriller
Genere: Thriller
Data di uscita: 31 Maggio 2018
Maja Norberg, diciotto anni, è sotto processo per la strage avvenuta in un liceo del quartiere più ricco di Stoccolma. Nella sparatoria sono state massacrate molte persone, tra cui il fidanzato e la migliore amica di Maja.
Lei ha trascorso nove mesi strazianti in prigione in attesa del processo e ora è arrivato il momento di entrare in aula. Ma com’è possibile che Maja, la ragazza della porta accanto, brava studentessa e popolare tra i compagni di scuola, sia diventata la teenager più odiata del Paese? Che cosa ha fatto? O, forse, è quello che non ha fatto ad averla condotta a questo punto?
Mentre il processo va avanti, torniamo indietro ad analizzare i mesi precedenti alla sparatoria e scopriamo qual è stato il punto di svolta nella vita di Maja: innamorarsi di Sebastian Fagerman, il figlio dell’imprenditore più ricco di Svezia. Sebastian è affascinante e pericoloso e lei è attratta da lui come una falena dalla fiamma. Più la relazione si fa intricata e più Maja si allontana dai genitori e dagli amici, ma nessuno è capace di captare il suo silenzioso grido di aiuto.
Dietro la facciata rassicurante di una comunità agiata si insinuano tensioni razziali e problemi di droga e intanto gli adulti sono assenti e i punti di riferimento svaniscono.
E mentre Maja affonda nelle sabbie mobili, tutti sono pronti a scagliare la prima pietra. Sarà davvero un’assassina a sangue freddo o è solo una ragazza che ha perso la sua strada e adesso è rimasta sola?
Attraverso la voce capricciosa, irriverente e unica di Maja ricostruiamo la sua storia e, anche se fa male, non riusciamo a smettere di ascoltare.
Maja Norberg è una ragazza di diciotto anni che in pochi minuti ha visto la sua vita cambiare totalmente.
Dalla studentessa promettente è passata ad essere un'assassina, accusata della strage avvenuta nella sua scuola e delle morti non solo dei suoi compagni ma anche del suo ragazzo Sebastian e della sua migliore amica Amanda.
Queste situazioni, sebbene studiate dall'attentatore, sono all'esterno imprevedibili e non si può affermare con assoluta certezza la motivazione dietro ad un tale atto estremo.
Quello che contano sono le prove, i fatti e per il mondo Maja è l'unica ragazza viva e quindi è la colpevole.
Certamente era complice anche Sebastian ,il suo ragazzo, ma essendo morto tocca a lei portare il peso della vicenda.
Maja ha da poco raggiunto i diciotto anni e per la gravità della situazione è costretta ad una costante sorveglianza, in un carcere di sicurezza, e viene trattata come la peggiore delle assassine, costretta ad affrontare una delle peggiori punizioni del sistema giudiziario.
Finalmente dopo mesi di prigionia è giunto il suo momento: il processo è l'unica occasione di dire la sua verità.
Chi mai può credere al fatto che Maja non fosse a conoscenza dei piani di Sebastian?
Sebastian, un ragazzo malato e instabile con un grande odio verso il padre e verso il mondo, con cui era a stretto contatto e soprattutto di cui era innamorata.
E' facile giudicare dall'esterno e puntare il dito, non credendo possibile che chi è in una relazione non sia a conoscenza di tutti i piani del compagno.
Eppure è la verità.
Maja stava con Sebastina, lo amava, non gli avrebbe mai detto di no nostante il pessimo trattamento che a volte subiva, eppure non era davvero a conoscenza di quanto a fondo andassero i suoi problemi.
Problemi non solo legati alla droga e legati al difficile rapporto con il padre, ma il ragazzo era in costante battaglia con la depressione e questo a volte lo rendeva difficile da gestire e da prevedere.
Può davvero Maja pagare il prezzo per una persona che non ha mai visto davvero fino a che è stato troppo tardi?
Provate ad ascoltare la sua storia.
Il romanzo di Malin Persson Giolito si distinge fin da subito per la sua struttura innovativa: l'autrice infatti mette in campo le sue doti di avvocato e decide di frammentare la storia in base alle tre settimane che servono al sistema giudiziario per capire se Maja sia effettivamente colpevole della strage compiuta a scuola o sia anche lei una vittima.
Il processo tuttavia non scorre lineare, a completare l'opera ci sono pezzi di vita della protagonista di prima della strage e del dopo, quando è sola in carcere con i suoi pensieri.
Sebbene sia Maja ad essere la vera protagonista assoluta della storia, la Giolito non manca di caratterizzare il motore che ha dato via a tutto: Sebastian.
Sebastian è il figlio di un uomo molto importante per la Svezia che è sempre stato abituato ad avere quello che voleva quando lo voleva.
Non è mai andato d'accordo con il padre e ha cercato in tutti i modi di attirare l'attenzione buttandosi in continui guai e iniziando a drogarsi.
Maja sembra esser la sua unica ancora di salvezza, ma in verità il ragazzo la sta trascinando a picco con lui.
L'autrice ha voluto osare con questo romanzo, andando a toccare temi molto seri e attuali di cui sempre più spesso si sente al telegiornale.
E' l'America ad essere spesso sotto i riflettori per continue sparatorie che si verificano negli edifici scolastici, un ambiente sereno in cui dovremmo tutti sentirci protetti e che spesso invece diventa solo un luogo di terrore dove non si ha davvero la certezza di uscirne incolumi.
Il confine tra vittima e carnefice non è sempre ben delineato come si voglia credere e per quanto da fuori possa sembrare un mostro, anche il carnefice a sua volta si sente una vittima del sistema, un sistema che non ha spazio per lui e che non riesce più a sopportare se non compiendo un atto estremo.
Durante tutto il romanzo siamo portati a chiederci la stessa cosa: Maja è una vittima oppure è colpevole di quanto affermano?
E' lei la sopravvissuta, ma quel momento caratterizzerà per sempre la sua vita e quindi si può parlare davvero di colpe?
Con un ritmo a tratti lento ma con una storia incalzante, di cui non si vede l'ora di scoprire di più, l'autrice ci immerge in un mondo oscuro dove non è tutto bianco e nero, ma bisogna essere in grado di vedere le sfumature che lo caratterizzano.
Maja è un personaggio che non si riesce a comprendere appieno, ma che si può giustificare e si fa inevitabilmente il tifo per lei perchè quel giorno maledetto ha spazzato via anche la sua di vita, rendendola agli occhi di tutti un mostro, anche se potrebbe non esserlo.
Sabbie Mobili è un romanzo che probabilmente non spicca per colpi di scena, ma che sa come catturare il lettore e portarlo alla scoperta di una storia non facile da digerire ma che a volte è necessaria da ascoltare.
Lei ha trascorso nove mesi strazianti in prigione in attesa del processo e ora è arrivato il momento di entrare in aula. Ma com’è possibile che Maja, la ragazza della porta accanto, brava studentessa e popolare tra i compagni di scuola, sia diventata la teenager più odiata del Paese? Che cosa ha fatto? O, forse, è quello che non ha fatto ad averla condotta a questo punto?
Mentre il processo va avanti, torniamo indietro ad analizzare i mesi precedenti alla sparatoria e scopriamo qual è stato il punto di svolta nella vita di Maja: innamorarsi di Sebastian Fagerman, il figlio dell’imprenditore più ricco di Svezia. Sebastian è affascinante e pericoloso e lei è attratta da lui come una falena dalla fiamma. Più la relazione si fa intricata e più Maja si allontana dai genitori e dagli amici, ma nessuno è capace di captare il suo silenzioso grido di aiuto.
Dietro la facciata rassicurante di una comunità agiata si insinuano tensioni razziali e problemi di droga e intanto gli adulti sono assenti e i punti di riferimento svaniscono.
E mentre Maja affonda nelle sabbie mobili, tutti sono pronti a scagliare la prima pietra. Sarà davvero un’assassina a sangue freddo o è solo una ragazza che ha perso la sua strada e adesso è rimasta sola?
Attraverso la voce capricciosa, irriverente e unica di Maja ricostruiamo la sua storia e, anche se fa male, non riusciamo a smettere di ascoltare.
IL MIO VOTO
Maja Norberg è una ragazza di diciotto anni che in pochi minuti ha visto la sua vita cambiare totalmente.
Dalla studentessa promettente è passata ad essere un'assassina, accusata della strage avvenuta nella sua scuola e delle morti non solo dei suoi compagni ma anche del suo ragazzo Sebastian e della sua migliore amica Amanda.
Queste situazioni, sebbene studiate dall'attentatore, sono all'esterno imprevedibili e non si può affermare con assoluta certezza la motivazione dietro ad un tale atto estremo.
Quello che contano sono le prove, i fatti e per il mondo Maja è l'unica ragazza viva e quindi è la colpevole.
Certamente era complice anche Sebastian ,il suo ragazzo, ma essendo morto tocca a lei portare il peso della vicenda.
Maja ha da poco raggiunto i diciotto anni e per la gravità della situazione è costretta ad una costante sorveglianza, in un carcere di sicurezza, e viene trattata come la peggiore delle assassine, costretta ad affrontare una delle peggiori punizioni del sistema giudiziario.
Finalmente dopo mesi di prigionia è giunto il suo momento: il processo è l'unica occasione di dire la sua verità.
Chi mai può credere al fatto che Maja non fosse a conoscenza dei piani di Sebastian?
Sebastian, un ragazzo malato e instabile con un grande odio verso il padre e verso il mondo, con cui era a stretto contatto e soprattutto di cui era innamorata.
E' facile giudicare dall'esterno e puntare il dito, non credendo possibile che chi è in una relazione non sia a conoscenza di tutti i piani del compagno.
Eppure è la verità.
Maja stava con Sebastina, lo amava, non gli avrebbe mai detto di no nostante il pessimo trattamento che a volte subiva, eppure non era davvero a conoscenza di quanto a fondo andassero i suoi problemi.
Problemi non solo legati alla droga e legati al difficile rapporto con il padre, ma il ragazzo era in costante battaglia con la depressione e questo a volte lo rendeva difficile da gestire e da prevedere.
Può davvero Maja pagare il prezzo per una persona che non ha mai visto davvero fino a che è stato troppo tardi?
Provate ad ascoltare la sua storia.
Il romanzo di Malin Persson Giolito si distinge fin da subito per la sua struttura innovativa: l'autrice infatti mette in campo le sue doti di avvocato e decide di frammentare la storia in base alle tre settimane che servono al sistema giudiziario per capire se Maja sia effettivamente colpevole della strage compiuta a scuola o sia anche lei una vittima.
Il processo tuttavia non scorre lineare, a completare l'opera ci sono pezzi di vita della protagonista di prima della strage e del dopo, quando è sola in carcere con i suoi pensieri.
Sebbene sia Maja ad essere la vera protagonista assoluta della storia, la Giolito non manca di caratterizzare il motore che ha dato via a tutto: Sebastian.
Sebastian è il figlio di un uomo molto importante per la Svezia che è sempre stato abituato ad avere quello che voleva quando lo voleva.
Non è mai andato d'accordo con il padre e ha cercato in tutti i modi di attirare l'attenzione buttandosi in continui guai e iniziando a drogarsi.
Maja sembra esser la sua unica ancora di salvezza, ma in verità il ragazzo la sta trascinando a picco con lui.
L'autrice ha voluto osare con questo romanzo, andando a toccare temi molto seri e attuali di cui sempre più spesso si sente al telegiornale.
E' l'America ad essere spesso sotto i riflettori per continue sparatorie che si verificano negli edifici scolastici, un ambiente sereno in cui dovremmo tutti sentirci protetti e che spesso invece diventa solo un luogo di terrore dove non si ha davvero la certezza di uscirne incolumi.
Il confine tra vittima e carnefice non è sempre ben delineato come si voglia credere e per quanto da fuori possa sembrare un mostro, anche il carnefice a sua volta si sente una vittima del sistema, un sistema che non ha spazio per lui e che non riesce più a sopportare se non compiendo un atto estremo.
Durante tutto il romanzo siamo portati a chiederci la stessa cosa: Maja è una vittima oppure è colpevole di quanto affermano?
E' lei la sopravvissuta, ma quel momento caratterizzerà per sempre la sua vita e quindi si può parlare davvero di colpe?
Con un ritmo a tratti lento ma con una storia incalzante, di cui non si vede l'ora di scoprire di più, l'autrice ci immerge in un mondo oscuro dove non è tutto bianco e nero, ma bisogna essere in grado di vedere le sfumature che lo caratterizzano.
Maja è un personaggio che non si riesce a comprendere appieno, ma che si può giustificare e si fa inevitabilmente il tifo per lei perchè quel giorno maledetto ha spazzato via anche la sua di vita, rendendola agli occhi di tutti un mostro, anche se potrebbe non esserlo.
Sabbie Mobili è un romanzo che probabilmente non spicca per colpi di scena, ma che sa come catturare il lettore e portarlo alla scoperta di una storia non facile da digerire ma che a volte è necessaria da ascoltare.
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