Buona sera cari bookspediani.
Sul blog vi aspetta anche l'intervista fatta a Cath Crowley grazie a De Agostini!
Siete pronti a scoprirla?.
IL ROMANZO
Autore: Cath Crowley
Editore: De Agostini
Genere: Young Adult
Data di uscita: 26 settembre 2017
TRAMA:
Ci sono ferite che non si rimarginano, giorni che non si dimenticano. Come il giorno in cui Rachel ha detto addio al suo migliore amico, Henry Jones. Era una sera d’estate, e lei stava per trasferirsi dall’altra parte del Paese. Ma, prima di andarsene, si era nascosta nella libreria gestita dai Jones e aveva infilato una lettera nel libro preferito di Henry. Una lettera d’amore a cui Henry non aveva mai risposto. Ora, però, sono passati tre anni e quel giorno sembra lontano una vita intera. Perché nel frattempo il fratello di Rachel è morto, e lei è l’ombra di quel che era. Il dolore la soffoca, e l’unica via d’uscita sembra tornare a casa. Dalle cose che Rachel ama di più: la libreria e Henry. I due iniziano quindi a lavorare fianco a fianco, circondati dai libri, confortati dalle parole. E, mentre tra gli scaffali impolverati della libreria si intrecciano le storie di tutta la città, Rachel e Henry si ritrovano. Perché non c’è posto migliore delle pagine di un libro per ritrovare se stessi.
L'INTERVISTA
Cosa ti ha ispirato a scrivere “Io e te come un romanzo”?
Avevo appena terminato un romanzo e ancora ero alla ricerca di un'idea, non avevo l’ispirazione per un nuovo libro.
In un certo momento ho aperto un libro e ho trovato una frase sottolineata da un’altra persona.
Ma diciamo che dopo Graffiti Moon mi sentivo un po’ persa ed ero spesso in casa, in pigiama e non uscivo e un giorno ho ricevuto un messaggio sul mio cellulare che mi diceva: "hai controllato la tua buchetta della posta? "
Così ho controllato e ho trovato un messaggio che diceva: "vai a prendere un caffè".
Non sapevo chi l’aveva mandato ma sono uscita e il giorno dopo ho ricevuto lo stesso messaggio e questa volta c’erano della parole e dovevo formare una poesia e il testo diceva: "hai 24 ore per formare una poesia e poi postarla online" e poi mi hanno organizzato una specie di caccia al tesoro in una libreria locale, hanno messo dei messaggini all’interno dei libri affinchè li trovassi.
Cosa ami di più dell’essere un’autrice?
Come funziona il tuo processo creativo? Sei una che pianifica oppure ti fai guidare dalla storia?
Sono un po’ entrambi.
Prima penso alle idee di base e ai personaggi e poi quando ho quasi tre atti, penso alla struttura, anche se non sempre funziona alla perfezione, ma cerco comunque di combinare le due cose.
Hai vinto molti premi e sono sicura che ognuno di essi significhi qualcosa, ma quale ti ha emozionato di più?
Sicuramente il Golden Ink Award che viene dato dai giovani lettori. Ha significato veramente tantissimo perchè è stata la prima volta che quei ragazzi mi leggevano e mi hanno scelto, quindi questo mi ha decisamente emozionato di più e fatto sentire speciale.
Rachel è un personaggio così complesso: forte all’esterno ma allo stesso tempo fragile, come sei riuscita a creare il giusto equilibrio?
Ci è voluto tanto e non ero mai sicura di come crearla, ma penso sia solo questione di continuare a scrivere di lei e entrare sempre di più nel personaggio, delineandola giorno dopo giorno.
E ovviamente l'aiuto dell’editore mi ha aiutato a capire quando ero riuscita a comprendere Rachel.
Come funziona il mercato australiano? E’ più facile essere pubblicati?
Non è facile, ma è una realtà più piccola e quindi puoi andare a una presentazione e puoi facilmente trovare persone disposte ad opzionare il tuo libro, perché sono sempre alla ricerca di nuove voci.
Cosa si può fare per far approcciare le persone alla lettura?
L'INTERVISTA
Avevo appena terminato un romanzo e ancora ero alla ricerca di un'idea, non avevo l’ispirazione per un nuovo libro.
In un certo momento ho aperto un libro e ho trovato una frase sottolineata da un’altra persona.
Ma diciamo che dopo Graffiti Moon mi sentivo un po’ persa ed ero spesso in casa, in pigiama e non uscivo e un giorno ho ricevuto un messaggio sul mio cellulare che mi diceva: "hai controllato la tua buchetta della posta? "
Così ho controllato e ho trovato un messaggio che diceva: "vai a prendere un caffè".
Non sapevo chi l’aveva mandato ma sono uscita e il giorno dopo ho ricevuto lo stesso messaggio e questa volta c’erano della parole e dovevo formare una poesia e il testo diceva: "hai 24 ore per formare una poesia e poi postarla online" e poi mi hanno organizzato una specie di caccia al tesoro in una libreria locale, hanno messo dei messaggini all’interno dei libri affinchè li trovassi.
Chiaramente sono diventati i miei migliori amici, anche se non sapevo nulla di loro all’epoca.
Questo mi ha fatto pensare allo scambio di messaggi attraverso i libri e questo mi ha ispirato.
Questo mi ha fatto pensare allo scambio di messaggi attraverso i libri e questo mi ha ispirato.
Sei un’insegnante e una editor, ti ha aiutato con i tuoi libri?
Direi di no. Se sto scrivendo io un libro significa che sono all’interno della storia e quindi non posso vedere il quadro generale. Quando invece leggo i libri degli altri posso vedere tutto e aiutarli a correggere quello che non va.
Direi di no. Se sto scrivendo io un libro significa che sono all’interno della storia e quindi non posso vedere il quadro generale. Quando invece leggo i libri degli altri posso vedere tutto e aiutarli a correggere quello che non va.
In poche parole posso aiutare gli altri ma non me stessa.
Cosa ami di più dell’essere un’autrice?
Poter sognare, sono una sognatrice quindi mi piace sognare. Mi piace giocare con i mondi: metterli uno di fianco all’altro e vedere quello che succede, come possono evolversi.
Come funziona il tuo processo creativo? Sei una che pianifica oppure ti fai guidare dalla storia?
Sono un po’ entrambi.
Prima penso alle idee di base e ai personaggi e poi quando ho quasi tre atti, penso alla struttura, anche se non sempre funziona alla perfezione, ma cerco comunque di combinare le due cose.
Hai vinto molti premi e sono sicura che ognuno di essi significhi qualcosa, ma quale ti ha emozionato di più?
Sicuramente il Golden Ink Award che viene dato dai giovani lettori. Ha significato veramente tantissimo perchè è stata la prima volta che quei ragazzi mi leggevano e mi hanno scelto, quindi questo mi ha decisamente emozionato di più e fatto sentire speciale.
Rachel è un personaggio così complesso: forte all’esterno ma allo stesso tempo fragile, come sei riuscita a creare il giusto equilibrio?
Ci è voluto tanto e non ero mai sicura di come crearla, ma penso sia solo questione di continuare a scrivere di lei e entrare sempre di più nel personaggio, delineandola giorno dopo giorno.
E ovviamente l'aiuto dell’editore mi ha aiutato a capire quando ero riuscita a comprendere Rachel.
Come funziona il mercato australiano? E’ più facile essere pubblicati?
Non è facile, ma è una realtà più piccola e quindi puoi andare a una presentazione e puoi facilmente trovare persone disposte ad opzionare il tuo libro, perché sono sempre alla ricerca di nuove voci.
Cosa si può fare per far approcciare le persone alla lettura?
Una cosa che aiuta tantissimo sono le raccomandazioni all’interno dei libri dai librai, che ti aiutino in qualche modo a collegare le tue letture.
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