Recensione "Correndo sul tetto del mondo" di Jess Butterworth

Bookspediani, vi do la buona notte con la mia opinione su "Correndo sul tetto del mondo" di Jess Butterworth.



Titolo: Correndo sul tetto del mondo 

Autore: Jess Butterworth

Editore: Edizioni San Paolo
Genere: Libri per ragazzi

Data di uscita: 22 Giugno 2018

«Ci sono due parole che in Tibet sono proibite. Due parole che bastano a farti imprigionare all'istante. Penso spesso queste parole. Qualche volta, addirittura, le dico. Guardo i soldati allontanarsi e grido: "Dalai Lama!-» 

Tash ha dodici anni e conosce bene le regole da osservare per sopravvivere in Tibet, un paese occupato dai soldati cinesi. Ma quando un uomo si dà fuoco nella piazza del mercato in segno di protesta e i soldati catturano i genitori di Tash, non si può far altro che infrangerle, queste regole. Lei e il suo amico Sam decidono di fuggire dal loro villaggio e cercare l'aiuto del Dalai Lama, che vive in esilio in India. E così, con i misteriosi documenti del padre di Tash nascosti nello zaino e accompagnati da due yak, inizia per i due ragazzi uno straordinario viaggio attraverso le montagne dell'Himalaya.

IL MIO VOTO 

 

Vivere in Tibet significa sottostare a tantissime regole da quando nel paese sono arrivati i soldati cinesi, decisi a far rispettare rigorosamente le loro leggi, altrimenti la pena può costare cara. E Tasha, una bambina di soli dodici anni, sa bene che non deve strasgredire a nessuna di esse, nonostante a volte giochi troppo con il fuoco e tenti la fortuna. Il suo paese è terribilmente oppresso e molti preferiscono essere liberi, dandosi fuoco, piuttosto che continuare a vivere in una perpetua prigione.

E' un giorno come un altro quando Tasha assiste ad un uomo che si dà fuoco nella piazza della città e immediatamente torna a casa dai genitori, temendo il peggio.

Gli amorevoli genitori della bambina però nascondono un segreto: entrambi fanno parte della resistenza e in particolare suo padre si occupa di consegnare messaggi all'esterno del paese, per far sapere a tutti in che condizioni vivono. E ora i soldati, desiderosi di avere per le mani un colpevole, vanno a bussare proprio alla porta di Tasha, portando via la sua famiglia.

L'unica possibilità di salvezza per i due adulti risiede in Tasha e non a caso il padre riesce a farla fuggire, sperando di averla messa sulla giusta direzione, lasciandole nello zaino degli indizi che posso aiutare l'interno paese.

Decisa a liberare i suoi genitori, la bambina sa che l'unica persona che può aiutarla è il Dalai Lama e quindi non ha altra scelta che infrangere tutte le regole del suo paese.

Insieme al suo caro e fidato amico Sam, parte per l'India e a tenerle compagnia ci saranno Eve e Osso, due yak pronti a tenere lei e Sam al caldo durante il loro viaggio.

Questo si preannuncia molto faticoso, ricco di insidie ed emotivamente non facile da affrontare.

Il tempo scorre velocemente e questo Tasha non può permetterlo per ha le ore contate, il messaggio di suo padre parla chiaro e se non arriverà a destinazione entro la data prestabilita, la sua vita potrebbe non essere più la stessa.


Ad attirare la mia attenzione su questo libro è stata la scelta della sua ambientazione, un mondo che non viene molto spesso esplorato e di cui ero curiosa di conoscere qualcosa in più.
Ci troviamo in Tibet durante l'oppressione cinese, la vita è insostenibile perchè piena di regole da rispettare e con soldati cinesi sempre in agguato, pronti a punire per la minima infrazione. Non tutti gli abitanti del paese però hanno accettato passivamente questa invasione e infatti hanno creato un gruppo chiamato resistenza, dove cercando di comunicare con l'esterno la loro situazione, sperando che qualcuno li possa aiutare ad uscire da questa tirannia.
I genitori della nostra protagonista sono entrambi mebri della resistenza e per far conoscere la verità rischiano grosso, disobbedendo alle leggi del paese, ma ben sapendo che quello che stanno facendo può essere importante per il futuro. Tasha vorrebbe a tutti i costi entrare nel gruppo ma i suoi genitori preferiscono tenerla lontana dal loro mondo, perchè troppo rischioso.


Quando però i due vengono arrestati proprio davanti a lei, Tasha non può più restare al sicuro nel suo angolino.
Deve per forza scendere in campo e portare a termine quello che ha iniziato suo padre.
Inizia così la sua avventura con Sam attraverso le montagne dell'Himalaya: un viaggio che li vede completamente allo sbando, insicuri di chi fidarsi e di chi no e soprattutto in costante minaccia di morte a causa delle temperature gelate delle montagne. A scaldarli e a tenergli compagnia ci saranno due yak, Osso ed Eve, che ben presto diventeranno degli amici terribilmente importanti per loro.
Si vede benissimo che l'autrice conosce ciò di cui parla e non a caso lei stessa è stata in viaggio sull'Himalaya: questa sua esperienza personale le ha consentito di trasmettere in modo semplice ma diretto tutte le difficoltà legate al passaggio sulle montagne, facendoci sentire attraverso Sam e Tasha la fatica di ogni passo, legati in primis al freddo e poi alla stanchezza e al poco cibo a disposizione.


Jess Butterworth con questo romanzo ci mostra una parte di cultura e di mondo di cui si sente parlare pochissimo e che invece merita decisamente più attenzione, per quanto è interessante e particolare.
Lo stile dell'autrice, semplice e scorrevole, aiutato da capitoli molto brevi, consentono di divorare questa storia nel giro di qualche ora, ma simultaneamente si porterà nel cuore per moltissimo tempo.
La protagonista Tasha è solo una bambina di dodici anni che, spinta dalla voglia di salvare in un primo momento i suoi genitori e successivamente tutto il paese oppresso, è decisa a combattere per ottenere un cambiamento e l'unica persona che può farlo è colui che è proibito nominare: il Dalai Lama.
Per cui non si interessa dei pericoli che corre, perchè ha un obiettivo da raggiungere e non si fermerà fino a quando non sarà arrivata a destinazione.
Ho amato il suo personaggio e ancora di più mi è piaciuta la sua amicizia con Sam, la quale spesso viene messa a dura prova, ma è talmente forte da affrontare ogni cosa.


Ci sono letture che spesso passano inosservate o perchè ci sono troppe uscite o perchè vengono relegate a semplici letture per ragazzi. 
Ancora una volta questo genere ha dato prova che non servono paroloni o storie chissà quanto intricate per arrivare al cuore dei lettori.
Correndo sul tetto del mondo è un romanzo che è capace di scongelare anche il più freddo dei cuori e riesce a fargli vivere un viaggio intenso quanto difficile, in costante compagnia di due protagonisti troppo piccoli per affrontare il mondo ma determinati a cambiarlo.
Allo stesso tempo l'autrice ci regala un piccolo scorcio di un mondo incantevole, pieno di meraviglie ma anche di pericoli che conosciamo troppo poco e che merita di essere ricordato non solo per i suoi paesaggi, ma anche per la sua storia.
Jess Butterworth mi ha regalato davvero un piccolo gioiellino e io vi consiglio caldamente di non farvelo sfuggire.