#Blogtour:"Il destino ha ali di carta" di Tor Udall - Recensione

Buon pomeriggio bookspediani.
Oggi sotto i riflettori c'è il romanzo di Tor Udall, ossia Il destino ha ali di carta, e in occasione del blogtour dedicato al libro, vi parlo di come è andata la sua lettura!




Titolo: Il destino ha ali di carta

Autore: Tor Udall

Editore: Garzanti

Genere: Fiction

Data di uscita: 13 Settembre 2018

Come ogni giorno, la giovane Chloe è seduta in riva al lago circondata da alberi secolari. Qui, al sicuro nel silenzio dei Kew Gardens, il più grande giardino botanico di Londra, Chloe si dedica all'arte degli origami con cui cerca di dare voce a quello che non riesce a dire. Fare origami è l'unico modo per sentirsi protetta da una colpa segreta che non riesce a lasciar andare. Come lei, anche Jonah ha scelto i Kew Gardens per allontanarsi dal caos e rimettere insieme i pezzi di un'esistenza su cui sente di non avere più il controllo. I due ragazzi sembrano non avere nulla in comune, se non di essere anime solitarie e alla deriva. Eppure l'anziano Harry Barclay, il custode dei giardini che li osserva ogni giorno, sa che non è così. Sono mesi che la sua vita scorre secondo un antico rituale: assistere al mutare delle stagioni, preservare le piante più deboli, rispondere alle domande strambe della piccola Milly, la bambina appassionata di fiori rari che gli fa compagnia. Ma soprattutto sono mesi che Harry aspetta. Aspetta che quella promessa che il giardino custodisce possa finalmente essere realizzata. Sa che Chloe e Jonah sono quelli giusti per svelare un segreto lontano. Per raccontare di un amore che supera i confini del tempo. Solo allora loro quattro saranno liberi. Solo allora, proprio come gli origami di Chloe, potranno dare nuova forma alle loro ali fragili e volare in alto per riconquistarsi il loro posto nel mondo.

IL MIO VOTO 

 

Jonah è un uomo alla deriva. La vita è stata spesso ingiusta con lui perchè gli ha concesso di trovare l'amore della sua vita ma mai di formare insieme una famiglia.
Ora quella donna non c'è più, è difficile comprendere il motivo della sua morte e la sua assenza ha lasciato Jonah un uomo pieno di rimpiati: i suoi pensieri vanno ai figli che non è mai riuscito a conoscere ma soprattutto al tempo che gli è stato rubato con quella donna speciale, ora non potranno più invecchiare insieme o costruirsi una famiglia.
Jonah è sempre stato un musicista ma ha abbandonato la sua carriera per diventare un insegnante di musica per avere il denaro necessario e una sicurezza che la vita in tour non gli poteva garantire.
Ora anche questa scelta è inutile, perchè tutti i sacrifici fatti ora sono promesse vuote, gli resta solo una vita di eterna solitudine.
L'unica cosa che può fare è trovare conforto nei famosi giardini botanici di Londra, i Kew Gardens, dove sua moglie era solita passare il tempo e dove ben presto ci sarà una panchina a segnare il suo passaggio in quel paradiso floreale ed è proprio lì che incontra una ragazza, Chloe.


Chloe ama passare il tempo a Kew Gardens, circondata da alberi che le fanno da custodi dei suoi segreti e in costante compagnia dei suoi origami. La ragazza infatti ama comporre nuove figure con la carta e spesse volte le sue realizzazioni sono manifestazioni di quello che vorrebbe dire ma non trova mai le parole per farlo. Sono gli origami a parlare per lei, a creare qualcosa di incredibile e magico.
Chloe ha sempre avuto una vita in movimento: non ha mai conosciuto suo padre e si è allontanata molto presto dalla madre per inseguire i suoi sogni.
Non crede nelle relazioni e usa gli uomini come momentanea ancora di salvezza, ma una volta che questi gli aprono il proprio cuore, fugge alla svelta.
C'è qualcosa nel suo passato che le impedisce di amare senza pensieri ma l'incontro con Jonah potrebbe mettere in serio rischio le sue solite abitudini.
In Jonah riconosce subito una persona sola e a pezzi, così come lo è lei stessa ed insieme forse potrebbero aiutarsi a tornare di nuovo interi. 


Ancora una volta la trama del romanzo mi ha completamente portato fuori strada, facendomi pensare ad un tipo di storia completamente diversa da quella che poi sono andata a leggere.
Il destino ha ali di carta è un libro che si focalizza contemporaneamente su cinque grandi protagonisti, alcuni più misteriosi di altri ma che a poco a poco svelano la loro storia e perchè sono così importanti ai fini della trama.
Conosciamo subito Jonah, un uomo che ha appena perso la moglie e non si da pace per la sua scomparsa: dopo tutti i problemi che hanno affrontato insieme sembra incredibile che ora sia destinato ad invecchiare da solo e non in sua compagnia.
Poi c'è Chloe, una ragazza davvero diversa dalle solite che si rifugia nell'arte degli origami non solo per dimenticare un evento che l'ha toccata nel profondo, ma anche per esprimere a fatti quello che ancora non riesce a parole.
Jonah e Chloe sono due anime spezzate, segnate da un destino crudele che ora sembra volersi far perdonare mettendoli l'uno nella strada dell'altra.


A fare da testimone alla loro solitudine c'è Harry Barclay, un anziano signore e anche custode del giardino bonatico più importante di Londra, il quale segue molto da vicino la loro storia ma allo stesso tempo cerca di non farsi mai notare da loro. Si limita semplicemente a prendersi cura delle piante e a proteggerle da tutto e da tutti.
A fare compagnia ad Harry c'è una bambina curiosa che gli pone costantemente tantissime domande sulla natura dei fiori ma anche sulle persone che passano per il giardino botanico, desiderosa di parlare con loro e in particolare di aiutare Jonah a ritrovare se stesso.
Milly, questo il nome della bambina, sa che deve stare attenta e che non può farsi vedere spesso, eppure la curiosità molte volte ha la meglio e la mette nella direzione di Jonah, decisa a diminuire il suo dolore.
Ma c'è un altro grande protagonista che è bene non dimenticare: lo stesso giardino Kew Gardens, il quale assiste silenzioso alle continue comunicazioni dei personaggi.


Tor Udall sembra voler raccontarci il romanzo come una continua melodia: la sua prosa musicale permette di spezzare tutti i confini del piano temporale, il quale spesso passa dal passato al presente ma con una naturalezza impressionante. La musica è infatti una parte importantissima del libro ed è Jonah ad essere il personaggio simbolo di questa: tramite la musica l'uomo può ricordare i suoi momenti felici ma può esprimere anche malinconia e tristezza per il suo presente e per un futuro perduto che non avrà mai più.
Ma fondamentale è anche la presenza degli origami:  questa tecnica di piegare carta usata non solo per creare opere d'arte ma come sorta di rimedio per curare l'anima e per esprimere quello che a parole è troppo difficile fare.
Non è un caso che i due personaggi siano entrambi legati al mondo artistico: è grazie a questa che la loro vita diventa un poco più semplice, perchè hanno la possibilità di usarla come una sorta di terapia.


Tutti e quattro i protagonisti devono venire a patti con un evento traumatico che ha cambiato per sempre le loro vite, ma questo percorso di accettazione e di rinascita è diverso per ognuno di loro.
E ognuno di loro deve fare i conti su quanto il destino ha influenzato la loro vita, facendole prendere una piega completamente diversa dalle loro aspettative.
E' stato veramente interessante vedere la loro evoluzione durante la narrazione del romanzo e l'autrice ha curato veramente alla perfezione i suoi personaggi, rendendoli indimenticabili quanto il suo libro.
A fare da testimone al loro cambiamento ci sono stati gli onnipresenti giardini Kew Gardens, un luogo magico e incantato il cui confine tra realtà e illusione si assottiglia pagina dopo pagina.
Voi che fate ancora qui, che aspettate a perdervi nelle pagine di questa incantevole lettura?




Mi raccomando, non perdetevi nemmeno una tappa!