Buon pomeriggio bookspediani.
Dopo avervi parlato in generale del libro nella tappa dedicata al blogtour, eccomi a parlarvi meglio di come è andata la lettura di questo romanzo.
Titolo: Tutta la verità su Ruth Malone
Autore: Emma Flint
Editore: Piemme
Genere: Thriller
Data di uscita: 12 Febbraio 2019
Ma poi, un mattino, Ruth non li trova più nei loro lettini. La polizia arriva e subito qualcosa non quadra: trovano le bottiglie di bourbon vuote, i bigliettini d'amore di troppi uomini in una valigetta sotto il letto, e Ruth troppo truccata, troppo bella. Le vicine scuotono il capo: il Queens intero sembra traboccare di pettegolezzi e mezzi sussurri, "madre distratta", "l'ha fatto apposta".
Pian piano Ruth si accorge che la "verità" degli altri - senza prove a suffragarla, solo illazioni - le si sta chiudendo sopra come il coperchio di una bara. Solo Pete Wonicke, giornalista in cerca di storie, cercherà di guardare oltre le apparenze, innamorandosi di questa donna sbagliata, che pagherà la propria imperfezione nel modo più terribile.
IL MIO VOTO
Quell'estate del 1965 a New York verrà ricordata per la grande ondata di caldo e per una donna in particolare, che ha sempre fatto di tutto per attirare l'attenzione su di lei e che ora ne ha fin troppa: Ruth Malone. Ruth è una donna che ci tiene ad apparire sempre al meglio: il trucco non è mai sbavato, i capelli sono sempre in ordine e i vestiti che indossa sono sempre di alta qualità, come se la sua immagine fosse un invito aperto a giudicarla. Perchè Ruth non è solo una donna molto attraente, ma è anche una madre single che si è separata dal marito e che accudisce i due figli: Frank Junior e Cindy. Il suo arrivo a New York fa certamente parlare di sè nel vicinato, soprattutto per il lavoro della donna, la quale bada ai bambini di giorno e lavora di notte come cameriera perchè il padre non invia mai abbastanza denaro per permetter ai bambini una bella vita. C'è sempre qualcosa da pagare: le bollette, la spesa, i vestiti nuovi oppure la babysitter e spesso Ruth è esausta di badare a tutto: a volte si concede qualche piccolo vizio come un drink di troppo o qualche sigaretta per calmare i nervi. Tante volte le capita di essere nervosa e di sgridare i bambini, ma è davvero questo a definirla una buona o una cattiva madre? Solo perchè beve troppo e frequenta molto spesso la compagnia di uomini diversi? Si può essere una donna spericolata e una madre allo stesso tempo?
La risposta non tarda ad arrivare quando una mattina Ruth si sveglia e non trova più i due bambini nei loro letti.
Inizia subito una serrata ricerca dei piccoli, ma con essa anche i primi pettegolezzi. Il vicinato infatti va a nozze con la notizia, per loro Ruth è senza dubbio colpevole di qualcosa: di non aver prestato troppa attenzione ai bambini, di essersi addormentata perchè troppo ubriaca e non aver sentito nulla oppure troppo presa a spassarsela con un nuovo. Sembra che nessuno si sforzi di conoscerla davvero e che la sua immagine parli già forte e chiaro.
Anche per la polizia Ruth non si presenta certo come madre modello e non esitano a mettere a soqquadro la casa trovando lettere d'amore dei tanti uomini che la donna frequenta, bottiglie di alcol buttate nel cassonetto sotto casa e soprattutto la non reazione della donna, che si nasconde dietro al suo trucco perfetto ma non versa nemmeno una lacrima per i suoi bambini scomparsi.
Una madre non si comporta così, una madre piange per i suoi bambini, soprattutto se poco tempo dopo vengono ritrovati entrambi morti assassinati. Per tutti Ruth è la vera colpevole, ma sarà davvero così oppure è solo una vittima?
Ormai lo sapete che di fronte ad un buon thriller non so resistere, ma questa volta ad attirare in primis la mia attenzione è stato il fatto che l'autrice si fosse basata su un vero fatto di cronaca nera avvenuto proprio negli anni 60 a New York e che, visto che la storia di Alice Crimmins non ha trovato la sua verità, abbia fornito la sua interpretazione.
Bisogna chiarire bene questo punto infatti: sebbene tragga ispirazione dalla realtà, la Flint fornisce la sua personale interpretazione dei fatti e umanizza in modo impeccabili i personaggi che la compongono. A narrare la storia è principalmente Ruth Malone, una donna che è ben lontano dall'essere perfetta, ma che come tante madri single fa del suo meglio per stare dietro ai suoi due bambini e allo stesso tempo cerca di seguire quel lavoro che le permette di arrivare a fine mese e di mettere qualcosa sotto i denti dei suoi bambini. A volte può essere irascibile, a volte può alzare la voce con loro ma quale madre, con tutti i problemi che ha a cui pensare, non lo farebbe.
Capita a tutti di avere giornate negative ed è bello pensare di riuscire a non sfogarsi con le prime persone che ci capitano a tiro, ma spesse volte sono proprio quelle con cui ci sfoghiamo appena possibile.
Ruth dall'aspetto non sembra una madre: si veste sempre elegante, ha un trucco impeccabile e i capelli rosso fuoco sempre in ordine. E' anche piena di vizi come il fumo e l'alcol e le piace parecchio la compagnia degli uomini. Basta questo a condannarla? Nella New York degli anni 60, dove l'immagine è tutto, a quanto pare si. Dopo la sparizione dei suoi bambini infatti la donna mai una volta si è dimostrata debole davanti agli altri, nonostante dentro fosse a pezzi, e questo unito al suo aspetto fisico è bastato ad accusarla di non essere una buona madre, di essersela cercata e di essere un'assassina quando poi i due bambini sono stati ritrovati senza vita. La polizia non si è sprecata a cercare un colpevole quando a detta di tutti era già davanti a loro, occorreva solo continuare a cercare le prove giuste che incriminassero la donna. E' giusto accusare una persona dal suo aspetto, dal suo non provare sentimenti, agli occhi degli altri, e dal suo modo di vivere? Il mondo sta per trovare il suo colpevole oppure ci troviamo davanti ad una nuova vittima di questo caso?
L'unica persona ad essere dalla sua parte e cercare in qualche modo di essere imparziale è Pete Wonicke, un giornalista che si innamora della donna e che la guarda in modo diverso, cercando di stare dalla parte della verità.
Emma Flint attraverso un ritmo sempre più serrato ci guida in questo incubo e ci fa mettere in discussione ogni cosa, pagina dopo pagina. Quando infatti tutto sembra puntare in una sola direzione, ecco che l'autrice stupisce, cambiano totalmente la storia e la strada che può prendere.
Tutta la verità su Ruth Malone è un romanzo che gioca sulle paure peggiori di una madre, ma che mette anche in evidenza come sia semplice condannare con una parola di troppo chi non si conosce o chi si reputa inferiore ai propri standard, rischiando di rovinare per sempre una vita, sia essa imperfetta. Non è facile stare accanto a Ruth durante questa storia, ma da persona apatica quale sono posso capire bene cosa significa mostrarsi sempre tutta d'un pezzo fuori e allo stesso tempo essere a pezzi dentro.
E' allucinante giudicare il dolore di una persona solo perchè si trucca e non piange in pubblico la morte dei suoi cari, come lascia ancora più senza parole l'indagine non troppo approfondita della polizia e, al contrario, quella più approfondita da un semplice giornalista che si intestardisce su Ruth e vuole in qualche modo aiutarla come può.L'effetto di Ruth è questo: tutti vogliono essere parte del suo mondo, come se avesse una calamita che attira tutte le attenzioni su di sè, ma questo ha un effetto sia positivo che negativo, purtroppo per lei.
Tutta la verità su Ruth Malone è un romanzo decisamente complesso per la tematica che approfondisce, spesso brutale, che viaggia tra la sottile linea di vittima o colpevole, non facendo comprendere fino alla fine chi è davvero chi e una volta che le maschere finalmente cadono, il lettore si ritrova in qualche modo svuotato.
Tutto il peso di quello che ha letto gli piomba addosso all'improvviso, come un forte pugno allo stomaco, lasciandogli l'amaro in bocca proprio perchè per quanto sia un romanzo di fantasia da parte dell'autrice, non si discosta così tanto dalla realtà non solo dell'epoca ma anche dei nostri giorni, ed è quello a fare più male.Emma Flint è un'autrice decisamente da tenere d'occhio, non solo per la sua abilità narrativa, in grado di non annoiare mai e di tenere sempre alta l'attenzione, ma soprattutto per come ha costruito i suoi personaggi.
Onestamente ho trovato un pelo più debole la parte dedicata a Pete Wonicke, soprattutto per come ha sviluppato come tutti gli altri una sorta di ossessione per la donna, ma tutto sommato la sua versione è necessaria per darci un punto di vista esterno e in teoria imparziale.
Tutta la verità su Ruth Malone è una lettura che ho trovato tremendamente interessante e che non dimenticherò così facilmente, decisamente un'ottimo esordio narrativo.
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