Bookspediani, come vedete sono tornata carica e vi lascio anche la recensione di un'ultima lettura, ossia "Regine" di Paolo Sciortino, un romanzo edito da Piemme.
Titolo: Regine
Titolo: Regine
Autore: Paolo Sciortino
Editore: Piemme
Genere: Romanzo Storico
Data di uscita: 4 Giugno 2019
Data di uscita: 4 Giugno 2019
Alla corte di Vienna, dove sono nate entrambe, arciduchesse, figlie dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, l'infanzia di Carolina e Maria Antonietta scorre serena, tra i concerti di un Mozart ragazzino, le lezioni di celebri pensatori del tempo e i giochi in uno dei parchi più incredibili di tutta Europa. Ancora giovanissime, però, vedono la spensieratezza lasciare il posto alla vita adulta, che inizia con la separazione, dalla madre e dalla sorella che più amano. A Versailles è diretta Maria Antonietta, sposa del delfino di Francia; Carolina, invece, è destinata all'Italia, Napoli sarà la sua casa, alla corte dei Borbone. Non si vedranno mai più, perché questo è uno dei drammi silenziosi che deve scontare chi ha il privilegio di regnare, ma resteranno sempre legate da un filo sottile e tenace che le terrà unite anche nei momenti di maggior lontananza, e che stritolerà il cuore di Carolina alla morte di sua sorella.
Non sono solo due regine, Carolina e Maria Antonietta, ma due espressioni, per quanto contrapposte, di un mondo in cambiamento. Carolina, la studiosa, la statista, convinta che il ruolo di regnante sia un servizio della collettività, un privilegio da pagare con la fatica. La tragica morte di Maria Antonietta, però, cambierà ogni cosa e mostrerà la fragilità di una filosofia astratta che si scontra con i bisogni e la rabbia del popolo.
Due sorelle, due regine, il mondo ai loro piedi e i desideri fatti realtà, ma anche due donne, con i dolori, i pianti, le rinunce che a chi fa parte del Paradiso non è concesso mostrare, né tantomeno provare.
IL MIO VOTO
Ormai penso sappiate le letture che sono solita fare, che la maggior parte delle volte divergono dai romanzi storici, tuttavia ci sono figure storiche che durante il mio percorso scolastico mi hanno in qualche modo affascinato e spinto ad approfondire la conoscenza di questi personaggi, tra queste ci sono state indubbiamente Maria Antonietta e Carolina, che per l'appunto sono le due protagoniste di questa storia, anche se la narrazione viene affidata puramente a Carolina, qualcosa che mi è dispiaciuto perchè avrei preferito avere un filo diretto con Maria Antonietta, una regina intrigante e originale che è andata incontro ad un infausto destino che in qualche modo l'ha portata a farsi conoscere ovunque nel mondo. Grazie a questo romanzo quindi conosciamo sia Maria Antonietta che Carolina fin da piccole, da quando non sono altro che semplici sorelle, con un destino da compiere, ma ben diverso da quello previsto per loro. Entrambe crescono in Austria, circondate da musica e da lezioni di comportamento, unite non solo per linea di sangue ma perchè davvero amiche, sorelle in tutto e per tutto, pronte a compiere la loro strada. Se Maria Antonietta è attesa in Francia, Carolina, nonostante sia la terza scelta, è destinata a recarsi al Regno di Napoli, dove incontra il suo sposo, Ferdinando. Ecco quindi che ben presto le strade delle sorelle si separano, sarà infatti l'ultima volta che potranno vedersi, ma continueranno a sostenersi a distanza, tramite lettere che Carolina condividerà con il lettore.
Paolo Sciortino infatti sceglie di affidare la narrazione completamente a Carolina, una giovane ragazza come tante, che per nascita è obbligata a sposare un uomo che non conosce, a dirigersi in un luogo che non ha mai visitato non per vacanza, ma per guidarlo accanto al suo Re.
La figura di Carolina quindi viene totalmente umanizzata fin dalla sua infanzia, la quale ci appare una bambina che non muore dalla voglia di separarsi dalla famiglia e dal suo paese, fino ad arrivare ad essere una donna benvoluta dai cittadini italiani, anche se non è italiana di nascita. Ci appare una sovrana giusta, con idee innovative e con intenzioni sempre buone, sempre preventivate per aiutare il popolo e non per il suo scopo personale. L'autore dà vita ad un personaggio che è impossibile non amare, soprattutto quando ci viene mostrato attraverso i tanti dialoghi che ha con il marito Ferdinando, il quale nel romanzo conserva la parlata napoletana, che rende quindi il personaggio credibile ma anche ironico, soprattutto per le espressioni che usa, che purtroppo in alcune occasioni non ho compreso fino in fondo, ma che ho apprezzato tantissimo perchè hanno aggiunto un tocco più leggero alla storia, ma allo stesso tempo gli ha dato una sfumatura di realismo.
Regine tuttavia non si limita semplicemente a riportare dei fatti storici, qualcosa che possiamo trovare in tutti i libri di testo, ma vuole mettere in evidenza le differenze tra queste due regine e in particolare il loro rapporto di sorelle, che non va ad essere solo di grande stima e amicizia, ma è un legame profondo, che caratterizza tutta la loro vita, dall'inizio alla vita, anche se per una è molto più breve che per l'altra. Carolina e Maria Antonietta prima di essere due sovrane sono infatti due sorelle come tante, due amiche che non possono vedersi a causa delle loro posizioni sociali e che continuano ad essere coinvolte l'una nella vita dell'altra nell'unico modo in cui possono farlo, ossia tramite lo scambio di lettere: è proprio attraverso questo rapporto epistolare che conosciamo meglio Maria Antonietta e apprendiamo la sua voglia di essere amata, in particolare da suo marito, ma anche dal suo popolo, qualcosa che non riuscirà mai ad ottenere. La regina di Francia ci appare come una donna fragile, che vuole soltanto appoggio e può trovarlo solo in Carolina. La regina di Napoli infatti non esita ad offrirle tutto ciò che può, soprattutto conforto, e sarà un duro colpo per lei perdere la sorella. Ma oltre che sorelle, Carolina e Maria Antonietta sono due regine e l'autore ci fa ben capire la loro differenza, non solo in ambito caratteriale, ma anche per quanto riguarda le decisioni che hanno preso e ovviamente che effetto hanno avuto su di loro e sul loro regno.
Paolo Sciortino con questo romanzo riesce a convincere il lettore più scettico, discostandosi dai soliti romanzi storici in cui vengono snocciolate solo informazioni che già sappiamo perchè studiate a scuola, narrando le vicende di una delle Regine che più hanno caratterizzato la storia del nostro paese in modo semplice e chiaro, alleggerendo l'atmosfera grazie all'umanizzazione dei personaggi, che non si limitano ad essere figure storiche irraggiungibili, ma sia Carolina che Ferdinando sembrano essere personaggi con cui si può conversare tranquillamente, così come è tangibile il dolore e la sofferenza di Maria Antonietta, che viene dipinta come una donna fragile e terrorizzata che si avvicina sempre di più ad un destino orribile, che vorrebbe evitare oppure in qualche modo vorrebbe qualcuno accanto a lei che la ama e che le possa infondere coraggio, anche se impossibile. Regine è quindi un romanzo che è stato un piacere leggere, anche se in verità mi aspettavo qualcosa di più e soprattutto mi aspettavo che anche Maria Antonietta, uno dei personaggi che più mi affascinano nella storia, avesse la sua voce, o per meglio dire parlasse in maniera diretta al lettore, e non solamente tramite le lettere destinate alla sorella Carolina, nonostante questo resta una bella lettura adatta certamente agli amanti della storia, ma anche a chi si vuole approcciare al genere, perchè è un romanzo che non è mai pesante, anzi l'autore riesce a tenere molto spesso un'atmosfera leggera, anche se il tono della storia si fa più grave quando il momento lo richiede, bilanciando molto bene il tutto. E' sicuramente una lettura nettamente più godibile dei soliti libri di storia scolastici.
Non sono solo due regine, Carolina e Maria Antonietta, ma due espressioni, per quanto contrapposte, di un mondo in cambiamento. Carolina, la studiosa, la statista, convinta che il ruolo di regnante sia un servizio della collettività, un privilegio da pagare con la fatica. La tragica morte di Maria Antonietta, però, cambierà ogni cosa e mostrerà la fragilità di una filosofia astratta che si scontra con i bisogni e la rabbia del popolo.
Due sorelle, due regine, il mondo ai loro piedi e i desideri fatti realtà, ma anche due donne, con i dolori, i pianti, le rinunce che a chi fa parte del Paradiso non è concesso mostrare, né tantomeno provare.
IL MIO VOTO
Ormai penso sappiate le letture che sono solita fare, che la maggior parte delle volte divergono dai romanzi storici, tuttavia ci sono figure storiche che durante il mio percorso scolastico mi hanno in qualche modo affascinato e spinto ad approfondire la conoscenza di questi personaggi, tra queste ci sono state indubbiamente Maria Antonietta e Carolina, che per l'appunto sono le due protagoniste di questa storia, anche se la narrazione viene affidata puramente a Carolina, qualcosa che mi è dispiaciuto perchè avrei preferito avere un filo diretto con Maria Antonietta, una regina intrigante e originale che è andata incontro ad un infausto destino che in qualche modo l'ha portata a farsi conoscere ovunque nel mondo. Grazie a questo romanzo quindi conosciamo sia Maria Antonietta che Carolina fin da piccole, da quando non sono altro che semplici sorelle, con un destino da compiere, ma ben diverso da quello previsto per loro. Entrambe crescono in Austria, circondate da musica e da lezioni di comportamento, unite non solo per linea di sangue ma perchè davvero amiche, sorelle in tutto e per tutto, pronte a compiere la loro strada. Se Maria Antonietta è attesa in Francia, Carolina, nonostante sia la terza scelta, è destinata a recarsi al Regno di Napoli, dove incontra il suo sposo, Ferdinando. Ecco quindi che ben presto le strade delle sorelle si separano, sarà infatti l'ultima volta che potranno vedersi, ma continueranno a sostenersi a distanza, tramite lettere che Carolina condividerà con il lettore.
Paolo Sciortino infatti sceglie di affidare la narrazione completamente a Carolina, una giovane ragazza come tante, che per nascita è obbligata a sposare un uomo che non conosce, a dirigersi in un luogo che non ha mai visitato non per vacanza, ma per guidarlo accanto al suo Re.
La figura di Carolina quindi viene totalmente umanizzata fin dalla sua infanzia, la quale ci appare una bambina che non muore dalla voglia di separarsi dalla famiglia e dal suo paese, fino ad arrivare ad essere una donna benvoluta dai cittadini italiani, anche se non è italiana di nascita. Ci appare una sovrana giusta, con idee innovative e con intenzioni sempre buone, sempre preventivate per aiutare il popolo e non per il suo scopo personale. L'autore dà vita ad un personaggio che è impossibile non amare, soprattutto quando ci viene mostrato attraverso i tanti dialoghi che ha con il marito Ferdinando, il quale nel romanzo conserva la parlata napoletana, che rende quindi il personaggio credibile ma anche ironico, soprattutto per le espressioni che usa, che purtroppo in alcune occasioni non ho compreso fino in fondo, ma che ho apprezzato tantissimo perchè hanno aggiunto un tocco più leggero alla storia, ma allo stesso tempo gli ha dato una sfumatura di realismo.
Regine tuttavia non si limita semplicemente a riportare dei fatti storici, qualcosa che possiamo trovare in tutti i libri di testo, ma vuole mettere in evidenza le differenze tra queste due regine e in particolare il loro rapporto di sorelle, che non va ad essere solo di grande stima e amicizia, ma è un legame profondo, che caratterizza tutta la loro vita, dall'inizio alla vita, anche se per una è molto più breve che per l'altra. Carolina e Maria Antonietta prima di essere due sovrane sono infatti due sorelle come tante, due amiche che non possono vedersi a causa delle loro posizioni sociali e che continuano ad essere coinvolte l'una nella vita dell'altra nell'unico modo in cui possono farlo, ossia tramite lo scambio di lettere: è proprio attraverso questo rapporto epistolare che conosciamo meglio Maria Antonietta e apprendiamo la sua voglia di essere amata, in particolare da suo marito, ma anche dal suo popolo, qualcosa che non riuscirà mai ad ottenere. La regina di Francia ci appare come una donna fragile, che vuole soltanto appoggio e può trovarlo solo in Carolina. La regina di Napoli infatti non esita ad offrirle tutto ciò che può, soprattutto conforto, e sarà un duro colpo per lei perdere la sorella. Ma oltre che sorelle, Carolina e Maria Antonietta sono due regine e l'autore ci fa ben capire la loro differenza, non solo in ambito caratteriale, ma anche per quanto riguarda le decisioni che hanno preso e ovviamente che effetto hanno avuto su di loro e sul loro regno.
Paolo Sciortino con questo romanzo riesce a convincere il lettore più scettico, discostandosi dai soliti romanzi storici in cui vengono snocciolate solo informazioni che già sappiamo perchè studiate a scuola, narrando le vicende di una delle Regine che più hanno caratterizzato la storia del nostro paese in modo semplice e chiaro, alleggerendo l'atmosfera grazie all'umanizzazione dei personaggi, che non si limitano ad essere figure storiche irraggiungibili, ma sia Carolina che Ferdinando sembrano essere personaggi con cui si può conversare tranquillamente, così come è tangibile il dolore e la sofferenza di Maria Antonietta, che viene dipinta come una donna fragile e terrorizzata che si avvicina sempre di più ad un destino orribile, che vorrebbe evitare oppure in qualche modo vorrebbe qualcuno accanto a lei che la ama e che le possa infondere coraggio, anche se impossibile. Regine è quindi un romanzo che è stato un piacere leggere, anche se in verità mi aspettavo qualcosa di più e soprattutto mi aspettavo che anche Maria Antonietta, uno dei personaggi che più mi affascinano nella storia, avesse la sua voce, o per meglio dire parlasse in maniera diretta al lettore, e non solamente tramite le lettere destinate alla sorella Carolina, nonostante questo resta una bella lettura adatta certamente agli amanti della storia, ma anche a chi si vuole approcciare al genere, perchè è un romanzo che non è mai pesante, anzi l'autore riesce a tenere molto spesso un'atmosfera leggera, anche se il tono della storia si fa più grave quando il momento lo richiede, bilanciando molto bene il tutto. E' sicuramente una lettura nettamente più godibile dei soliti libri di storia scolastici.
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