Buon salve bookspediani!
Eccomi tornata attiva e quindi è pronta per voi una nuova recensione di un romanzo che mi ha davvero sorpresa.
Titolo: Ogni piccola cosa interrotta
Eccomi tornata attiva e quindi è pronta per voi una nuova recensione di un romanzo che mi ha davvero sorpresa.
Titolo: Ogni piccola cosa interrotta
Autore: Silvia Celani
Editore: Garzanti
Genere: Fiction
Data di uscita: 23 Maggio 2019
Genere: Fiction
Data di uscita: 23 Maggio 2019
Mi chiamo Vittoria e la mia vita è perfetta.
Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola.
Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così.
È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile.
Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre.
Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.
Vittoria al primo sguardo può apparire una ragazza perfetta: ha una bella casa, i soldi non le mancano di certo, così come le amicizie, è una ragazza molto bella e dulcis in fundo va anche bene a scuola, eppure non bisogna mai fermarsi all'apparenza, perchè dentro Vittoria è ben lontano dall'essere perfetta, è spezzata, sta andando in pezzi e nessuno accanto a lei sembra accorgersi di questo malessere. Sua madre la tratta come se non esistesse e quando si rivolge a lei è solo per darle ordini e per trattarla come una bambola di porcellana, qualcosa da esibire e basta, senza curarsi di niente altro. Anche la sua migliore amica ormai non la comprende più, sebbene lei dica una cosa, nessuno sembra ascoltarla, come se in qualche modo fosse invisibile al resto del mondo e il suo unico scopo fosse comportarsi come vogliono gli altri. Vittoria quindi non riesce ad emergere dalla sua stessa vita, non riesce a farsi ascoltare: sta cadendo e non ha nessun appiglio.
Eppure questa situazione così delicata viene sconvolta ancora di più quando Vittoria trova un vecchio carillon in pezzi, qualcosa che sembra comunicarle la sua importanze, anche se a pezzi, e che Vittoria non riesce bene a collocare, se non per il fatto che continua a farla sentire male ma allo stesso tempo la sprona a farsi aiutare e ad essere una persona diversa, una persona che finalmente trova la sua strada e non segue la scia degli altri.
All'uscita di questo romanzo ho sentito solo pareri positivi, ma di fatto non sapevo cosa aspettarmi dall'esordio di Silvia Celani. Quello che ho trovato è stata una lettura che mi ha colto completamente impreparata per la piega che hanno preso gli avvenimenti e soprattutto per come è stata gestita, una storia quindi non risulta mai banale e piena di tanti piccoli messaggi volti ad insegnare qualcosa al lettore.
Vittoria è la protagonista principale della storia, quella ragazza con cui è facile rispecchiarsi perchè mostra all'esterno un'immagine di sè che non è veritiera, mentre invece a poco a poco all'interno si sta spezzando, qualcosa che è facile da credere perchè non sempre siamo pronti a far vedere al mondo la nostra parte più fragile, e così ci accontentiamo di quello che le persone intorno a noi ci offrono, perchè in verità chi ci sta accanto spesso vede il nostro malessere, ma fa finta di nulla, perchè è più facile vedere che la vita trascorre come sempre, piuttosto che farsi domande e affrontare davvero i problemi di ogni giorno. Ma Vittoria, come per tanti di noi, è stanca di essere invisibile ed è stanca della vita di sempre, ormai inizia a starle stretta e da questo inizia non il suo cambiamento, ma semplicemente la sua evoluzione.
Vittoria si è sempre sentita incompleta, la perdita da piccola del padre l'ha certamente segnata e il fatto che la madre non parli mai di lui e non si curi spesso di lei, non fa che accentuare la sua mancanza di affetto. E' tuttavia quando trova un carillon rotto che comprende quanto anche la sua vita sta andando in pezzi, quanto sia stanca delle apparenze perchè nella vita conta molto altro, e soprattutto quanto ha bisogno di un sostegno che da sola non è più in grado di trovare. Ecco perchè si fa seguire da una psicologa, qualcuno che le fa capire la direzione da prendere, qualcuno con cui tuttavia fatica ad aprirsi ma che l'accetta per la persona che è e non per quella che finge di essere tutti i giorni. Oltre a questa dottoressa, nella sua vita entra un ragazzo che è ben lontano dal suo solito giro, perchè è un semplice muratore, eppure si ritrova completamente interessata a lui proprio perchè non è diverso da come appare, ma anche lui sembra non vederla e questo la costringe a rifugiarsi ancora di più in se stessa e ad analizzare tutto quello che non va in lei, perchè si sente così spezzata e perchè sente questo bisogno di risposte da sua madre, una donna che non le dà affetto, tanto meno risposte. Il suo percorso quindi non di trovare se stessa, ma di accettarsi per le imperfezioni che nasconde con così tanta paura e scoprire un passato che è ormai nascosto da tanto tempo, le faranno capire chi è davvero Vittoria e regaleranno al lettore un viaggio interiore incredibile.
Silvia Celani si è rivelata un'abile narratrice, in grado di creare una storia davvero brillante, che investe il lettore come un fiume in piena, perchè ci fa capire che non occorre costantemente dimostrarsi al meglio, come se tutto ci andasse bene, ma è giusto anche sentirsi spezzati a volte, incompleti, perchè dobbiamo ancora conoscere davvero la nostra storia e solo affondando le radici nel passato si può costruire un futuro con solide fondamenta.
Con questa storia appare chiaro che è giusto cambiare, è giusto evolversi e far sentire la propria voce, perchè la vita è una sola e soprattutto è nostra, non siamo i burattini di nessuno e non è giusto agire come vorrebbero gli altri e mettere da parte le proprie remore e i propri dubbi, è corretto sbagliare, ma solo se lo facciamo con la nostra testa e non con quella degli altri.
Ogni piccola cosa interrotta è un romanzo che trasuda sofferenza, in particolare da Vittoria ma anche dagli altri personaggi che entrano in stretto contatto con lei, ma trasuda anche speranza, una possibilità di guarire da questo senso di inadeguatezza che si avverte e quindi la possibilità di aggiustare quei pezzi che ci fanno sentire spezzati, in modo tale da non nascondere le nostre spaccature, ma da renderle più belle, visibili , fieri di far vedere le nostre cicatrici perchè sono un simbolo di una vita vissuta appieno.
Sono molteplici gli argomenti che affronta Silvia Celani in questo romanzo, il primo tra tutti il senso di inadeguatezza che si avverte quando non si riesce ad essere a proprio agio nemmeno nella propria pelle, perchè ormai si è stanchi di fingere di non aver alcun problema al mondo. Poi si passa a cercare aiuto quando non si è più in grado di trovare una soluzione da soli, qualcosa di cui non bisogna vergognarsi perchè quando nessuno ti ascolta davvero, bisogna trovare qualcuno che sia in grado di farlo. E ovviamente non manca il disastroso rapporto tra una madre che non sembra curarsi della propria figlia e questa figlia che prova in tutti i modi a farsi voler bene dalla madre, fallendo miseramente.
Quella stessa persona che ha bisogno di affetto ma anche di risposte, qualcosa che troverà in questo romanzo da persone davvero inaspettate, che entreranno nella sua vita al momento giusto e che le faranno capire di più su se stessa e su come vuole condurre la sua vita e sul suo passato, facendole finalmente capire che è perfetta nella sua imperfezione e del resto è questo il grande messaggio di questa lettura: non serve nascondersi, serve camminare a testa alta e indossare le proprie cicatrici come vanto, perchè nessuno è perfetto e proprio per questo motivo siamo incantevoli, quello che serve è solo la forza di riconoscerlo e accettarlo.
Ho una grande casa e tanti amici. Non mi interessa se mia madre si comporta come se io non esistessi. Se mio padre è morto quando ero piccola. Se non ricordo nulla della mia infanzia. Se, anche circondata da persone e parole, sono in realtà sola.
Io indosso ogni giorno la mia maschera, Vittoria la brava figlia, la brava amica, la brava studentessa. Io non dico mai di no a nessuno. Per me va benissimo così.
È questo senso di apnea l’unica cosa che mi infastidisce. Quando mi succede, quello che ho intorno diventa come estraneo, sconosciuto. Ma è solo una fase. Niente potrebbe andare storto nel mio mondo così impeccabile.
Ero convinta che fosse davvero tutto così perfetto. Fino al giorno in cui ho ritrovato i pezzi di un vecchio carillon di ceramica. Non so cosa sia. Non so da dove provenga. Non so perché mi faccia sentire un po’ spezzata e interrotta, come lui. Ma so che, da quando ho provato a riassemblarlo, sono affiorati ricordi di me bambina. Della voce di mio padre che mi rassicura mentre mi canta una ninnananna. Momenti che avevo sepolto nel cuore perché, come quel vecchio carillon, all’improvviso si erano spezzati per sempre.
Eppure ora ho capito che è l’imperfezione a rendere felici. Perché le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più preziose.
IL MIO VOTO
Vittoria al primo sguardo può apparire una ragazza perfetta: ha una bella casa, i soldi non le mancano di certo, così come le amicizie, è una ragazza molto bella e dulcis in fundo va anche bene a scuola, eppure non bisogna mai fermarsi all'apparenza, perchè dentro Vittoria è ben lontano dall'essere perfetta, è spezzata, sta andando in pezzi e nessuno accanto a lei sembra accorgersi di questo malessere. Sua madre la tratta come se non esistesse e quando si rivolge a lei è solo per darle ordini e per trattarla come una bambola di porcellana, qualcosa da esibire e basta, senza curarsi di niente altro. Anche la sua migliore amica ormai non la comprende più, sebbene lei dica una cosa, nessuno sembra ascoltarla, come se in qualche modo fosse invisibile al resto del mondo e il suo unico scopo fosse comportarsi come vogliono gli altri. Vittoria quindi non riesce ad emergere dalla sua stessa vita, non riesce a farsi ascoltare: sta cadendo e non ha nessun appiglio.
Eppure questa situazione così delicata viene sconvolta ancora di più quando Vittoria trova un vecchio carillon in pezzi, qualcosa che sembra comunicarle la sua importanze, anche se a pezzi, e che Vittoria non riesce bene a collocare, se non per il fatto che continua a farla sentire male ma allo stesso tempo la sprona a farsi aiutare e ad essere una persona diversa, una persona che finalmente trova la sua strada e non segue la scia degli altri.
All'uscita di questo romanzo ho sentito solo pareri positivi, ma di fatto non sapevo cosa aspettarmi dall'esordio di Silvia Celani. Quello che ho trovato è stata una lettura che mi ha colto completamente impreparata per la piega che hanno preso gli avvenimenti e soprattutto per come è stata gestita, una storia quindi non risulta mai banale e piena di tanti piccoli messaggi volti ad insegnare qualcosa al lettore.
Vittoria è la protagonista principale della storia, quella ragazza con cui è facile rispecchiarsi perchè mostra all'esterno un'immagine di sè che non è veritiera, mentre invece a poco a poco all'interno si sta spezzando, qualcosa che è facile da credere perchè non sempre siamo pronti a far vedere al mondo la nostra parte più fragile, e così ci accontentiamo di quello che le persone intorno a noi ci offrono, perchè in verità chi ci sta accanto spesso vede il nostro malessere, ma fa finta di nulla, perchè è più facile vedere che la vita trascorre come sempre, piuttosto che farsi domande e affrontare davvero i problemi di ogni giorno. Ma Vittoria, come per tanti di noi, è stanca di essere invisibile ed è stanca della vita di sempre, ormai inizia a starle stretta e da questo inizia non il suo cambiamento, ma semplicemente la sua evoluzione.
Vittoria si è sempre sentita incompleta, la perdita da piccola del padre l'ha certamente segnata e il fatto che la madre non parli mai di lui e non si curi spesso di lei, non fa che accentuare la sua mancanza di affetto. E' tuttavia quando trova un carillon rotto che comprende quanto anche la sua vita sta andando in pezzi, quanto sia stanca delle apparenze perchè nella vita conta molto altro, e soprattutto quanto ha bisogno di un sostegno che da sola non è più in grado di trovare. Ecco perchè si fa seguire da una psicologa, qualcuno che le fa capire la direzione da prendere, qualcuno con cui tuttavia fatica ad aprirsi ma che l'accetta per la persona che è e non per quella che finge di essere tutti i giorni. Oltre a questa dottoressa, nella sua vita entra un ragazzo che è ben lontano dal suo solito giro, perchè è un semplice muratore, eppure si ritrova completamente interessata a lui proprio perchè non è diverso da come appare, ma anche lui sembra non vederla e questo la costringe a rifugiarsi ancora di più in se stessa e ad analizzare tutto quello che non va in lei, perchè si sente così spezzata e perchè sente questo bisogno di risposte da sua madre, una donna che non le dà affetto, tanto meno risposte. Il suo percorso quindi non di trovare se stessa, ma di accettarsi per le imperfezioni che nasconde con così tanta paura e scoprire un passato che è ormai nascosto da tanto tempo, le faranno capire chi è davvero Vittoria e regaleranno al lettore un viaggio interiore incredibile.
Silvia Celani si è rivelata un'abile narratrice, in grado di creare una storia davvero brillante, che investe il lettore come un fiume in piena, perchè ci fa capire che non occorre costantemente dimostrarsi al meglio, come se tutto ci andasse bene, ma è giusto anche sentirsi spezzati a volte, incompleti, perchè dobbiamo ancora conoscere davvero la nostra storia e solo affondando le radici nel passato si può costruire un futuro con solide fondamenta.
Con questa storia appare chiaro che è giusto cambiare, è giusto evolversi e far sentire la propria voce, perchè la vita è una sola e soprattutto è nostra, non siamo i burattini di nessuno e non è giusto agire come vorrebbero gli altri e mettere da parte le proprie remore e i propri dubbi, è corretto sbagliare, ma solo se lo facciamo con la nostra testa e non con quella degli altri.
Ogni piccola cosa interrotta è un romanzo che trasuda sofferenza, in particolare da Vittoria ma anche dagli altri personaggi che entrano in stretto contatto con lei, ma trasuda anche speranza, una possibilità di guarire da questo senso di inadeguatezza che si avverte e quindi la possibilità di aggiustare quei pezzi che ci fanno sentire spezzati, in modo tale da non nascondere le nostre spaccature, ma da renderle più belle, visibili , fieri di far vedere le nostre cicatrici perchè sono un simbolo di una vita vissuta appieno.
Sono molteplici gli argomenti che affronta Silvia Celani in questo romanzo, il primo tra tutti il senso di inadeguatezza che si avverte quando non si riesce ad essere a proprio agio nemmeno nella propria pelle, perchè ormai si è stanchi di fingere di non aver alcun problema al mondo. Poi si passa a cercare aiuto quando non si è più in grado di trovare una soluzione da soli, qualcosa di cui non bisogna vergognarsi perchè quando nessuno ti ascolta davvero, bisogna trovare qualcuno che sia in grado di farlo. E ovviamente non manca il disastroso rapporto tra una madre che non sembra curarsi della propria figlia e questa figlia che prova in tutti i modi a farsi voler bene dalla madre, fallendo miseramente.
Quella stessa persona che ha bisogno di affetto ma anche di risposte, qualcosa che troverà in questo romanzo da persone davvero inaspettate, che entreranno nella sua vita al momento giusto e che le faranno capire di più su se stessa e su come vuole condurre la sua vita e sul suo passato, facendole finalmente capire che è perfetta nella sua imperfezione e del resto è questo il grande messaggio di questa lettura: non serve nascondersi, serve camminare a testa alta e indossare le proprie cicatrici come vanto, perchè nessuno è perfetto e proprio per questo motivo siamo incantevoli, quello che serve è solo la forza di riconoscerlo e accettarlo.
si ringrazia la casa editrice
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