mercoledì 4 settembre 2019

Recesione "Il volto del mio assassino" di Sophie Kendrick

Buona sera bookspediani.
Eccomi con una nuova recensione per voi, parlo del thriller di Sophie Kendrick uscito qualche giorno fa per Giunti editore, ossia "Il volto del mio assassino".



Titolo: Il volto del mio assassino 
Autore: Sophie Kendrick
Editore: Giunti
Genere: Thriller
Data di uscita: 28 Agosto 2019





Quando Clara si risveglia dal coma, la sua vita precedente è un buco nero di cui non ricorda nulla. Perfino gli occhi azzurri di Roland, l'uomo che dice di essere suo marito, sono per lei gli occhi di un estraneo. Ma ricordare è vitale, perché Clara è stata aggredita brutalmente e la sua casa è stata incendiata da qualcuno che forse tornerà a finire il lavoro. In qualche angolo della sua mente potrebbe nascon-dersi quel volto, ma è difficile riportarlo alla luce in mezzo a tanti incubi confusi. Può davvero fidarsi di se stessa quando Roland sostiene che soffre da anni di psicosi e manie di persecuzione? O dovrebbe invece credere al poliziotto che insinua dubbi su suo marito?

IL MIO VOTO




Clara è una donna che sta vivendo un'esperienza terribile, le sembra di annegare, quasi di non avere più controllo sul suo corpo e sui suoi movimenti, salvo poi scoprire che stava semplicemente avendo un incubo, incurante del fatto che al suo risveglio le cose potranno solo che peggiorare. Non appena ha le forze di aprire gli occhi infatti, Clara si ritrova in ospedale e accanto a lei c'è un volto che non conosce, un uomo che si prende costantemente cura di lei e che continua a chiamarla tesoro, anche se per lei non ha nessun senso. Quell'uomo è suo marito, Roland, una persona che Clara non ricorda minimamente perchè ha appena subito un grave trauma, tuttavia la sua mente, per proteggerla, non solo ha dimenticato l'episodio che l'ha distrutta, ma ha completamente cancellato la sua identità, una scelta estrema e che potrebbe durare per sempre perchè come opera la mente umana rimane tutt'ora un grande mistero. Clara è certamente sconvolta, non sa cosa pensare e ovviamente ha paura di dipendere così tanto da Roland, il quale non esita a venirle in soccorso per qualsiasi cosa. A complicare la situazione c'è il fatto che il trauma che ha subito potrebbe essere stato un tentativo di ucciderla e quindi entra in scena anche la polizia, che si fa sempre più insistente per comprender il quadro della situazione e per insinuare che Clara con Roland potrebbe non essere davvero al sicuro. Se non ti puoi fidare nemmeno di te stesso, di chi ti puoi fidare per davvero? Presto Clara avrà la sua risposta.


Dopo aver abbandonato per qualche giorno il thriller, finalmente sono tornata a leggere una storia proprio riguardante questo genere e sicuramente Sophie Kendrick non mi ha fatto pentire di essermi immersa in questa vicenda. L'argomento che ha scelto di sviluppare non è certamente una novità, la perdita di memoria è una tematica affrontata molto spesso nei libri thriller, ma anche in altre letture di genere diverso, tuttavia è come un'autrice sceglie di sviluppare la sua storia che rende diverso ogni romanzo dagli altri, e in questo caso l'autrice ha fatto davvero un ottimo lavoro nel confondere sia Clara che il lettore stesso. La protagonista infatti, un po' come noi che stiamo leggendo il romanzo, non può che dare per scontato che quello che le viene raccontato sia la verità e noi, a nostra volta, visto che è Clara la narratrice del romanzo, non possiamo che credere a quello che lei ci dice, e quindi è ovvio che nuotiamo in acque molto pericolose e scivolose, poichè non possiamo credere a Clara, la quale diventa un narratore inaffidabile, ma possiamo solo scoprire la sua vita insieme a lei a piccoli passi, e restare sconvolti pagina dopo pagina, perchè qui è proprio il caso di dire che niente è davvero quello che sembra, così come nessun personaggio si rivela perfetto, ognuno ha i suoi segreti e ognuno manipola la verità a seconda di ciò che fa comodo, tocca a noi e a Clara cercare di vedere oltre le bugie.


Il personaggio di Clara l'ho trovato davvero interessante: è una donna che ha subito un trauma molto forte e la sua mente, per difendersi, è diventata una tabula rasa, si è completamente cancellata e ora lei è perduta, non sa chi è e nè a cosa credere, non può contare su se stessa ma solo sugli altri e questo si rivela essere una grande concessione di fiducia, qualcosa che non deve mai essere dato per scontato. Clara entra subito in contatto con Roland, un uomo che dice di essere suo marito e lei non ha nessuna ragione per non credergli e si affida a lui sia per prendersi cura delle sue ferite che della sua memoria: si fa infatti raccontare dal marito quello che sa su di lei e non tutto ciò che scopre le piace, come per esempio il fatto che spesso si inventava scenari improbabili, che vedeva cose che apparivano solo nella sua mente e quindi spesso si creava attrito tra lei e il marito, quindi questa perdita di memoria potrebbe essere anche una possibilità per loro di ricominciare da capo. Ma non si può negare che Clara sia in pericolo, prima di perdere la memoria infatti pensava di avere uno stalker e ora questa persona sembra essere tornata a perseguitarla, per cui non conoscere il suo passato la mette in pericolo. A complicare le cose è il poliziotto assegnato al suo caso, che la spinge ad essere dubbiosa verso chiuque. Il personaggio di Clara quindi risulta essere fragile e forte allo stesso tempo, vuole recuperare la memoria e vuole scoprire cosa sta succedendo nella sua vita, anche a costo di mettersi in pericolo poichè è stanca di dipendere dagli altri, vuole essere libera della sua vita.
In questo percorso Clara spesso sbaglia e si dimostra imperfetta, ma non potrebbe essere diversamente, vista la sua condizione, e questo la rende un personaggio credibile.


Sophie Kendrick ha creato quindi una storia interessante, con una protagonista indifesa ma coraggiosa allo stesso tempo e quindi non si può certo rimane delusi da questa storia. Tuttavia ho trovato una piccola pecca nella scelta della suddivisione dei capitoli, o meglio dei non capitoli.
L'autrice infatti ha scelto di raccontare questa storia dividendola in sette parti, all'interno di queste non esistono capitoli, solo una narrazione libera che si sviluppa per almeno una quarantina di pagine ognuna, non rendendo del tutto fluida e scorrevole la storia e soprattutto costringendo il lettore ad arrivare almeno alla parte successiva per fare qualche pausa, altrimenti si rischia di perdere il filo del discorso. Questo, almeno per me, è stato un grosso ostacolo all'inizio, perchè non amo in modo particolare capitoli così ampli e mi ci è voluto un po' di tempo per abituarmici, perchè in questo modo ho trovato la storia un pelo più appesantita. Apparte questo, la Kendrick al suo esordio come scrittrice col il suo nome, e non più come ghostwriter, ha dato prova di saper creare una storia fitta di mistero, in grado di stupire il lettore perchè non si dimostra essere mai banale o scontata, soprattutto non mancano i colpi di scena e, se alcuni possono risultare prevedibili per alcuni lettori, altri sono impossibili da scoprire prima del tempo e soprattutto hanno un senso, si vede che sono stati studiati e ben preparati, non messi a caso solo per stupire il lettore.


Il volto del mio assassino non è solo un romanzo che colpisce per la copertina, ma è una lettura che sa come farsi valere grazie ad una narrazione fitta di misteri e di mezze verità, in cui è lecito mettere in discussione ogni cosa, così come è normale vestire i panni della protagonista e cercare di scoprire cosa si sarebbe fatto al suo posto. La Kendrick è partita da un fatto di cronaca per scrivere questo romanzo e questo mettere ancora più i bridivi, poichè sapere che la nostra mente potrebbe davvero azzerarsi in un attimo ci fa capire quanto è fragile e preziosa la vita e quindi non bisogna mai sottovalutarla. Quello che non vi ho detto prima, ma che ritengo importante, è che questa storia è ambientata a Berlino ai giorni nostri, ma esplorando il passato di Clara si va comunque ad affrontare anche il passato della città e quindi si parla della divisione di Berlino e della successiva caduta del muro, un'omaggio alla protagonista, anch'essa divisa in due. Appare chiaro quindi che la Kendrick si è ben documentata prima di scrivere questo romanzo, a partire da come funziona la memoria e la scelta della mente di rimuovere solo determinati avvenimenti, e come soprattutto non abbia lasciato nulla al caso, a partire dall'ambientazione per arrivare ad ogni personaggio che compare nella storia, ognuno dei quali è un tassello molto importante che ci porta alla verità. Non è perfetto, in particolare la scelta di narrarlo in più parti senza suddividerlo in capitolo non l'ho trovata la scelta più appropiata, tuttavia è un buonissimo thriller, che non posso che consigliare sia agli amanti del genere, sia a chi si approccia per la prima volta a questo tipo di letture.






si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio





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