Bookspediani, siamo giunti alla fine di questo blogtour ed eccomi quindi pronta a parlarvi di Il cielo di pietra di N.K. Jemisin.
Titolo: Il cielo di pietra
Autore: N.K. Jemisin
Editore: Mondadori
Genere: Distopico
Data di uscita: 2 Febbraio 2021
Essun ha ereditato il potere di Alabaster Diecianelli. Vuole usarlo per ritrovare la figlia Nassun e tentare di costruire un mondo migliore, dando una seconda occasione all’umanità. Ma aprire il Portale degli Obelischi non basta. Bisogna far tornare la Luna.
Nassun ha sperimentato tutto il male possibile ed è giunta a una conclusione che sua madre non accetta: il mondo è troppo guasto per poterlo riparare. Meglio distruggerlo per sempre.
Madre e figlia si ritroveranno l’una contro l’altra nell’ultima, decisiva lotta per la sopravvivenza o la fine dell’Immoto.
Essun ancora una volta torna ad essere la protagonista di questa storia, una donna che ha dovuto affrontare tanto nella sua vita, combattendo contro quello che è sempre stata, cercando di proteggere i suoi figli e, quando ha fallito, non ha potuto fare a meno di rassegnarsi al suo destino. Non è stata solo lei a cambiare nel mentre, lo stesso Immoto sta cambiando e questa ultima stagione che lo domina sta mettendo a dura prova tutti i suoi abitanti, immoti e orogeni ed è per questo che Alabaster, una delle poche persone che Essun ha accettato nella sua vita e che è stata una vera costante per lei, ha cercato di porre fine a questa stagione, non riuscendoci e incaricando quindi Essun di farlo. Questo tuttavia ha un costo molto elevato, avvicinarsi agli obelischi non è possibile a tutti e se una volta messi in azione questi porteranno distruzione o rinascita, lo può sapere solo la persona che li azioni. Essun ovviamente vorrebbe dare una seconda occasione al mondo, ora che sa che sua figlia è viva e non troppo lontana da lei, vorrebbe ricostruire un mondo in cui lei è al sicuro, in cui loro sono al sicuro insieme ma non è così semplice perchè sua figlia invece è desiderosa di mettere fine al mondo come lo si conosce e quindi Essun oltre che cerca di sopravvivere e cambiare il mondo, ha un'ultimo scontro da affrontare con sua figlia, quella bambina che ormai non è più tale e che non riconosce più. Inutile dire che come sempre è molto facile avvicinarsi al personaggio di Essun, in questo libro secondo me viene spinta quasi al limite, è tanto il dolore che deve affrontare, sia per quanto riguarda il pegno da pagare per essersi collegata agli obelischi sia perchè vorrebbe solo riunirsi con sua figlia e non può farlo subito, e non sempre è un personaggio perfetto, un modello da seguire, ma alla fine della fiera è una semplice donna, una madre che vuole quello che tutte vorrebbero: un mondo sicuro per i propri figli ed è questo a farla amare, a rendere perfetta nella sua imperfezione.
Nassun è stata una bambina che è stata sottratta dalla madre dal proprio padre, un uomo che ha riconosciuto in lei l'orogenia e quindi la sua pericolosità, ma che non è riuscito ad ucciderla come invece ha fatto con il figlio più piccolo e che ha portato con sè in un viaggio nella speranza di renderla normale, non più un'orogena ma una semplice ragazza che avesse potuto amare senza remore. Nassun non è più quella bambina, è cresciuta e l'unica cosa che cerca e brama è l'accettazione e l'amore: sua madre nel tentativo di proteggerla, l'ha fatta sentire inadatta, suo padre nel tentativo di volerla diversa l'ha spinta ad odiare se stessa e una delle poche persone che invece ha accettato Nassun per quella che è e che le è sempre stato accanto è il Custode Schaffa, il quale anche in questo libro non esita ad aiutarla a fare un gesto estremo: se sua madre infatti vuole rendere il mondo un posto migliore per lei, cambiandolo, Nassun ha visto quanta malvagità c'è nel mondo, ha visto la sua imperfezione e ha capito che non c'è possibilità di redenzione, per cui non può che essere determinata a distruggerlo.
Non è facile immedesimarsi in Nassun, non possiamo comprendere fino in fondo quello che prova ma possiamo capire la sua delusione nei confronti degli estranei che non l'hanno mai vista come una persona ma come un pericoloso ambulante, ma soprattutto nei confronti delle persone che dovevano amarla e invece l'hanno in qualche modo rovinata, facendola sentire inadatta. La sua intenzione di distruggere il mondo è un gesto assolutamente estremo, ma a volte può essere necessario ricominciare dal principio per potere sanare una ferita impossibile da rimarginare.
Ormai il mondo creato dalla Jemisin penso lo conosciate bene, ci troviamo in questa terra chiamata Immoto dove in esso si verificano una serie di stagioni, la cui durata è impossibile da prevedere, così come le sue conseguenze. Alcune stagioni infatti hanno cambiato completamente l'Immoto e questa Quinta Stagione non è da meno, infatti il clima è totalmente cambiato, ci sono continue minacce della fine del mondo e le uniche persone che sembra possano salvarlo sono proprio quelle più temute e odiate, gli orogeni, personaggi che hanno un potere direttamente collegato con la Terra e a cui basta poco per distruggere un intero villaggio se il potere non viene controllato. Essun è sempre stata un'orogena, ha seguito le regole del Fulcro per essere controllata da loro e quindi non risultare una minaccia ma non è mai bastato e questo glielo ha fatto capire Alabaster, il quale con tutto il suo potere si è collegato agli obelischi per permetter alla Terra di avere una nuova occasione: solo la Luna infatti potrebbe essere in grado di salvare questa stagione, oppure potrebbe distruggere tutto. Sicuramente in questo libro l'autrice spiega meglio la funzione degli obelischi e la magia che deriva da questi, ma il perno centrale non ruota attorno a questo fantastico mondo, quanto al tema che la Jemisin descrive brillantemente ossia la discriminazione. Gli orogeni sono sempre stati trattati come strumenti, come sinonimo di pericolo e non come persone e questo trattamente deriva solo dal fatto che sono diversi e come spesso accade non si tenta di compredere il diverso, lo si teme e quindi lo si allontana. L'autrice arriva addirittura a dirci che può essere necessario un reset totale per salvare l'umanità da questo e devo dire che non la vedo una possibilità così remota nemmeno nel nostro mondo.
Il cielo di pietra è il finale che tutti si aspettano da una trilogia che fin dal primo libro si è distinta per la sua originalità sia per quanto riguarda la narrazione, sia per quanto riguarda i personaggi che ovviamente il mondo in cui la storia è ambientata. Come sapete e non manco di dire, tantissimi libri li leggo in una sola sessione mentre invece questa trilogia mi ha impegnato molto, soprattutto a livello emotivo: non è possibile infatti tentare di leggere tutto d'un fiato questa serie, è molto complessa ed è da capire, per questo bisogna prendersi il proprio tempo sia per entrare in questo mondo, sia perchè questo viaggio insieme ad Essun vale assolutamente lo sforzo. Ovviamente è lei la protagonista principale, la cui narrazione viene affidata ad un tu e quindi è come se il lettore stesso fosse il protagonista principale, tuttavia ci sono tanti altri personaggi che fanno la loro comparsa e che si insidiano nel cuore del lettore. Tanti altri ci mettono il loro tempo a farsi accettare ma sono tutti pezzi di un puzzle molto più grande e vasto che serve semplicemente a farci capire che se andremo avanti di questo passo, sia a trattare il nostro pianeta come se non ce ne importasse nulla di esso, sia a trattare in modo diverso le persone, la fine che faremo non sarà tanto lontana di quella della Quinta Stagione. La Jemisin ha creato una storia incredibile, un vero e proprio viaggio nelle montagne russe iniziato come un inno a prendersi cura del pianeta, per poi essere un messaggio a trattare in modo uguale le persone diverse da noi fino a concludersi con quello che è alla base di tutto, un rapporto complicato tra una madre e una figlia che sono all'ultimo scontro perchè vogliono cose diverse e la loro decisione protrebbe cambiare il mondo per sempre. La serie de La quinta stagione è qualcosa di davvero unico, complesso, originale, magica e spettacolare, non penso sia una lettura adatta a tutti e non è una storia da leggere in poche ore perchè va compresa e analizzata, ma è una storia distopica che non è poi così distante dal nostro mondo e che spinge a riflettere su come ci stiamo comportando e su cosa possiamo fare per cambiare, prima che sia inevitabilmente troppo tardi.
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