venerdì 14 maggio 2021

Blogtour "La lunga notte di Parigi" di Ruth Druart - La famiglia

 Bookspediani oggi si conclude il blogtour dedicato a "La lunga notte di Parigi" di Ruth Druart 


Titolo
:
 La lunga notte di Parigi
Autore:  Ruth Druart
Editore: Garzanti
Genere: Historical Fiction
Data di uscita6 Maggio 2021


È una lunga notte a Parigi. La città dorme quando si ode un sussurro gridato. Un sussurro che dice: addio. Potrebbe sembrare la fine di una storia, invece è solo l’inizio. Jean-Luc stringe tra le braccia il piccolo Sam, che la madre, con il dolore nel cuore, gli affida ancora neonato per salvarlo da un infausto destino. Siamo nel 1944 e Jean-Luc, che lavora per le ferrovie francesi, sa che i treni in partenza da Parigi hanno come unica destinazione i campi di sterminio tedeschi. Ha anche provato a sabotare alcuni convogli, ma senza successo. Per questo accetta di prendere con sé Sam: non ha potuto salvare altri bambini, salverà lui. Ma Jean-Luc sa che restare in città è troppo pericoloso. Il nemico è ovunque. Deve scappare dove esiste ancora una possibilità di essere liberi, quindi decide di partire con la moglie e il piccolo per l’America. Insieme costruiranno una famiglia. Perché così si sentono anno dopo anno. Fino a quando, un giorno, qualcuno bussa alla loro porta. I genitori di Sam sono sopravvissuti, lo hanno cercato senza sosta per anni e ora vogliono riabbracciarlo. Una madre e l’uomo che ha salvato suo figlio si trovano uno di fronte all’altra. Ma il confine tra giusto e sbagliato, tra legami di sangue e legami di affetto è labile come l’ultima luce che indora la Senna sul far della sera.


LA FAMIGLIA

La famiglia che riguarda questa storia è davvero difficile da definire: infatti noi conosciamo Jean Luc che vive con Charlotte in America, insieme al figlio Sam. Eppure Sam non è davvero il loro figlio,  è un bambino che gli è stato affidato da una donna convinta di morire in Francia, anni prima, perchè ebrea. Quindi Jean Luc e Charlotte dalla Francia si sono trasferiti in un posto lontano dall'incubo che infuriava, per avere loro una possibilità in più e soprattutto per Sam. Ma quando la madre di Sam, quella che gli ha dato la vita e soprattuo quella che lo ha abbandonato per offrirgli una vita migliore, ritorna e la vediamo ancora viva, allora capire chi è davvero la famiglai di Sam diventa difficile.

La famiglia è qualcosa che nessuno si sceglie: quando nasce un bambino, questo non può scegliere i genitori o il paese in cui nasce, così come il momento, però si crea subito quel legame di amore indissolubile che nonostante tutte le difficoltà, ci sarà sempre. La stessa cosa accade quando un bambino viene adottato, non è il bambino a scegliere i genitori ma questi a scegliere il bambino e possono giudicarlo solo per quello che vedono, non possono capire cosa accadrà in futuro, quello che è certo è che una famiglia è definita tale indipendentemente dai legami di sangue. ù
Ci sono tante persone che abbandonano i propri figli perchè non vogliono più averci a che fare e queste non sono degne di essere chiamati genitori, non sono la famiglia di questi bambini, la famiglia è chi invece decide di prendersene cura nonostante tutto, chi è disposto ad amare chi non sembra avere altre possibilità, per cui non è il sangue a definire una famiglia ma questa significa essere sempre presenti per i propri figli, sia nei momenti buoni che nei momenti difficili, insomma non è il sangue a definire un legame, ma è l'amore che nasce in maniera naturale e che dura per sempre, a definire una famiglia, è l'essere presente e prendersi cura del figlio, nonostante tutto. L'autrice in questo caso ci fa capire che Charlotte e Jean Luc hanno rischiato tanto per il piccolo Sam, fin da quando era in Francia, per approdare in un mondo diverso e offrirgli le migliori possibilità e di fatto queste due persone sono tutto ciò che Sam ha sempre conosciuto, per cui è giusto definirli una famiglia a tutti gli effetti.


Quello che però bisogna specificare è che a volte voltare le spalle al proprio figlio non lo si fa con cattive intenzioni, ma per offrire loro una vita migliore. In questo caso infatti la madre di Sam ha affidato il piccolo a Jean Luc non perchè non volesse avere niente a che fare con lui, ma perchè pensava che non sarebbe sopravvissuta al suo destino, ai campi di concentramento, e quindi affidare il bambino ad un altro è stato uno dei gesti d'amore più grandi, proprio perchè era disposta a rinunciare a lui, puri offrirgli un'occasione. E Sam non ha mai conosciuto la guerra, è riuscito a fuggire dalla Francia con Charlotte e Jean Luc, quelli che per lui sono a tutti gli effetti i suoi genitori. Ecco perchè quando Jean Luc viene a sapere che i genitori di Sam sono sopravvissuti entrambi e che da anni lo stanno cercando, non può che essere sconvolto ma soprattutto non sa cosa fare perchè è vero che lui e Charlotte lo hanno cresciuto e amato come un figlio, anche se non scorre il loro sangue nelle sue vene, ma allo stesso tempo i suoi genitori sono vivi, sono loro che lo hanno generato e lo hanno amato a tal punto da rinunciare a lui per offrirgli un'occasione e questo non si può cancellare e quindi il vero legame, la vera famiglia, in questo caso è più difficile che mai da definire. Definire la famiglia è qualcosa di incredibilmente difficile, ogni caso è diverso e l'unica cosa certa è che non è il sangue a determinare una famiglia, ma l'amore che li lega.


Non perdetevi le altre tappe!


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