Le protagoniste principali di questa storia sono tre: abbiamo Mira che è una mezza sirena e ha il compito di tenere a bada le varie discussioni tra gli umani e le creature marine, allo stesso tempo vuole ottenere più diritti per le creature del mare; poi abbiamo Nami che è un drago acquatico che è stata esiliata in superficie dalla madre e che quindi si ritrova completamente lontana dal suo elemento e da tutto ciò che conosce; infine abbiamo Cordelia che è una strega del mare che è determinata a tutto pur di ottenere quello che vuole, senza guardare in faccia nessuno.
Queste tre protagoniste sono completamente diverse tra loro eppure hanno in comune la voglia di trovare la loro strada a qualunque costo e soprattutto si ritrovano in un mondo che cambia costantemente e non tutti sono pronti a questo cambiamento, un mondo non semplice dove è difficile fidarsi degli altri e dove si è chiamati a fare scelte scomodo, pur di arrivare al proprio obiettivo.
Attraverso il punto di vista di queste tre protagoniste abbiamo modo di entrare nella loro vita, di conoscerle meglio e di fare più o meno il tifo per loro, perchè non sempre prendono le decisioni migliori sia per loro stesse che per gli altri. Per quanto possa capire Cordelia e il motivo dietro le sue scelte, è quella che ho sentito più lontana mentre invece Mira e Nami mi sono piaciute molto.
Fathomfolk mi ha subito conquistato per la sua copertina e per la sua trama, è un romanzo prettamente fantasy e infatti ha un worldbuilding tutto suo. Ci troviamo a Tiankawi che è una città semisommersa abitata sia da umani che da creature del mare.
Non è difficile comprenderlo, anche se i personaggi che compaiono sono tanti e non sempre è facile seguirli perchè oltre alle tre protagoniste principali ci sono tante altre comparse che caratterizzano la storia e influiscono suelle protagoniste.
Oltre ad essere un romanzo fantasy, ha una forte componente politica legata ai molti intrighi politici che si verificano durante la lettura, così come per quanto fantastico il mondo creato dall'autrice, questo richiama un poco il nostro e devo dire che per i temi che affronta, spinge anche molto a riflettere.
Le mie aspettative su questo romanzo erano altissime, da grande fan di tutto quello che è ambientato nel mare o negli abissi non potevo assolutamente perdermelo e per quanto riconosca l'assurdo lavoro che l'autrice ha fatto a livello di worldbuilding, ho sentito comunque la mancanza di qualcosa. Anche la penna dell'autrice a tratti era incerta, non completamente fluida e questo ha un po' rallentato la lettura. C'è da dire che questo è solo un primo libro di una serie, quindi la Chan può riscattarsi e infatti io sono comunque molto curiosa di continuare questa serie.
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