Karolina è una bambola che vive serena nella Terra incantata dei Giocattoli, dove fa la sarta e cuce abiti meravigliosi agli abitanti della città. Questo fino a quando la vita come l'ha sempre conosciuta cambia radicalmente a causa di una guerra che la costringe a scappare molto lontano, per avere la possibilità di vivere. E' così che Karolina si ritrova improvvisamente in una bottega di un giocattolaio che vive a Cracovia nel 1939. Il primo incontro tra Karolina e Cyryl non è dei migliori, l'uomo infatti crede di essere pazzo a parlare con una bambola, di aver perso definitivamente il senno. Ma Karolina con calma gli spiega la verità e, per quanto incredibile, Cyryl decide di accettarla anche solo per il fatto che si sente terribilmente solo e ha bisogno di una persona, o per meglio dire un amico, con cui parlare.
La bottega del giocattolaio è tra i luoghi più amati dei bambini: è al suo interno che c'è la vera magia, dove si possono trovare quanti più pupazzi possibili e Cyryl è fiero di donare quella gioia ai ragazzi, quella felicità che lui ha perso da quando è tornato dalla guerra senza una gamba, non più un intero non solo nel corpo ma anche nello spirito. E' grazie a Karolina che trova la forza di sorridere di nuovo e di avere fiducia nel mondo.
Cyryl vive in Polonia e si definisce quindi un polacco a tutti gli effetti, tuttavia suo padre era tedesco per cui parla la lingua e dall'esterno viene visto come un tedesco. Personalmente non bada molto alle eticchette, non ha nessun tipo di problema nè con i polacchi, nè con i tedeschi e neppure con gli ebrei. Tanto è vero che sta costruendo una bellissima casa delle bambole commisionatagli da Jozef , un uomo con una figlia Rena che spera di fare molto felice. E infatti quando Cyryl consegna il regalo alla piccola, quella è al settimo cielo, ma è ancora più sconvolta quando sente parlare Karolina e non può che chiedere di giocare con lei. Intanto anche Jozef non sa come spiegarsi come una bambola possa parlare, eppure non fa troppe domande e anzi insiste affinchè Cyryl resti a casa con lui a conversare.
E' l'inizio di una bellissima amicizia che purtroppo verrà ostacolata dal passare del tempo. Jozef e Rena infatti sono ebrei e ben presto l'uomo perde il lavoro e la figlia la possibilità di andare a scuola, dando la possibilità a Cyryl di essere utile alla piccola in qualche modo.
Purtroppo però più gli anni passano e più il mondo diventa pericoloso, non solo per gli ebrei ma per chiunque osi ostacolare i tedeschi e per quanta magia Cyryl possa avere, non può cancellare la malvagità.
Il fabbricante di sogni è un romanzo per ragazzi che mi incuriosiva già da tempo, ma ho sempre rimandato l'acquisto del libro in lingua, poichè speravo di vederlo pubblicato in Italia. Quando è arrivata la notizia della sua pubblicazione, saltellavo per tutta casa.
Devo essere onesta però: non ero preparata alla potenza di questa storia, sapevo che sarebbe stata magica e meravigliosa ma non me la immaginavo a questo livelli.
R.M. Romero racconta la storia di un semplice giocattolaio, un uomo che ama rendere felici i bambini e ha un dono straordinario nel creare pupazzi, tuttavia è anche un uomo tremendamente solo, che non ha nessuno con cui parlare e che ancora non è guarito dalle ferite fisiche, ma soprattutto interne, della priam guerra mondiale. Cyryl è un uomo davvero speciale, dotato di una magia particolare di cui nemmeno lui è al corrente: può infatti dare vita ai pupazzi e così accade con Karolina. Ella arriva direttamente dalla Terra dei Giocattoli e stava sfuggendo ad una guerra quando si è ritrovata nella bottaga del giocattolaio, richiamata dalla sua solitudine ma anche dalla sua bontà. Dopo lo sbalordimento iniziale i due diventano subito inseparabili e ben presto Cyryl esce dal suo guscio.
La Polonia tuttavia sta cambiando: ci stiamo avvicinando sempre di più alla seconda guerra mondiale e questo significa che tutti gli ebrei che vivono in città vengono trattati come fecca, spogliati del loro lavoro ma anche della loro stessa dignità. E Cyryl, che era recentemente diventato amico con Jozef e con la figlia dell'uomo, Rena, non può stare a guardare senza fare nulla. Essendo tedesco da parte di padre decide di sfruttare la sua posizione per avere più razioni, per aiutare i suoi due amici a restare in forze e a provare dal suo angolino a cambiare il mondo. Aiutato e consigliato costantemente da Karolina, che non è più solo una semplice bambola, ma è una vera amica per Cyryl, non un giocattolo che verrà abbandonato quando crescerà, ma a tutti gli effetti una parte importante della sua vita. Lo stesso del resto vale per Karolina: inizialmente non comprendeva il perchè del suo arrivo nella terra degli umani, ma più tempo passava con Cyryl più era chiaro che lui aveva bisogno di lei tanto quanto lei di lui. Il loro rapporto è uno dei dettagli più belli del libro, soprattutto perchè Cyryl è un personaggio decisamente unico e magico.
R.M. Romero crea un romanzo che intreccia perfettamente la magia con la realtà: da una parte ci fa sognare, facendoci capire che la magia può essere usata non solo per creare una vita, ma anche per salvarla e sarà proprio Cyryl a fare questo. Il Giocattolaio è una delle poche persone che ci fa capire che l'umanità ancora può essere salvata, che ci sono persone che non pensano solo al proprio tornaconto e anzi sono disposte a rischiare pur di aiutare amici che non hanno nessuna colpa se non di essere nati in un momento sbagliato.
Ma dall'altra parte ci mostra quanto può essere malvagio l'animo umano e fin dove è disposto ad arrivare per ottenere un ideale che ha luogo solo nella sua mente.
La storia si sviluppa nell'arco di più anni, per cui assistiamo ad una Polonia inzialmente tranquilla, che ancora non sa cosa l'attende, fino ad arrivare ad una città completamente sottomessa dai tedeschi e ormai arresasi al loro volere. Parallelamente Karolina ci racconta come anche nella sua stessa casa è scoppiata la guerra e quello che l'ha portata ad essere sulla Terra degli umani. Un parallelisimo non indifferente, come se la Terra dei Giocattoli e la nostra Terra fossero connesse.
Quando ho iniziato questa storia, non sapevo dove mi avrebbe condotto, certamente non mi aspettavo di venire toccata così nel profondo da questo romanzo che è stato creato per un pubblico di giovani lettori, e visto che tratta dell'Olocausto non potrei esserne più felice perchè solo tramite queste letture possono apprendere davvero cosa quegli anni terribili hanno significato, ma Il fabbricante di sogni è una storia che non lascia indifferenti nemmeno i lettori più adulti.
Al contrario, la semplicità dell'autrice è proprio quello che spezza in due il lettore, perchè rimane completamente disarmato da quello che racconta,
toccanto nel profondo dalla tematica e dalla cura con cui l'autrice tratta l'argomento. Geniale a mio avviso l'idea di unire magia e storia, non per cambiare quello che purtroppo ormai e fatto e che deve essere ricordato affinchè non succeda mai più, ma per far avere fede nell'umanità, per far comprendere che avere la magia non necessariamente ti permette di fare quello che vuoi, ma ti permette di salvare il salvabile.
Il fabbricante di sogni è una storia che esorto tutti a leggere, poichè in grado di impartire lezioni importanti e di far vedere una piccola luce in uno dei momenti più bui che la storia del nostro mondo ha mai visto.
si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio
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