martedì 4 giugno 2019

#Review Party:"On the Come up" di Angie Thomas

Buongiorno bookspediani.
Oggi esce il nuovo libro di Angie Thomas grazie a Rizzoli ed è quindi arrivato finalmente il momento di parlarvi di On the Come up. Pronti a conoscere Bri?

On the Come Up di [Thomas, Angie]

Titolo: On the Come up
AutoreAngie Thomas
Editore: Rizzoli
Genere: Young Adult
Data di uscita: 4 Giugno 2019


La sedicenne Bri vuole diventare una delle più grandi rapper di tutti i tempi.
O almeno vuole uscire dal suo vicinato un giorno. Visto che è la figlia di un grande rapper che è morto prima di poter sfondare, Bri ha grandi scarpe da riempire. Ma ora che sua madre ha perso il lavoro, il banco alimentare e le notifiche di sfratto sono parte della vita di Bri, così come il sound e le rime.
Con le bollette che diventano sempre di più e i senzatetto che sembrano aspettarla, Bri non solo vuole sfondare- deve assolutamente farlo per il bene della sua famiglia.



IL MIO VOTO



Inutile dire che aspettavo con grande entusiasmo il nuovo libro di Angie Thomas, che con il suo primo romanzo mi aveva non solo conquistato il cuore, ma emozionato in una maniera incredibile e anche On the come up non è da meno. Questa volta la protagonista è Bri, una ragazza che non se la passa tanto bene in famiglia poichè suo padre purtroppo è venuto a mancare e sono rimasti solo sua madre Jay, che si rifiuta di chiamare con l'appellativo di mamma, e suo fratello maggiore Trey. La madre di Bri e Trey ha passato un momento difficile poichè per molto tempo è stata dipendente da droghe e questo le ha fatto perdere la custodia dei figli, che sono passati sotto la protezione dei nonni paterni, ma a poco a poco la donna si è ripresa e ha riconquistato la loro fiducia, anche se in verità da parte di Bri c'è sempre il dubbio che lei non sia totalmente pulita e proprio per questo mette spesso in discussione le sue parole e le sue azioni. Bri tuttavia ha una grande passione: vuole diventare una rapper famosa, come suo padre, eppure nessuno crede in lei tranne la zia Pooh, la quale la porta spesso a combattere nel Ring non solo per fare esperienza, ma per trovare la sua voce. Del resto rappare significa esprimere quello che si è, usare le rime per denunciare quello che non va nella società, e purtroppo Bri sembra averlo trovato, dopo che a scuola viene ingiustamente trattata come se fosse una spacciatrice e quindi trattata come una criminale, senza che nessuno aspetti una sua spiegazione.


Questo trattamento, che ancora una volta mette in luce come le persone di colore vengano trattate in modo diverso rispetto ai bianchi, fa capire a Bri che non può certamente fare finta di nulla, tuttavia, piuttosto che lottare insieme ai suoi compagni per queste ingiustizie ed essere il volto del cambiamento, decide di scriverci sopra una canzone che può certamente farla sfondare, calcando un po' troppo la mano e non dicendo tutta la verità, ma parlando per metafore, per apparire più interessante. Eppure quello che Bri ignora è che nel mondo del rap non importanto le metafore, importano le parole e queste vengono prese troppo letteralmente, facendola passare per quello che non è e costringendo sua madre a farla allontanare da questo mondo. Ma ormai il rap non è solo il sogno di Bri, non è solo il sogno che aveva suo padre e che realizzerebbe in senso figurato insieme a lui, è l'unica possibilità di salvare la sua famiglia, poichè la madre purtroppo ha perso il lavoro e Trey non riesce a stare dietro tutti i pagamenti, eppure nessuno dei due vuole che Bri lavori perchè deve pensare principalmente alla scuola e al suo futuro. Ma Bri è determinata ad emergere e nessuno potrebbe fermarla, nè sua madre con i suoi consigli, nè i suoi migliori amici che cercano di farle capire la percezione che la gente sta avendo di lei, nè tanto meno la zia Pooh, colei che c'è sempre stata per il suo sogno di rapper ma che non è entusiasta della sua canzone e non vuole usarla.


A differenza di Starr, Bri è una ragazza completamente diversa da lei: in primis è la sua situazione familiare ad essere diversa. Sua madre Jay non si può permettere tanto con il suo stipendio, nemmeno le cose essenziali come il gas, che l'agenzia ha già provveduto a staccargli perchè non in grado di pagare le bollette, eppure fa tutto quello che può per non far mancare nulla a lei e a Trey, suo fratello maggiore, il quale contribuisce alle spese e cerca di salvare il salvabile, rifiutandosi anche di continuare gli studi pur di aiutare la famiglia in qualche modo. Anche la sorella di Jay, Pooh, per quanto siano soldi sporchi quelli che guadagna, non avrebbe problemi ad aiutarli qualora fossero in difficoltà. E la stessa Bri vorrebbe aiutare con le spese, però tramite il suo sogno più grande, ossia diventare una rapper, sebbene sua madre non sia molto felice di questa sua aspirazione poichè pensare al rap e al Ring, continue gare per provare il proprio valore, la distolgono dalla scuola e quindi dal suo futuro. Bri sa di avere la possibilità di arrivare a tante persone con le sue parole e vuole sfruttarla, tuttavia la sua buona volontà spesso viene mal interpretata, perchè lei vuole sfondare a tutti i costi e non le interessa passare per quella che non è, vuole solo che le sue canzoni siano di impatto, senza pensare però che ogni parola ha delle conseguenze e soprattutto un peso.


Bri vive nello stesso mondo di Starr, per cui anche lei non è indifferente ai pregiudizi degli altri, essendo una persona di colore viene sempre osservata due volte perchè creduta più pericolosa di tante altre. Un episodio in particolare la riguarda da molto vicino, quando a scuola due uomini pretendono di controllare il suo zaino e, quando lei si rifiuta non perchè nasconde chissà quali segreti, ma perchè nota la differenza tra lei e altri ragazzi bianchi, i due uomini non si fanno problemi a rispondere con violenza, buttandola a terra e ammanettandola, trattandola come una criminale.
Ancora una volta quindi ci troviamo davanti al razzismo e ai pregiudizi: in America in particolare le persone di colore devono stare attente ad ogni loro mossa perchè basta anche uno sguardo di traverso per attirare l'attenzione della polizia o delle forze dell'ordine e farli finire nei guai.
Quello che accade a Bri non è giusto, non deve passare inosservato e Bri potrebbe essere il volto di un cambiamento che non può più tardare ad arrivare, eppure sa già che verrebbe dipinta in modo da passare ancora una volta lei dalla parte del torto ed egoisticamente vuole proteggersi da questa umiliazione, vuole raccontare le cose secondo i suoi termini e per farlo deve rappare.
Mi è piaciuta davvero tanto l'inserimento del rap nel libro e come l'autrice lo ha sviluppato, non ci sono tanti romanzi che ne parlano ed è stato quindi interessante avere un'aggiunta del genere, che va ad arricchire la storia.


Angie Thomas, con uno stile molto attuale e diretto, ci conduce ancora una volta all'interno di una storia che ci spezza il cuore per quante ingiustizie siamo costretti a vedere, senza poter fare nulla per aiutare le persone che subiscono continui attacchi immotivati e fa male vedere che l'unica persona che potrebbe cambiare le cose si rifiuta di farlo, anche se Bri è da comprendere perchè sa di non avere una reputazione perfetta e tutte queste informazioni verrebbero usate contro di lei, la sua stessa voce del resto viene usata contro di lei, per dipingerla come una persona che non è e questo le da la forza di impegnarsi ancora di più nel suo mondo, nel rap, forse agendo anche in maniera egoista perchè mette sempre per prima se stessa e il suo sogno piuttosto che la sua famiglia, e soprattutto ad un certo punto del suo percorso si allontana anche dai suoi migliori amici, perchè cercano di farle capire per cosa vale la pena lottare e per cosa no. Il suo è stato un percorso ben diverso, un percorso che l'ha portata al top ma con un'immagine sbagliata di se stessa, come se si fosse costruita un personaggio per sfondare, ma per far sentire la propria voce e soprattutto per darle valore occorre parlare di ciò che si conoscere, occorre essere se stessi.


Devo ammettere che dopo The hate you give, era difficile produrre un libro che potesse tenergli testa e, sebbene abbia notato una piccola battuta di arresto, On the Come up è stata una lettura che ho divorato in poco tempo, le quattrocento pagine che compongono la storia sono filate via lisce come l'olio e mi hanno fatto arrabbiare, mi hanno fatto gioire ed emozionare, proprio perchè la Thomas con le sue storie è in grado di smuovere una montagna, parlando di argomenti terribilmente attuali come la voglia di sfondare, la voglia di cercare il proprio posto nel mondo, ma soprattutto il razzismo e il messaggio che passa con questo romanzo è che ancora una volta non importa quello che una persona di colore fa, il colore della sua pelle per gli altri è già una condanna e questo basta per pensare di avere il diritto di trattarlo come un criminale, senza prima chiedere spiegazioni, agendo e basta e al diavolo le conseguenze. Anche Bri del resto agisce e basta, fregandosene delle conseguenze, ma purtroppo nel suo mondo non si può permettere questi comportamenti, per sfondare, ma soprattutto per cambiare le cose, deve semplicemente essere se stessa e raccontare la realtà.
Basta questo, basta una voce e in un attimo si diventa un coro, pronti ad essere uniti per combattere la stessa causa.
On the come up è una bellissima lettura e per chi ancora non conosce Angie Thomas vi consiglio di iniziare proprio da questa, per poi recuperare il suo primo libro, lo merita.





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