Buon salve bookspediani.
Oggi vi porto la recensione del nuovo libro di Gaia Guasti, ossia La voce del branco - Gli eredi, il primo capitolo di una nuova serie fantasy per ragazzi edita da Camelozampa.
Titolo: La voce del branco - Gli eredi
Oggi vi porto la recensione del nuovo libro di Gaia Guasti, ossia La voce del branco - Gli eredi, il primo capitolo di una nuova serie fantasy per ragazzi edita da Camelozampa.
Titolo: La voce del branco - Gli eredi
Autore: Gaia Guasti
Editore: Camelozampa
Genere: Libri per ragazzi
Data di uscita: 16 Maggio 2019
Anche quest’anno, Mila, Ludo e Tristan si sono dati appuntamento alla Sorgente dei Lupi per festeggiare i loro compleanni. Ma questo 15 novembre, i tre ragazzi vengono attaccati da tre lupi che sembrano averli scelti.
Niente sarà più come prima e la necessità di un’esistenza selvaggia diventerà sempre più forte. Una voce potente esplode nelle loro teste, mentre una lupa rossa li bracca senza tregua e nel bosco si susseguono macabri ritrovamenti.
IL MIO VOTO
Mila, Ludo e Tristan sono tre amici che si sono sostenuti e soprattutto trovati fin dal primo incontro e in particolare dall'arrivo di Mila, quella ragazza di colore che faticava ad inserirsi a scuola ma che nei due ragazzi non solo ha trovato delle persone pronte a difenderla e sostenerla, ma dei veri e propri amici. Da quel momento sono stati inseparabili: insieme hanno festeggiato compleanni su compleanni, hanno condiviso ogni più piccola cosa, formando una vera e propria famiglia. Purtroppo però spesso la vita si mette in mezzo, e subito dopo le medie i tre hanno preso completamente strade diverse, allontanandosi sempre di più perchè di fatto non sono più coinvolti nella vita di tutti i giorni e questo non gli permette di sapere più quello che passa loro per la mente. Resta però sacro quell'unico incontro che fanno ogni anno, un modo per restare aggrappati al passato e per non ammettere che non sono più quelli di una volta. Eppure una terribile esperienza sta per unirli di nuovo, poichè a questo incontro vengono interrotti da tre lupi che, mordendoli, passano loro la natura di lupo, costringendoli a trasformarsi senza rendersene conto e questa loro nuova situazione li rende più amici che mai, perchè possono parlare di questa situazione solo tra loro. Così come possono proteggersi solo tra loro, perchè i lupi che li hanno morsi non volevano ucciderli,ma c'è un altro lupo che si affida completamente al suo istinto e che ha tutte le intenzioni di farli a pezzi.
Esistono davvero tantissime storie sui lupi e sui licantropi che è difficile trovare qualcosa al giorno d'oggi che si discosti dalle solite letture, cosa che invece per quanto mi riguarda con il romanzo di Gaia Guasti è accaduta. La sua creazione infatti di questa storia è ben diversa dalle altre, in cui sappiamo che una volta morsi si è un licantropo per tutta la vita, un qualcosa con cui bisogna lottare ogni giorno e che ha bisogno di tempo di assestamento per trovare il suo equilibrio di coesistenza con la parte umana. Per quanto riguarda invece questa lettura, l'autrice provvede a creare una storia in cui è possibile tornare ad essere un umano dopo un determinato periodo di tempo, basta semplicemente passare l'anima del lupo ad un'altra persona, mordendola e ovviamente facendo attenzione a non ucciderla. Bisogna però prestare molta attenzione a comprendere quando si avvicina la possibilità di passare questa sorta di maledizione a qualcun altro, poichè se il momento giusto sfuma, non solo è impossibile tornare ad essere quelli di una volta, ma la natura umana viene completamente assorbita dal lupo e si diventa quindi un animale a tutti gli effetti, un essere che si affida all'istinto e che ha una sola missione: ferire chi intralcia la sua strada.
Trovo questa scelta narrativa decisamente diversa dalle solite e soprattutto lascia un pizzico di illusione sia al lettore, che ai protagonisti stessi, che in qualche modo tutto si possa aggiustare, lanciando quindi un bel messaggio di speranza.
La carta vincente della storia sono senza dubbio i tre protagonisti: Mila, Ludo e Tristan, tre ragazzi molto giovani che fin da piccoli hanno iniziato a sostenersi e ancora oggi, sebbene risentano della reciproca lontananza, sanno che possono sempre contare l'uno sull'altro. L'autrice ci tiene a specificare che Mila è una ragazza di colore, una delle poche della città, e quindi è facile capire che i due ragazzi non giudicano Mila dal colore della sua pelle ma dal suo carattere e dalla sua amicizia, come di fatto è giusto che sia. All'inizio del romanzo sappiamo che i tre ormai non hanno più il bel rapporto di una volta, non perchè hanno litigato o perchè hanno sbagliato qualcosa, semplicemente la vita va avanti e anche degli amici che si conoscono da sempre possono allontanarsi e diventare quasi estranei. E' triste, ma di fatto tutti e tre sono consapevoli che il loro vedersi ogni anno è diventata ormai solo una sorta di abitudine. Il venire però trasformati in lupi, per quanto possa apparire una maledizione, per la loro amicizia diventa un'ancora di salvezza, poichè sapere che stanno passando questo momento difficile e delicato insieme li rende più forti, li rende in grado di capire cosa gli sta succedendo e anche di godersi, per quanto possibile, le loro trasformazioni. Allo stesso tempo questa loro nuova condizione li mette in pericolo e quindi non possono che fare squadra per difendersi da chi vuole far loro del male.
Questo da prova che non serve davvero vedersi tutti i giorni per essere amici, perchè nel momento del bisogno tutti e tre sono in prima linea per proteggersi a vicenda.
La voce del branco - Gli eredi è solo il primo capitolo di questa nuova trilogia di Gaia Guasti, un romanzo che serve a farci entrare in questo nuovo mondo e che ci dà tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per capire che ci sono in ballo tantissime novità per i tre protagonisti Mila, Ludo e Tristan, i quali sono solo all'inizio della loro nuova vita, una vita divisa tra essere umani ed essere lupi e se per il momento vedono del divertimento, un certo senso di libertà e soprattutto di onnipotenza, non sanno che tempi molto duri li attendono, e quindi questo pone ottime basi e una terribile curiosità per i seguiti di questa storia.
L'autrice con un linguaggio molto semplice e uno stile molto fluido e diretto ci conduce in questa storia che parla di cambiamenti, di amicizia ma anche di continui problemi da affrontare, poichè ognuno dei tre ragazzi non ha una situazione ottima in famiglia: Ludo per esempio viene continuamente ignorato dal padre, che tiene di più al proprio cane che a lui, mentre Mila vive solo con la madre e la donna incolpa il padre della ragazza per ogni singolo problema, per cui è inutile anche parlare quando c'è qualcosa che non va. Non sapevo bene cosa aspettarmi da questa lettura, composta da poco più di duecento pagine e che quindi si legge in una serata, ma sono stata davvero piacevolmente sorpresa da questa storia perchè è stata in grado di svilupparla in modo originale e mai banale, unendo il fantasy alla vita di tutti i giorni e quindi creando una bellissima lettura, di cui non vedo l'ora di conoscere altro.
Niente sarà più come prima e la necessità di un’esistenza selvaggia diventerà sempre più forte. Una voce potente esplode nelle loro teste, mentre una lupa rossa li bracca senza tregua e nel bosco si susseguono macabri ritrovamenti.
IL MIO VOTO
Mila, Ludo e Tristan sono tre amici che si sono sostenuti e soprattutto trovati fin dal primo incontro e in particolare dall'arrivo di Mila, quella ragazza di colore che faticava ad inserirsi a scuola ma che nei due ragazzi non solo ha trovato delle persone pronte a difenderla e sostenerla, ma dei veri e propri amici. Da quel momento sono stati inseparabili: insieme hanno festeggiato compleanni su compleanni, hanno condiviso ogni più piccola cosa, formando una vera e propria famiglia. Purtroppo però spesso la vita si mette in mezzo, e subito dopo le medie i tre hanno preso completamente strade diverse, allontanandosi sempre di più perchè di fatto non sono più coinvolti nella vita di tutti i giorni e questo non gli permette di sapere più quello che passa loro per la mente. Resta però sacro quell'unico incontro che fanno ogni anno, un modo per restare aggrappati al passato e per non ammettere che non sono più quelli di una volta. Eppure una terribile esperienza sta per unirli di nuovo, poichè a questo incontro vengono interrotti da tre lupi che, mordendoli, passano loro la natura di lupo, costringendoli a trasformarsi senza rendersene conto e questa loro nuova situazione li rende più amici che mai, perchè possono parlare di questa situazione solo tra loro. Così come possono proteggersi solo tra loro, perchè i lupi che li hanno morsi non volevano ucciderli,ma c'è un altro lupo che si affida completamente al suo istinto e che ha tutte le intenzioni di farli a pezzi.
Esistono davvero tantissime storie sui lupi e sui licantropi che è difficile trovare qualcosa al giorno d'oggi che si discosti dalle solite letture, cosa che invece per quanto mi riguarda con il romanzo di Gaia Guasti è accaduta. La sua creazione infatti di questa storia è ben diversa dalle altre, in cui sappiamo che una volta morsi si è un licantropo per tutta la vita, un qualcosa con cui bisogna lottare ogni giorno e che ha bisogno di tempo di assestamento per trovare il suo equilibrio di coesistenza con la parte umana. Per quanto riguarda invece questa lettura, l'autrice provvede a creare una storia in cui è possibile tornare ad essere un umano dopo un determinato periodo di tempo, basta semplicemente passare l'anima del lupo ad un'altra persona, mordendola e ovviamente facendo attenzione a non ucciderla. Bisogna però prestare molta attenzione a comprendere quando si avvicina la possibilità di passare questa sorta di maledizione a qualcun altro, poichè se il momento giusto sfuma, non solo è impossibile tornare ad essere quelli di una volta, ma la natura umana viene completamente assorbita dal lupo e si diventa quindi un animale a tutti gli effetti, un essere che si affida all'istinto e che ha una sola missione: ferire chi intralcia la sua strada.
Trovo questa scelta narrativa decisamente diversa dalle solite e soprattutto lascia un pizzico di illusione sia al lettore, che ai protagonisti stessi, che in qualche modo tutto si possa aggiustare, lanciando quindi un bel messaggio di speranza.
La carta vincente della storia sono senza dubbio i tre protagonisti: Mila, Ludo e Tristan, tre ragazzi molto giovani che fin da piccoli hanno iniziato a sostenersi e ancora oggi, sebbene risentano della reciproca lontananza, sanno che possono sempre contare l'uno sull'altro. L'autrice ci tiene a specificare che Mila è una ragazza di colore, una delle poche della città, e quindi è facile capire che i due ragazzi non giudicano Mila dal colore della sua pelle ma dal suo carattere e dalla sua amicizia, come di fatto è giusto che sia. All'inizio del romanzo sappiamo che i tre ormai non hanno più il bel rapporto di una volta, non perchè hanno litigato o perchè hanno sbagliato qualcosa, semplicemente la vita va avanti e anche degli amici che si conoscono da sempre possono allontanarsi e diventare quasi estranei. E' triste, ma di fatto tutti e tre sono consapevoli che il loro vedersi ogni anno è diventata ormai solo una sorta di abitudine. Il venire però trasformati in lupi, per quanto possa apparire una maledizione, per la loro amicizia diventa un'ancora di salvezza, poichè sapere che stanno passando questo momento difficile e delicato insieme li rende più forti, li rende in grado di capire cosa gli sta succedendo e anche di godersi, per quanto possibile, le loro trasformazioni. Allo stesso tempo questa loro nuova condizione li mette in pericolo e quindi non possono che fare squadra per difendersi da chi vuole far loro del male.
Questo da prova che non serve davvero vedersi tutti i giorni per essere amici, perchè nel momento del bisogno tutti e tre sono in prima linea per proteggersi a vicenda.
La voce del branco - Gli eredi è solo il primo capitolo di questa nuova trilogia di Gaia Guasti, un romanzo che serve a farci entrare in questo nuovo mondo e che ci dà tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per capire che ci sono in ballo tantissime novità per i tre protagonisti Mila, Ludo e Tristan, i quali sono solo all'inizio della loro nuova vita, una vita divisa tra essere umani ed essere lupi e se per il momento vedono del divertimento, un certo senso di libertà e soprattutto di onnipotenza, non sanno che tempi molto duri li attendono, e quindi questo pone ottime basi e una terribile curiosità per i seguiti di questa storia.
L'autrice con un linguaggio molto semplice e uno stile molto fluido e diretto ci conduce in questa storia che parla di cambiamenti, di amicizia ma anche di continui problemi da affrontare, poichè ognuno dei tre ragazzi non ha una situazione ottima in famiglia: Ludo per esempio viene continuamente ignorato dal padre, che tiene di più al proprio cane che a lui, mentre Mila vive solo con la madre e la donna incolpa il padre della ragazza per ogni singolo problema, per cui è inutile anche parlare quando c'è qualcosa che non va. Non sapevo bene cosa aspettarmi da questa lettura, composta da poco più di duecento pagine e che quindi si legge in una serata, ma sono stata davvero piacevolmente sorpresa da questa storia perchè è stata in grado di svilupparla in modo originale e mai banale, unendo il fantasy alla vita di tutti i giorni e quindi creando una bellissima lettura, di cui non vedo l'ora di conoscere altro.
si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio
Bravissima Sara per le tue riflessioni su questo libro. E' un libro che ho letto pure io per il concorso "un libro per la testa" e mi ha molto coinvolto nella vicenda come se al posto di Mila, Tristan e Ludo, ci fossi io... Beh anch'io do 4 stelle, tutto sommato un bel libro molto interessante. Per chi ancora non lo ha letto, lo consiglio fortemente...
RispondiEliminaSERENA.
Ciao scusa il disturbo ma volevo chiederti se potevi dirmi dove si trova la recensione della voce del branco le origini
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