sabato 24 agosto 2019

Recensione "Ninfa Dormiente" di Ilaria Tuti

Buona sera bookspediani.
Il protagonista di oggi è il nuovo romanzo di Ilaria Tuti, che torna in libreria con Ninfa Dormiente e quindi con il commissario Teresa Battaglia.



Titolo: Ninfa Dormiente
Autore: Ilaria Tuti
Editore: Longanesi
Genere: Thriller
Data di uscita: 27 Maggio 2019


“Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle  montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso  riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più profondo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.”

IL MIO VOTO



Teresa Battaglia è tornata e questa volta con un nuovo caso più intrigante che mai, ma allo stesso tempo davvero inquietante. Infatti viene coinvolta in un mistero che affonda le sue radici nel passato: il ritrovamento di un quadro, che sembra essere stato prodotto nel 1945, fa emergere dettagli sconvolgenti ossia che la pittura rossa in realtà è sangue e che quasi certamente quel quadro è costato la vita ad una persona. Il suo autore del resto è ancora vivo, tuttavia da quel giorno del 1945 si è chiuso in una sorta di mutismo e di immobilità, condannandosi da solo a portare per sempre con sè il segreto che ha cambiato per sempre la sua vita. Quello quindi che era iniziato come un caso che sembrava essere più semplice del previsto, poichè si era indirizzato a trovare un colpevole, ma non ad una lotta contro il tempo per trovare un assassino in libertà in grado di colpire ancora, diventa una vera e propria missione per Teresa, le cui condizioni di salute mettono in seria difficoltà la sua lucidità ed è per questo che in Massimo Marini troverà un alleato molto più prezioso di quello che credeva, un alleato determinato quanto lei a risolvere il caso del quadro, della Ninfa Dormiente, il cui mistero affonda le radici nel passato, ma ha serie ripercussioni anche nel presente e quindi arrivare alla verità diventa più imperativo che mai. Inizia così per Teresa un nuovo caso che non la impegnerà solo mentalmente, ma anche emotivamente, facendoci scoprire ancora di più questo personaggio e il collega per cui ha un debole, Massimo Marini, anche lui alle prese con il suo passato che si scontra direttamente con il suo presente, minando la sua possibile felicità.


E' impossibile parlarvi del caso senza fare spoiler e quindi togliervi il gusto di godervi questa storia, vi basti sapere che è sicuramente all'altezza di Teresa Battaglia e molto più avvicente, quanto bizzarro, del suo precedente caso. L'autrice ha creato un mistero davvero originale, che mi ha decisamente stupito fin dal principio, poichè è infatti agghiacciante sapere che una persona è morta per dar vita ad un quadro, il cui sangue è stato usato proprio per dare vita a qualcosa di incredibilmente bello, in netto contrasto con qualcosa di incredibilmente brutale come la morte.
Quello che invece ho riscontrato ancora una volta è la scelta dell'autrice di non risparmiarsi in descrizioni, diventando leggermente prolissa in alcuni momenti e quindi non facendo godere appieno della lettura, almeno parlo per me. Specie sul finale poi, quando la risoluzione del caso era ormai ad un passo, la scelta narrativa intrapresa mi ha un po' fatto storcere il naso poichè mi è sembrata fatta apposta non per creare più suspense, ma solo per allungare una storia che si poteva concludere un bel po' di pagine prima. Sapete bene che non sono una fan particolare delle descrizioni, anche se in alcuni romanzi le ritengo opportune e più che giuste, perchè servono per il lettore e per sentirsi sempre più parte della storia, in altri invece a lungo andare stonano, e benchè sempre molto ben scritti e ben contestualizzati, in questo caso è la seconda scelta a vincere, ma come sempre è un gusto personale perchè la bravura della Tuti è indubbia, così come la sua originalità nel creare storie e casi e soprattutto la sua straordinaria caratterizzazione dei due personaggi principali, Teresa Battaglia e Massimo Marini, che sono certamente uno dei punti di forza di questo romanzo.


Teresa Battaglia è senza dubbio il personaggio di punta del libro, una donna davvero ben caratterizzata di cui vediamo sempre sia i pro che i contro, facendola apparire come un'umana, una persona molto vicina a noi in cui è facile rispecchiarsi o comunque rivedere una persona amica in lei.
Teresa è un commissario di più di sessant'anni che inizia ad accusare la stanchezza del suo lavoro, così come quella della sua vita privata. In questo secondo capitolo abbiamo modo di conoscerla meglio e di vedere da vicino le sue imperfezioni, le ferite che non si sono mai rimarginate e che la donna fa di tutto per nascondere. In tanti anni di lavoro infatti, raramente Teresa ha lasciato avvicinare i suoi colleghi a lei, apparte qualche eccezione, si crogiola nella sua solitudine come di fatto ritiene necessario.
Oltre alla solitudine, soffre anche di diabete e soprattutto i suoi problemi di memoria iniziano a farsi sentire sempre più spesso, ecco perchè scrive nel suo diario personale tutto quello che può e soprattutto ha adottato misure di precauzione per i momenti peggiori, quando arriveranno.
Ma Teresa non è certamente una donna che vuole pietà, ecco perchè nessuno è a conoscenza delle sue debolezze e così deve essere, si nasconde dietro ad una facciata di donna coraggiosa, fin troppo diretta e incurante del pericolo, quando di fatto ci sono persone che la vedono per la straordinaria donna fragile e forte che è, tra questo Massimo Marini, il quale ha un rapporto di amore e odio con lei ma che in questo romanzo viene più approfondito e credetemi se vi dico che l'ho davvero adorato.


Massimo Marini è il partner di Teresa, un uomo che anche lui ha i suoi demoni da affrontare, un passato che lo tormenta e che ora è emerso più forte che mai proprio perchè ha trovato la donna della sua vita, ed è consapevole di non poter stare con lei. Il percorso di Massimo in questo secondo capitolo è alquanto distruttivo, anche lui si porta dietro cicatrici sia interne che esterne di grande importanza, che farà vedere solo a Teresa, la quale in qualche modo si sente di spingerlo a dare il meglio di sè, a fargli capire che per quanto gli dia del filo da torcere può sempre contare su di lei. Massimo è un personaggio impossibile da non amare, ironico e in grado di sdrammatizzare sempre la situazione, anche nelle situazioni peggiori. E' un uomo generoso, con un grande spirito di altruismo e pronto a tutto pur di proteggere le persone a cui tiene, tra queste del resto rientra anche la stessa Teresa. Il loro rapporto in questo libro non è più di semplice commissario e ispettore che deve seguire gli ordini e basta, è un rapporto di grande rispetto e fiducia, un rapporto che va al di là dell'amicizia che diventa qualcosa di davvero importante e profondo e vederli in questa nuova veste mi ha veramente colpito, così come è riuscito a colpirmi il personaggio di Massimo, che nel primo libro in verità non mi aveva attirato troppo, ora invece ho seguto le sue vicende con grande piacere e sono curiosa di sapere cosa altro lo attende.


Ninfa Dormiente è stato un ottimo secondo capitolo di questa interessante serie italiana dedicata ad un commissario che certamente sa come farsi valere e rispettare. Ilaria Tuti dimostra che non serve cercare oltreoceano una storia originale, piena di suspense e pronta a cambiare le carte in tavola ad ogni passo, ma che si può trovare anche in Italia un buon prodotto. Quello che su di me non funziona e che quindi non mi convince appieno, purtroppo, è la scelta di caricare troppo le descrizioni e, in alcuni momenti, usarle per allungare la storia e quindi rimandare l'inevitabile risoluzione del caso, che sicuramente incuriosice il lettore, ma alla lunga si stanca di essere così vicino alla soluzione eppure in qualche modo ancora così lontano. Inutile dire che i personaggi sono il vero fiore all'occhiello di questa storia, ancora più convincenti del primo libro e con un bellissimo percorso di crescita e di consapevolezza davanti a loro, una strada che li mette alla prova non solo nel piano lavorativo ma anche in quello privato, concentrandosi quindi su tematiche decisamente interessanti che hanno la giusta attenzione.
Così come è un altro fiore all'occhiello il nuovo caso trattato dall'autrice, che si rivela molto più tedioso e pericoloso di quello che inizialmente appare, che porta alla scoperta di segreti e di situazioni da non sottovalutare, per cui non posso che essere felice di aver letto questa storia e desiderosa di sapere cos'altro deve affrontare Teresa Battaglia.



si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio

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