Buon salve bookspediani.
Questa sera vi parlo di "Il confine" di Nicky Singer.
Titolo: Il confine
Autore: Nicky Singer
Editore: Dea Planeta
Genere: Narrativa
Genere: Narrativa
Data di uscita: 30 Aprile 2019
Mhairi Anne Bain possiede solo due cose: una pistola senza munizioni e un documento di identità. In un mondo febbricitante e disseminato di posti di blocco, deve dimostrare di essere degna di esistere davanti a ogni soldato, a ogni ostacolo che incontra sul suo cammino. E se vuole provare a sopravvivere, affidarsi all’istinto è l’unica strada. Tirare dritto, non dare confidenza a nessuno. Ecco cosa le hanno insegnato i chilometri attraversati finora. Ma in cima a una collina ricoperta di alberi divelti, Mhairi incontra un ragazzino. È magro, ha la pelle incrostata di polvere e gli occhi come due buche. Non parla. In principio Mhairi non ha esitazioni: sarebbe stupido sprecare tempo e risorse per chi non ha alcuna speranza di farcela. Eppure, superata la prima notte, si ritrova a rischiare tutto pur di portarlo con sé. Insieme, i due intraprendono il viaggio verso la salvezza. La strada è lunga e piena di pericoli, la meta tutt’altro che scontata: un posto che forse si chiama casa. Avventuroso, terribile ed emozionante, Il confine è un romanzo per i tempi che verranno. Forte come un pugno allo stomaco. Poetico, lucido e improrogabile.
IL MIO VOTO
IL MIO VOTO
In un mondo in cui i confini significano praticamente tutto, Nicky Singer, ci racconta una storia a metà tra il distopico e l'attualità, e lo fa con grande poesia e delicatezza, anche se non riesce ad evitare quel colpo al cuore che viene inevitabilmente, leggendo questo romanzo. La sua protagonista è Mhairi Anne Bain, una ragazzina di appena quattordici anni che insieme ai genitori si è trasferita dalla Scozia nel Sudan, dove la madre era impegnata con un lavoro in paese e, proprio perchè convinta di poter tornare in patria in qualsiasi momento, si è presa tutto il tempo necessario per portarlo a termine. Sfortunatamente i tempi cambiano in fretta e ben presto sono nati i confini, posti di blocco che richiedevano controlli ben specifici per poter passare, così come sono nati gli Anni Vita, ossia la scelta del governo di fare un'iniezioni ai suoi cittadini al compimento dei settantaquattro anni, per permettere alla popolazione di prosperare e vivere con le risorse a disposizione, eliminando chi di fatto aveva esaurito il suo tempo, e ora come ora il mondo è in costante guerra, anche i ragazzini sono dei soldati, più arrabbiati che mai, a cui basta un attimo per scattare e lo sa bene Mhairi, la quale è riuscita a fuggire dai posti di blocco in extremis per avere una possibilità di salvezza, quella possibilità che non sa se i suoi genitori avranno mai, ma che lei è riuscita ad ottenere insieme a Mohammed, un ragazzino che i suoi genitori avevano deciso di proteggere e che poco dopo Mhairi ha abbandonato per tentare la fortuna da sola, almeno fino a quando non incontra un altro bambino, in cui rivede quello che ha abbandonato, ed è indecisa sul da farsi.
Sono ormai parecchi mesi infatti che Mhairi vaga sola, nella speranza di poter tornare a casa, in Scozia, tuttavia spesso viene fermata ai controlli, imprigionata nei centri di detenzione, spesso giudicata come quindicenne e quindi come maggiorenne, anche se di fatto ancora non lo è per quanto riguarda l'età anagrafica, ma per quello a cui ha assistito si potrebbe già definire un'adulta. Se Mhairi è riuscita a restare in vita così tanto tempo e a cavarsela sempre è grazie agli insegnamenti dei suoi genitori, che le risuonano spesso nella mente, che le hanno fatto capire l'importanza dell'acqua e successivamente del cibo.
E' quindi un giorno come un altro, un altro passo sempre più vicino a tornare a casa, dalla nonna, quando incontra un bambino insieme ad un vecchio che a stento si regge in piedi e che, poco dopo, muore. Il bambino di fatto è quindi abbandonato a se stesso, è solo, non parla ed è così piccolo da non riuscire certamente a stare dietro a Mhairi, che sa bene di doverlo abbandonare al suo destino. Eppure quel bambino le ricorda troppo quella persona che già ha lasciato e non se la sente di rifarlo, per cui decide di prendersi cura di lui, riuscendo comunque a comprenderlo anche se non parla e imparando a volergli bene passo dopo passo. Quello che inizierà, per loro, sarà un'avventura pericolosa ma in grado di donare loro qualcosa di unico e raro: una persona da amare, una persona da poter chiamare casa anche quando questa di fatto non esiste più.
"Il confine" di Nicky Singer è una storia che fin dalla sua uscita mi ha attirato, anche se non mi aspettavo di trovarmi davanti una storia quasi distopica: l'autrice infatti ha creato un mondo molto simile al nostro, in cui differisce solo per la grandissima concentrazione dei posti di blocco, confini messi appositamente per non permettere a sconosciuti di andare da un paese ad un altro senza i documenti necessari, tuttavia i controlli di questi documenti sono spesso lasciati al caso, nel senso che se anche tutto è in ordine, se i soldati decidono che c'è qualcosa che non va, di fatto vieni dichiarato un soggetto pericoloso e quindi da controllare. Spesso infatti capita a Mhairi di non essere considerata una quattordicenne, e quindi una minorenne, e per questo viene rinchiusa in centri di detenzione, in attesa dei giusti controlli. Quello che invece fa paura è come vengono trattati coloro che non hanno i documenti: nel mondo dell'autrice questi vengono giudicati da persone che non hanno niente a che fare con loro e che decidono il loro destino ossia se vivono o muoiono e, se per caso la loro vita viene risparmiata, quanti Anni Vita vengono loro tolti. La vera novità del romanzo è infatti la questione degli Anni Vita, ossia una legge creata dal governo secondo cui nessuno può vivere oltre i settantaquattro anni, poichè non ci sono risorse necessarie per tutti, e quindi raggiunta l'età viene fatta un'iniezione che pone fine alla vita della persona. Ma quello che fa davvero rabbrividire è che gli Anni Vita sono di fatti diventati una merce di scambio, possono essere donati ad altri in cambio qualcos'altro, così come possono essere usati per qualsiasi altra cosa poichè sono una merce di scambio più unica che rara e onestamente questo porta a riflettere sul mondo in cui viviamo, in cui davvero l'aspettativa di vita cresce sempre di più e quindi non ci sono davvero risorse per tutti, solo che non decidiamo di uccidere nessuno per andare avanti, ma ci sacrifichiamo tutti per avere la nostra parte.
Oltre ad un mondo così lontano, eppure così vicino al nostro, il vero asso nella manica di questo romanzo è la sua protagonista, Mhairi, e il rapporto che si instaura tra lei e il bambino misterioso, il quale non parla e quindi non ci viene dato sapere il suo nome, sarà proprio Mhairi a chiamarlo Mo in ricordo dell'amico abbandonato e a considerarlo a tutti gli effetti di famiglia. Inizialmente Mhairi infatti non vuole avere niente a che fare con lui, sa che sarà solo un peso, piccolo come è e non abituato ai pericoli del mondo, e infatti la sua idea iniziale è quella di abbandonarlo al suo destino. Eppure qualcosa le fa cambiare idea, quegli occhi che parlano al posto della sua bocca e quei suoi modi infantili di cercare conforto da una persona che di fatto non è nessuno per lui, ma è diventata la sua compagna di viggio.
Mhairi e Mo insieme condividono momenti incredibili, che passano dall'essere brutti a completamente disperati, eppure grazie al grande ingegno di Mhairi e soprattutto grazie alla sua determinazione, riescono sempre a cadere in piedi, anche quando la situazione sembra irrecuperabile, e questo condividere insieme momenti così duri non fa che unirli, non fa che farli diventare di fatto una famiglia, un qualcosa da chiamare casa e su cui possono sempre contare, senza bisogno di parole o di fatti, basta uno sguardo.
Il loro legame è il punto centrale del romanzo, un'amicizia che difficilmente si può dimenticare e che rimarrà impressa nel cuore del lettore per sempre, perchè la loro lealtà e il loro affetto è qualcosa di raro, da preservare con cura.
Sebbene Nicky Singer racconti questa storia con uno stile molto semplice e diretto, scandito da capitoli brevi ed incisivi, non si può dire che sia una storia per tutti, così come non si può affermare che sia una storia leggera e semplice. Non lo è. Questa avventura così unica e pericolosa che Mhairi e Mo vivono è un qualcosa di estenuante, che continua a metterli a dura prova, è qualcosa di duro e che non risparmia davvero nulla a nessuno dei due, eppure si avvicina incredibilmente alla realtà e questo la rende ancora più difficile da digerire. Ci sono certamente momenti più leggeri di altri, momenti allegri e di pura gioia, ma ci sono altrettanti attimi che sono un vero e proprio pugno nello stomaco, e proprio per questo a volte è necessario fare una pausa dalla lettura, per comprendere bene la gravità di quello che sta succedendo e la possibilità non così remota che un giorno possa essere il nostro mondo, perchè di fatto non siamo troppo lontani dal proteggere le nostre città dagli stranieri con posti di blocco e confini, i quali sembrano impossibili da superare, anche dopo un viaggio pericoloso in cui è capitato di tutto.
Ma esistono davvero confini insuperaribili? La protagonista di questa storia ci insegna che possono esserci posti di blocco e quindi qualcuno che ci impedisce di attraversa un confine per andare in un'altra città, anche se questa di fatto è casa nostra a tutti gli effetti, ma c'è un sentimento che abbatte tutte le mura e tutti i confini di questo mondo e questo è l'amore, un amore puro e disposto a tutto pur di provare che siamo tutti uguali e apparteniamo tutti allo stesso mondo, senza alcun confine da passare.
Nicky Singer con questo romanzo mi ha davvero toccato il cuore, facendomi affrontare questa lettura con costante tensione, eppure non me ne pento nemmeno per un attimo, perchè alla fine tutto quello che è rimasto è un ricordo bellissimo di questa storia e degli insegnamenti che offre.
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