sabato 31 agosto 2019

Review: "Un pianoforte" di Chris Cander

Buon salve bookspediani.
Oggi vi parlo di un nuovo romanzo che sa come lasciare il suo segno nel cuore del lettore, ossia "Un pianoforte" di Chris Cander, edito da Nord.



Titolo: Un pianoforte
AutoreChris Cander
Editore: Nord
Genere: Fiction
Data di uscita: 29 Agosto 2019




Unione Sovietica, 1962. Katja ha sette anni quando il suo vicino di casa le regala un pianoforte. Lei ancora non lo sa, ma quel dono inatteso le cambierà la vita. Katja scopre infatti di avere il talento per diventare una grande musicista, e non importa dove la porteranno gli eventi della vita, gli studi e il matrimonio: lei e il suo pianoforte rimarranno inseparabili. Almeno finché il marito non decide di fuggire in America, costringendola a lasciarsi tutto alle spalle… 


Stati Uniti, oggi. Un’altra relazione fallita, un altro trasloco da fare in pochissimo tempo. Abituata a cambiare spesso città e amori, trascinandosi dietro un’inguaribile insoddisfazione, Clara non ha molto da impacchettare. A parte un vecchio pianoforte. Sebbene lei non sappia suonare, non riesce a disfarsene, perché è stato l’ultimo regalo del padre prima di morire. Questa volta, però, nell’affannato tentativo di spostarlo, Clara si rompe una mano. È l’ultima goccia. Frustrata, si convince finalmente a liberarsi di quel peso, pubblicando un annuncio su Internet. Un gesto impulsivo di cui si pente subito. Purtroppo, però, si è già fatto avanti un acquirente: un uomo che ha viaggiato a lungo per ritrovare proprio quel pianoforte, e che non è disposto a rinunciarci per nulla al mondo…


IL MIO VOTO



Chris Cander debutta in Italia con "Un pianoforte", una storia a due voci, formata da due donne ben lontane dall'essere imperfette, che non si conoscono ma che sono legate entrambe da un pianoforte, un oggetto che spesso le ha salvate dai pensieri di tutti i giorni e che le ha fatte sentire ancora legate alle persone che amano. Attraverso due occhi diversi quindi assistiamo a due storie, ben diverse tra loro, ma che entrambe riescono a lasciare il segno. La prima è quella di Katja, una ragazza che abita in Russia nel 1962 e che quindi non ha ancora i mezzi per mantenersi, vista la crisi di cui soffre la nazione, e l'unica cosa che le permette di andare avanti è la musica, sia quella che ascolta che quella che riproduce con il suo pianoforte. Lo stesso pianoforte che per Clara, una ragazza americana del nostro tempo, significa conservare il ricordo della propria famiglia, poichè purtroppo i suoi genitori sono morti in un incendio che non solo ha distrutto loro, ma anche tutti i loro oggetti e la loro casa, l'unico superstite resta il pianoforte che le aveva regalato il padre anni prima, anche se ormai è diventato più un incubo che un ricordo, visto che lei nemmeno lo suona. Un pianoforte è tutto ciò che occorre per cambiare una vita, per renderla più bella perchè piena di musica e allo stesso tempo è un oggetto che racchiude ricordi cari e preziosi. Ma questo pianoforte è di fatto un altro personaggio di questa storia, che non può che intrecciare i destini di due sconosciuti e offrirgli la possibilità di conoscere meglio loro stessi.


Il primo personaggio che ci viene presentato è Ekaterina, chiamata da tutti Katja, una ragazza che riceve dal proprio vicino un pianoforte, di cui non immaginerà mai essere fatto proprio per lei, poichè una volta che inizia a suonarlo è come se le note formassero una sorta di magia nell'aria: Katja non è solo una brava musicista, è una donna che sa come dare voce alla musica e questa è una passione che non l'abbandonerà mai, anzi che potrebbe permetterle di andarsene dalla Russia e sfondare nella musica se solo volesse. La vita della donna tuttavia è fatta di delusioni, sia affettive che lavorative, e solo quando incontra la persona giusta si sente finalmente amata e accettata. La sua illusione tuttavia dura molto poco, poichè a causa della crisi in Russia circolano sempre meno soldi e suo marito guadagna sempre meno, e ora che le bocche da sfamare sono tre, poichè la donna nel frattempo è diventata madre, suo marito decide di fare richiesta per andarsene dalla Russia, in modo tale da avere una prospettiva migliore di vita e l'unico ostacolo, almeno per Katja, è il suo pianoforte, dal quale non si vuole separare e il marito non fa che facilitarle le cose, sbarazzandosene, come se fosse un terzo incomodo nella loro relazione e da quel momento Katja non sarà più la stessa, senza un pezzo della sua anima. Così come non lo sarà più la sua vita, in un paese nuovo dove non conosce nessuno, dove è lontana dai propri genitori e dove vive con un marito che è ormai un estraneo.


Clara invece è una donna più pratica: è un meccanico che usa gli strumenti che ha per restare a galla. Ha perso la sua famiglia in un incendio e oltre ai suoi cari, anche tutti i loro effetti personali e la casa in cui è cresciuta, l'unico ricordo materiale che ha di loro è un pianoforte che le ha comprato il padre, un oggetto che lei non sa suonare ma che tiene come ricordo del passato. Nella sua vita può contare fortunatamente sul suo migliore amico Peter, il quale non esita ad esserle sempre accanto, anche quando non è d'accordo con lei. Dopo l'ennesima relazione finita male, Clara infatti si ritrova di nuovo sola e l'unica persona a cui chiede aiuto, sia per supporto morale che per traslocare nuovamente, è proprio Peter, il quale le da una mano ad occuparsi in primis del suo pianoforte. Proprio durante il trasporto Clara si ferisce ad una mano, fratturandosela e quindi questo la costringe a non poter lavorare per qualche mese, ma anche a riflettere su quanto di fatto quel pianoforte sia una maledizione e un peso e così decide di metterlo in vendita, pentendosene all'istante. Il danno però ormai è fatto, una persona è decisamente interessata a quel pianoforte e Clara ora non sembra più pronta a volersene liberare, per cui non resta che capire perchè entrambi desiderano così tanto quel pianoforte e quello che l'oggetto li porterà a scoprire, cambierà loro la vita.


Chris Cander ha costruito molto bene questa storia, passando da passato a presente e quindi da Katja a Clara con grande facilità, anche se ammetto che la direzione intrapresa dall'autrice si rivela essere un pelo prevedebile, è comunque un piacere immergersi nella vita di queste due donne molto sfortunate che non sembrano trovare pace.
Katja e Clara in comune non hanno solo un pianoforte che osserva le loro vite, hanno anche la sfortuna di condividere grandi sofferenze, in particolare per amore, poichè non sembrano destinate a trovare la felicità, ma anche per se stesse perchè durante la loro vita si sono in qualche modo perse, hanno perso di vista quello che volevano essere e si ritrovano intrappolate in un destino che ora sta loro stretto, anche se la loro reazione a questo destino è ben diversa.
Katja deve convivere con un marito che smania per prendersi cura di lei, rivelandosi però un uomo troppo orgoglioso da non ammettere che ha bisogno di aiuto e quindi cerca le risposte nell'alcol, diventando spesso imprevedibile sia con lei che con il piccolo Grigorji. Clara invece non sembra trovare la persoan giusta per lei, ogni volta finisce sempre male e quindi ha perso interesse ad aprire il suo cuore al prossimo, l'unica persona che si tiene stretta è il migliore amico Peter. La ricerca della felicità è quindi una delle tematiche del romanzo, che parla anche di una grande sofferenza e soprattutto della scoperta del proprio passato per poter affrontare il proprio futuro.


La lettura di "Un pianoforte" dopo le prime pagine, a cui serve un po' di tempo per carburare, si è rivelata davvero interessante e toccante, in alcuni momenti più di altri.
Questa storia sembra fatta apposta per aiutare ad esorcizzare i demoni del passato, e solo affrontandoli e lasciandoseli alle spalle, si può avere l'occasione di sfruttare appieno tutte le possibilità che offre il futuro e questo in particolare è il caso di Clara, la quale compie un percorso di crescita non indifferente in questo viaggio, sia metaforico che fisico. A fine lettura infatti troviamo una donna ben diversa da quella che avevamo conosciuto nelle prime pagine, spezzata ma in qualche modo ricomposta, dove le crepe delle somma della sua esperienza sono ben visibili, come sorta di cicatrici, e proprio per questo più incantevole che mai, perchè consapevole di se stessa e del suo passato. La storia di Clara è quella che il lettore sente più vicino a sè, quella di Katja invece appare leggermente più lontana e per lei non si può che provare una grande sofferenza e tifare per lei e per il suo futuro. Sono rimasta un pelo spiazzata dal finale e mi è servito qualche giorno per capire che potesse essere solo quella la fine giusta, una conclusione perfetta di un viaggio alla scoperta di se stessi.
Chris Cander quindi ci regala una lettura un pelo prevedibile, ma che riesce a catturare l'attenzione del lettore e a portarlo a riflettere su quanto ha appena letto, soprattutto crea una storia che sa come restare impressa sia nel cuore che nella mente di chi la legge.




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si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio


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