lunedì 2 settembre 2019

Blogtour:"L'opale perduto" di Lauren Kate - La recensione

Buon salve bookspediani!
Domani arriverà in libreria L'opale perduto di Lauren Kate e in occasione del blogtour eccomi pronta a parlarvi del romanzo in anteprima.



Titolo: L'opale Perduto
Autore: Lauren Kate 
Editore: Rizzoli
Genere: Historical Fiction
Data di uscita: 3 Giugno 2019


E Violetta si sente meno sola. Erano due spiriti affini su un tetto.È una cupa notte di dicembre del 1725, Venezia è stretta nella morsa dell’inverno. Violetta, cinque anni, si è rifugiata nella soffitta dell’istituto per trovatelli noto come ospedale degli incurabili, dove vive. Oltre il vetro gelido di una finestra, con la sua bambola stretta al petto, sente il canto soave di una donna, giù in strada, e la vede abbandonare un bambino nella ruota. Dieci anni dopo, in quella stessa soffitta piena di vecchi indumenti e violini rotti dove lei continua a sognare una vita libera, Violetta incontra Mino. Violinista dell’ala maschile dell’orfanotrofio e primo essere umano capace di farle intravedere, attraverso il soffio suggestivo della musica, un orizzonte di speranza. Ma questa inaspettata magia ancora non basta: troppo urgente è il desiderio di Violetta di diventare una cantante, e potrebbe essere un desiderio maledetto…

IL MIO VOTO



Lauren Kate è finalmente tornata in libreria con un romanzo che si discosta dai precedenti, una lettura ambientata proprio in Italia però nel 1725, dove ci sono regole ferree per quanto riguarda il ruolo della donna e degli uomini, ma in particolare per quanto riguarda gli orfani, coloro che hanno la sfortuna di non conoscere mai i propri genitori poichè non sono abbastanza amati e per questo vengono abbandonati in un luogo chiamato Ospedale degli Incurabili, un luogo dove maschi e femmine restano divisi e dove ci si prende cura di loro fino al momento in cui si sposano, oppure trovano lavoro. Nell'Ospedale degli Incurabili è la musica a caratterizzare la vita delle ragazze, le quali non si possono sposare senza dote e senza nessuno al loro fianco se ne possono andare da quel luogo, la loro massima aspirazione è quella di cantare nel coro e trovare qualcuno che apprezzi la loro voce e creda in loro, altrimenti devono dire addio alla musica poichè è proibito cantare al di fuori del coro. E per Violetta, la nostra protagonista, la musica è tutto quello che le è rimasto: non sopporta questo mondo ingiusto e di fatto afferma che non sarà mai madre, poichè non vuole mettere al mondo un figlio e poi abbandonarlo, perchè questa è l'unica eredità che può trasmettergli. Eppure quando ha cinque anni si ritrova davanti una scena pazzesca, in cui una donna abbandona il proprio bambino, e non può fare a meno di aiutarlo perchè attirata in qualche modo da lui e dal canto della donna, anche se sa che è l'ultima volta che lo vedrà.


Dieci anni dopo, Violetta è ancora la stessa ragazza di allora, colei che vuole a tutti i costi farsi notare nel canto per avere una possibilità di farsi una vita, anche se la competizione è davvero serratissima. Sebbene sia proibito uscire dall'Ospedale, molto spesso esce dalla sua camera e si rifugia sul tetto, per avere una sensazione di libertà che non ha e soprattutto per pensare in pace. Ha ancora in mente, dopo tanto tempo, quella canzone che cantava quella donna misteriosa quando ha abbandonato suo figlio, una melodia che sembra scritta apposta per lei e non vuole abbandonarla. Immersa nei suoi pensieri, Violetta non si accorge che c'è una seconda persona nel tetto, Mino, il bambino che ha salvato e che ora è diventato uno splendido ragazzo, anche lui appassionato di musica, anche se il suo futuro non la prevede nella sua vita. Per Mino e Violetta ritrovarsi è come un segno del destino, tuttavia la vita per loro ha preparato un percoso molto difficile da affrontare, dove l'amore non sempre vince, e proprio a fargli da sfondo c'è Venezia, una città che incanta con le sue meraviglie, una città che cela i volti dei suoi abitanti aggiungendo un misto di mistero e di avventura a chi si avventura per le calle di questa cittadina, in un mondo che è decisamente troppo crudele per due ragazzi giovani che vorrebbero semplicemente vivere ed essere liberi, di amare e di amarsi, ma anche di avere la musica dalla loro parte, una delle cose che in principio li ha uniti e che ora rischia di separarli per sempre.


Lauren Kate è un'autrice che ho imparato ad amare con la sua serie d'esordio, Fallen, e che mi ha un poco deluso con la duologia successiva, per cui alla sua prima esperienza in campo historical fiction non sapevo davvero cosa aspettarmi: il suo stile è certamente migliorato in questi anni, l'ho trovato ancora più scorrevole e ancora più immediato, cattura il lettore e non gli permette più di staccarsi dalla storia. Anche lo sviluppo della trama ha subito un netto miglioramento, è difficile prevedere quello che succederà in questa storia perchè l'autrice molto spesso cambia le carte in tavola e proprio questo senso di non sapere cosa potrebbe succedere, spinge a continuare a leggere. Quello che è ovvio è che la Kate in questa storia non risparmia niente a nessuno, nè ai suoi protagonisti nè tanto meno al lettore, che si ritrova a soffrire con loro e che non può che continuare a sperare in un cambiamento, sia per quanto riguarda le rigide regoel di Venezia, sia per quanto riguarda i pensieri di Violetta e Mino, che sembrano davvero due innamorati sfortunati, perchè in qualche modo il destino mette sempre loro i bastoni tra le ruote. Ho amato l'ambientazione creata dall'autrice, non solo per Venezia, una città che conosco bene e in cui è facile immaginarsi, ma anche per la costruzione particolare di come funziona questa città e soprattutto ho amato i due protagonisti, che rimangono certamente impressi.


Violetta è una ragazza che ha perso ogni speranza nel genere umano: è stata abbandonata dopo pochissimo tempo che era venuta alla luce e non si è mai fatta domande sulla sua famiglia, sa che non la volevano e questo le ha provocato un grande vuoto dentro di lei, tanto da decidere di non volere una famiglia per se stessa, perchè finirebbe solo per causare guai. L'unico appiglio nella sua vita è la musica, in particolare il canto, e infatti basa tutto su questo, nella speranza di poter essere libera dall'Ospedale degli Incurabili, anche se la strada è ancora lunga e la competizione sempre più serrata, poichè non è la sola a puntare sulla musica per avere un minimo di libertà. In questo mondo poi la libertà è davvero tutto, visto che non si può cantare al di fuori del coro. Mino invece è un ragazzo che, anche se è stato abbandonato, crede nelle seconde possibilità e infatti la sua intenzione è quella di trovare la madre che lo ha abbandonato per capirne i motivi. Anche lui, come Violetta, ha una passione per la musica, un qualcosa che deve mettere presto da parte perchè nel mondo degli uomini non c'è posto per un musicista, ci sono solo normali lavori per mantenersi. Violetta e Mino sono due opposti, l'uno con troppa speranza e l'altra con una grande rassegnazione sulla vita, solo la musica li unisce ed è anche questa a separarli. Ammetto che mi sono piaciuti entrambi, soprattutto per la loro caratterizzazione e il loro sviluppo, poichè la storia si svolge in un arco temporale molto ampio e di conseguenza è facile notare in loro dei cambiamenti.


L'opale perduto è una storia davvero interessante, che porta con sè grandi tematiche, prima tra tutte il dover affrontare il proprio abbandono e quindi sminuirsi ai propri occhi, come ad essere considerati indegni di poter essere amati, un argomento che sicuramente tocca tanti di noi, anche chi non è stato abbandonato e lotta tutti i giorni per accettarsi.
La musica in questo caso non è una vera e propria tematica, è una sorta di coprotagonista poichè è grazie a questa che Mino e Violetta si conoscono ed è sempre grazie a questa la la loro vita continua, con la speranza di poterne fare un futuro e che simboleggi in qualche modo la loro libertà. La musica quindi non è solo una passione, è un vero bisogno quello di Violetta di cantare ed esprimero tramite le note tutto quello che prova e che non riesce a dire a parole. Per Mino invece simboleggia il passato, ma anche il presente e il futuro, per cui non può vivere di musica, anche se gli viene inizialmente impedito. Lo svolgimento della loro storia mi ha lasciato davvero senza parole, forse in alcuni punti l'autrice è stata troppo esagerata e troppo prolissa, ma in linea di massima mi sono tremendamente appassionata alla trama e ho seguito sempre sull'attenti le loro vicende, poichè era impossibile capire cosa sarebbe accaduto. Lauren Kate in questi anni ha fatto grandi passi avanti e lo dimostra in questa nuova storia originale e piena di pathos, poichè credetemi fa soffrire come poche, e proprio perchè si discosta così tanto dalle sue prime pubblicazioni fa capire che è un'autrice su cui vale la pena investire. L'opale perduto è una storia molto potente da non sottovalutare, perchè al suo interno nasconde un tesoro.



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si ringrazia la casa editrice
per la copia omaggio


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