Buon giorno boospediani, è il mio turno di parlarvi di Morte di un antiquario dopo avervelo fatto conoscere in occasione del blogtour.
Siete pronti a tuffarvi nel libro di Paolo Regina?
Titolo: Morte di un antiquario
Autore: Paolo ReginaEditore: SEM
Genere: Giallo
Data di uscita: 10 maggio 2018
Che cosa distingue l'antiquario dal semplice collezionista? Il gusto della ricerca tra le cose dimenticate alla scoperta dell'oggetto unico e magari irripetibile, prezioso. Ma anche la suggestione per il mistero che avvolge gli oggetti perduti e poi ritrovati: da dove vengono, chi li ha posseduti, quanta passione o dolore hanno 'visto'. Testimoni muti delle vite passate, gli oggetti antichi attraversano il corso del tempo con il loro carico di segreti. Uber Montanari, tra tutti gli antiquari, è il più solitario, il più geloso delle scoperte che ha fatto, il più misterioso. Quando viene ritrovato cadavere nella sua bottega, a Ferrara, in molti si domandano quali tesori siano all'inizio della sua sventura. Gaetano De Nittis è un brillante capitano del Corpo più 'odiato' d'Italia: la Guardia di Finanza. D'origine pugliese, da poco trasferito a Ferrara, ama la buona cucina, cioè solo quella della sua terra, e odia l'agrodolce estense. Ha poco tempo libero e lo dedica tutto alla sua vera passione: la chitarra e lo stile blues del grande B.B. King, il suo idolo. È lui a scoprire, durante un'indagine di routine, il corpo di Montanari, l'antiquario dalla personalità ambigua, protetto da esponenti dell'alta borghesia ferrarese con cui aveva rapporti d'affari non sempre limpidi. Tra i molti segreti di questa vicenda, raccontata con calibrata maestria da Paolo Regina, il primo sta proprio nella vita dell'antiquario, coltissimo e misantropo, e nel suo insaziabile desiderio di collezionare opere d'arte proibite.
IL MIO VOTO
Uber Montanari è un famoso antiquario di Ferrara, amato da tutti eppure allo stesso tempo con tanti nemici in agguato.
L'uomo è totalmente dedito alla sua professione che ormai è diventata molto di più: una sorta di ossessione, una smania di avere quante più opere possibili, anche a costo di sfociare nell'illegalità.
Ed è proprio per questo motivo che, a causa di segnalazioni anonime, il caro antiquario si ritrova nel mirino della finanza.
E' Gaetano De Nittis, capo finanziere arrivato da un anno a Ferrara dal sud, a prendere in carico il suo caso e a controllare i movimenti finanziari dell'uomo, che tuttavia non convincono il finanziere e decide di tornare il giorno successivo per indagare ulteriormente.
Ma al suo arrivo in negozio De Nittis resta agghiacciato poichè trova il corpo di Montanari senza vita, a causa di un apparente suicidio.
Eppure non c'è nessuna lettera d'addio e le prove non tornano, sembra molto di più di quello che appare.
La polizia del resto è desiderosa di chiudere presto il caso e non sembra volersi caricare ulteriormente di lavoro, quando è evidente che si tratta di un suicidio.
Ma De Nittis non ne è interamente convinto: avendo visto l'uomo il giorno prima si sente in un tal modo responsabile per la sua morte e l'unico modo che ha per essere a posto con la propria coscienza è trovare la verità.
Questa tuttavia non vuole essere cercata e non smania per venire allo scoperto, sembra quasi che tutta la città di Ferrara sia coinvolta nel caso e più il finanziere scava, più trova tanti piccoli indizi che lo conducono ad una visione di insieme molto più ampia, che nessuno vuole venga rivelata.
In una Ferrara prudente dove le voci si spargono in fretta, tocca a Gaetano De Nittis sbrogliare una matassa assai complicata. Ed è Paolo Regina a condurci alla scoperta di un mistero che coinvolge tutta la città ne e far uscire allo scoperto la verità non sarà facile.
Paolo Regina si fa conoscere al pubblico con il suo romanzo d'esordio Morte di un antiquario, un giallo che non ha per protagonista solo il mistero di una morte sospetta ,con il proseguire della narrazione si scoprono nuovi strati legati alla morte dell'antiquario e l'autore è molto bravo nel presentarceli un poco alla volta, smantellando pagina dopo pagina quello che si nasconde dietro la città di Ferrara.
E' essa stessa ad essere una tra le protagoniste della storia: ritroviamo il suo dialetto, i suoi usi e costumi e soprattutto le abitudini culinarie della città.
L'autore è riuscito a regalare al lettore un pezzo di Ferrara, facendolo sentire parte della storia e facendogli respirare la stessa aria dei suoi protagonisti, quasi come se stessimo passeggiando per le vie della città insieme a loro.
E al centro di tutto c'è Gaetano De Nittis, un pugliese che ha scelto di diventare un finanziere ed è costretto a girare a destra e a sinistra per l'Italia, imparando sempre cose nuove ma sententosi sempre uno straniero.
Sebbene nel romanzo siano presenti molti personaggi, chi più e chi meno importante, è certamente De Nittis a spiccare tra tutti in primis per la scelta della professione: è la prima volta che mi trovo davanti ad un protagonista finanziere ed è stato davvero interessante entare in questo mondo, soprattutto grazie alla costanza e alla temperanza di Gaetano, un uomo che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e che una volta che intraprende una direzione la segue fino alla fine, non importa quello che gli può costare.
E' solo grazie al suo senso di dovere infatti che le indagini di Uber Montanari non si arrestano subito, e anzi continuano fino ad arrivare a smascherare qualcosa di molto più grande, che non riguarda solo un vecchio antiquario, ma un'intera città che si definisce prudente quanto tuttavia cieca, che non si accorge nemmeno di quello che sta succedendo sotto il suo naso.
Certo De Nittis non è solo questo, è anche un uomo che sente la mancanza dell'ospitalità della sua terra e che ancora non ha trovato la persona giusta con cui sentirsi meno solo, nel frattempo c'è la musica rock e blues a consolarlo e a farlo rilassare dopo il lavoro.
Morte di un antiquario è un buon romanzo d'esordio che permette al pubblico di conoscere Paolo Regina e di apprezzarlo, certamente per la scelta dei suoi personaggi e della sua ambientazione, è infatti uno dei pochi ad uscire dai soliti schemi.
Ci sono ancora un paio di cose da correggere, ma sono sicura che questo è solo l'inizio per Gaetano De Nittis: sentiremo ancora parlare di lui e io non vedo l'ora di scoprire cosa lo attenderà nel futuro.
Se vi siete persi il blogtour ecco le tappe!
Oggi vi aspettano le recensioni.
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