TRAMA:
È il Destino in persona a narrare la storia di Tareq, un normale quindicenne siriano con una famiglia numerosa. Un giorno il suo palazzo viene colpito da una bomba e il ragazzo si ritrova solo con gli unici due superstiti, suo padre e sua sorella, a dover cercare di scappare dal paese. Passando per Raqqa e la Turchia, e incontrando vari compagni di viaggio tra cui Jalima, una ragazza afghana di cui Tareq si innamora, i fratelli lasciano indietro il padre e si imbarcano sul gommone per Lesbo. Da lì, e aiutati da Alexia, una volontaria americana che li prenderà a cuore, cercheranno di arrivare in Germania.
Il paese degli addii è una lettura composta da poco meno di duecentocinquanta pagine, eppure sembrano molte di più a causa della sofferenza che ci investe prepotente ad ogni pagina, a causa della costante paura di dire addio, perchè ogni saluto potrebbe essere l'ultimo. Atia Abawi scrive una storia con una penna semplice ma che si insinua sempre di più dentro il nostro cuore, perchè fa decisamente male leggere quanto Tareq, che è un bambino di soli quindici anni, ha dovuto sopportare. A causa di tutto quello che è successo gli è stata privata la sua adolescenza, è ormai un uomo che deve lottare per sopravvivere e deve tenere duro per portare alla salvezza la sua famiglia. Purtroppo però questa storia, per quanto sia stata creata dall'autrice, può essere tranquillamente la realtà per tanti ragazzi ed è questo che distrugge completamente il lettore, il solo pensiero che per paesi come la Siria questo potrebbe essere una storia di nonfiction. Anche se è scritto in modo semplice, Il paese degli addii non è una lettura facile perchè ci fa riflettere su quanta crudeltà esiste nel mondo e su quanto, a volte, scappare al destino sia impossibile.
La storia di Atia Abawi mi ha lasciata senza parole per la sua crudeltà e allo stesso tempo per la sua bellezza e si piazza senza ombra di dubbio tra le mie letture preferite.
TRAMA:
Dorset, Inghilterra. Harriet è una donna sposata e piuttosto sola, al centro della sua esistenza c’è soltanto Alice, la figlia di 4 anni. In occasione di una festa scolastica, decide di lasciarla per la prima volta all’amica Charlotte, che si distrae un attimo e la bambina scompare. Le due donne, dopo un primo momento di gelo, finiscono entrambe interrogate dalla polizia. Qualcuno sta nascondendo la verità su ciò che è accaduto alla piccola Alice.
Così come il titolo, l'autrice ci mostra tutto sotto i nostri stessi occhi e sta a noi comprendere la verità, anche se spesso è davvero difficile da vedere o da accettare.
Il romanzo non è corposo, conta poco più di trecento pagine, eppure grazie alla penna fluida e senza troppi fronzoli dell'autrice la lettura scorre molto velocemente, senza mai annoiare o far calare l'attenzione.
Amo quando un romanzo di genere thriller riesce ad intrattenere il lettore, regalandogli una storia che attinge alla realtà per giocare sulle paure più diffuse, e allo stesso tempo usa la sua storia come denuncia su tematiche che non possono e non devono più continuare, spingendo a riflettere sulla realtà di tutti i giorni. Sotto i tuoi occhi è una storia che non lascia indifferenti e che ci fa capire cosa come spesso troppe cose vengono date per scontate.
TRAMA:
Tom, padre single di Hannah, è il direttore del piccolo teatro di una cittadina inglese dove, tutti gli anni nello stesso giorno, viene messo in scena uno spettacolo dedicato proprio ad Hannah: è un momento attesissimo che, anno dopo anno, rende la sua infanzia indimenticabile. La prima rappresentazione aveva avuto luogo quando Tom aveva scoperto che la piccola Hannah era affetta da una grave patologia cardiaca che molto probabilmente non le avrebbe consentito di vivere a lungo. E aveva chiesto ai suoi amici attori di far vivere alla figlia un’esperienza straordinaria. Adesso Hannah è diventata una splendida ragazza di quindici anni e le sue condizioni di salute stanno lentamente ma inesorabilmente peggiorando, ma quando scopre che il «suo» teatro rischia di chiudere definitivamente per ragioni finanziarie, combatterà con tutte le sue forze a fianco del padre perché, anche grazie a un piccolo teatro, la vita possa mantenere un pizzico di magia.
Giorni meravigliosi è la storia di un padre e una figlia che, nonostante la situazione, cercano di trarre sempre il meglio da ogni giornata. A volte è difficile, soprattutto a causa delle condizioni di salute sempre meno stabili di Hannah e della possibilità di Tom di perdere il lavoro della sua vita, ossia il suo teatro, ma quello che conta per loro è vivere al massimo e lasciare un lascito di quello che ha significato per loro vivere. Il romanzo di Keith Stuart trova un ritmo perfetto tra la commedia, divertendo il lettore grazie a tante piccole disavventure dei due protagonisti, e la drammaticità, poichè non solo parla di Hannah e della sua malattia ma affronta anche altre tematiche come la depressione oppure la capacità di crescere una figlia da padre single e il sapere che la si potrebbe perdere in qualsiasi momento, e mette in scena uno spettacolo difficile da dimenticare che, quando cala il sipario lascia con l'amaro in bocca, ma basta poco per capire che così doveva essere perchè è la rappresentazione perfetta della vita stessa.
Cosa ne pensate di questi consigli?
Vi ispira qualche lettura?
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